mercoledì 31 agosto 2011

Il sesso perché no?

È nato Letti gemelli, il blog in cui Giuliana (già conosciuta come Mamma in corriera) e Maurice (che non conoscevo ma finché si vive s'impara) parlano di sesso. Non sapete come mi fa piacere.
Il fatto è che a me il sesso piace, parecchio. Purtroppo spesso si è troppo stanchi o ci sono i figli che non si addormentano o rischiano di fare irruzione (mica detto che venga voglia solo di sera, anzi) o semplicemente i pensieri sono troppi.
Ma il motivo per cui non ne parlo non è questo. È che non mi è mai sembrato giusto parlare di cose che sono non solo mie, l'ho sempre vista così.
Eppure, negli ultimi tempi, la mia prospettiva è un po' cambiata. In parte, perché ho avuto il tempo e il modo di esercitare qualcosa di più che il semplice sesso di sussistenza (dicesi "di sussistenza" quel sesso che fai non quando ti prende una fantasia ma quando proprio stai per scoppiare dalla voglia e ti chiuderesti con il tuo uomo anche nel sottoscala pur di dar sfogo alle tue/vostre pulsioni animali). E in parte perché sì, è vero che il sesso si fa in due, ma è anche vero che ci sono modi per parlarne senza infrangere il segreto matrimoniale.
Per esempio, recentemente mi è capitato un aneddoto divertente. Sono ospite di un'amica insieme alla mia famiglia. In bagno, non c'è il sapone sul lavandino, quindi lo prendo dalla doccia. Quando glielo dico, lei (credendo che avessi preso un altro sapone, più in alto) mi dice: attenta a usare quel sapone. Perché? Perché è un sapone che ho preso a San Valentino per caso e senza crederci, e invece mi son dovuta ricredere: usalo solo se hai intenzione di. Peccato che Ettore dormisse tra noi e quindi ogni intenzione di è sfumata.
Tempo dopo, per una serie di motivi di tutt'altro genere, mi capita di entrare in un negozio Lush e, tra lo shampoo solido per Luca e l'henné per me, infilo prodotti con nomi come Famolo, Sesso e volentieri, Somma goduria. Senza crederci troppo, perché ho un marito tetragono e non troppo incline alle frivolezze (per esempio, Giuliana, sono quasi sicura che, ad essere onesta, la signora Annamaria dovrebbe consigliarmi un profumo e nient'altro: i completini li ho sempre comprati per me, lui li ignora).
E invece, prendendo il tutto molto sul ridere e divertendoci per gli imprevisti (es. la gelatina animata di volontà propria, che sembra uscita da Mostri vs Alieni), abbiamo passato dei bei momenti (per così dire).
Tuttavia, mi rendo conto che siamo ancora in una fase pionieristica: quasi come se da un lato stessimo (ri)scoprendo che il sesso non è necessario farlo in silenzio per non svegliare i figli, ma dall'altro ci sentissimo un po' ridicoli a fare cose che ci sembrano per coppie più giovani e/o più libere di noi.
Beh, dal momento che ci sentiamo un po' ridicoli, ci ridiamo su. E però quelle cose le facciamo lo stesso.

PS: Giuliana, ti butto lì uno spunto: il sesso all'aperto. Una cosa da ggiovani, appunto.

lunedì 29 agosto 2011

Cosa resterà

Non degli anni '80 (di cui purtroppo è rimasto più di quanto pensasse Raf ai tempi) ma di un agosto di vacanza come non ne facevo da tempo.
Quest'anno sono rimasta a casa meno tempo degli ultimi 3 anni: "solo" 4 settimane. Ma proprio questo è l'esempio del fatto che non è la quantità che conta, ma la qualità.
Due anni fa ero consumata dall'infelicità per il mio lavoro e l'ambiente in cui lo svolgevo. L'anno scorso ero riuscita a spuntarla contro un capetto prepotente (e la prospettiva di averci di nuovo a che fare a settembre non mi sorrideva), oltre al fatto che l'ufficio personale si era inventato una rivoluzione inesistente per trovare posto a un'amica loro e quindi ero stata richiamata a fare colloqui per un'eventuale trasferimento, di cui né io né il mio superiore sentivamo il desiderio.
Quest'anno ho avuto un luglio faticoso e intenso, quindi la prima settimana di agosto, a casa, l'ho dedicata proprio al relax e al disbrigo delle piccole faccende tipo banca e posta.
Colti da un'improvvisa illuminazione, Luca ed io abbiamo deciso di anticipare la partenza e passare a Bobbio un paio di giorni prima di scendere a Levanto. Siamo stati nel nostro agriturismo preferito, dove ormai ci sentiamo più amici che ospiti, e abbiamo passato un paio di giorni sul fiume. Poi ci siamo piazzati nel "nostro" appartamento di Levanto, dove ci hanno raggiunti i miei cognati più giovani, di ritorno da un giro in Toscana.
Durante il mese ho letto tantissimo (mi sono fatta prendere dalle Cronache del ghiaccio e del fuoco di Martin, ma anche dall'ultimo della Vargas, dal ciclo dell'assassino di Robin Hobb, da 3 romanzi di Amelia Peabody e altri), sognato tantissimo (se per tutti funziona come per me, Levanto è il luogo ideale per gli sceneggiatori/scrittori/creativi), visto cose vecchie e nuove (per esempio, non ero mai stata a Porto Venere e a Sarzana, che meritano tantissimo), nuotato in un mare limpido come non l'ho mai visto, camminato su un sentiero delle Cinque Terre (da Levanto a Monterosso, ma consiglio vivamente di percorrerlo da Monterosso a Levanto), fatto un po' di shopping. Sono stata bene con mio marito e i miei bambini, ma anche con i miei cognati che si sono fermati fin troppo poco. Sono stata molto grata ai miei genitori, che si sono fermati un paio di notti e ci hanno permesso di uscire da soli in un posto che di solito viviamo come famiglia.
Sì, la gratitudine è il sentimento prevalente se penso a questo mese. Gratitudine per un tempo splendido, con un mare limpidissimo nonostante il fondo sabbioso. Gratitudine perché tutto è filato liscio, sia dal punto di vista logistico (non un ritardo dei treni, non un ingorgo) sia nei rapporti umani. Gratitudine perché siamo stati tutti bene.
Oggi ho ricominciato, con la testa un po' sollevata perché i bambini saranno con i nonni di Torino tutta la settimana e io mi sento un po' stordita a passare dalla vicinanza 24/24 7/7 all'assenza totale. La settimana prossima, ci saranno le riunioni per le nuove scuole dei bambini. Devo comprare i libri per Amelia che va in prima elementare.
Altrove racconterò la mia preoccupazione per questa scuola che comincia, ma per ora mi tengo strette le sensazioni e i ricordi più belli.

mercoledì 3 agosto 2011

Italia - Resto del Mondo

Recentemente, ho fatto degli acquisti online. Sì, OK, io faccio spesso acquisti online, ma alla fine li faccio sui soliti siti: Amazon (o similari) e eBay.
Stili diversi, ovviamente: da Amazon ricevo pacchi sempre con la stessa puntualità e accuratezza, col brand ben in evidenza, mentre su eBay dipende dall'accuratezza del venditore del momento.
I miei ultimi acquisti online sono stati cosmetici: due da Zoeva, due da Theallnaturalface e due da Madina. Come nelle barzellette: un tedesco, un americano e un italiano.
Zoeva è una casa cosmetica a tutti gli effetti, un brand conosciuto che viene venduto anche per vie convenzionali. I pacchi che mi sono arrivati a casa erano accurati ed eleganti, con cartoni marchiati Zoeva e una regolare ricevuta del mio pagamento.
Theallnaturalface è una ditta artigianale, quasi come un qualsiasi negozio eBay. Mi sono arrivati pacchetti anonimi ma accuratamente imballati, contenenti (oltre agli oggetti ordinati) anche un bigliettino con qualche parola di ringraziamento, un buono sconto e un campione di un prodotto. Grazie a uno di questi campioni, ho scoperto un deodorante eccezionale e ne ho ordinate 3 confezioni.
Madina è stata tutt'altra cosa. Già capire cosa ordinare è stato arduo, perché sul sito i codici dei rossetti non corrispondono ai nomi/codici che si trovano sui fondi delle confezioni. Sicché, se desideri ordinare il rossetto Purple Orchid, puoi solo basarti sui colori a video (e pregare). Dopodiché, l'ordine ti arriva per raccomandata anziché per corriere. In una busta anonima, ogni volta diversa, scritta a mano come se evadessero 10 ordini all'anno (magari è così). L'imballaggio è minimo: un sacchetto di plastica con pinzato lo scontrino (e osano pure farti pagare 3 euro per la spedizione di 2 matite e un rossetto). Apri, e scopri che una delle matite non è quella giusta: tu avevi ordinato la 17 e ti è arrivata la 08. Pazienza, piuttosto che fare un casino per una matita da neanche 2 euro fai un altro ordine. Stavolta la matita ti arriva giusta, sempre in quell'imballaggio del cavolo. Dopo 10 giorni dal tuo secondo ordine, ti arriva un'altra raccomandata, con un'altra matita 08 e una 04 (entrambe già ricevute). Tu non hai mai fatto quell'ordine. Controlli sull'estratto conto della Postepay e vedi che questo terzo invio non l'hai pagato, né hai intenzione di farlo. Non hai neanche intenzione di restituirlo, perchè francamente non mi sbatto a perdere mezz'ora in posta per restituire 2 matite da 3,80 euro in tutto che non ho neanche ordinato e che ho già.
Non sto neanche a trarre conclusioni. Ma che tristezza: resto del mondo batte Italia 2-0.