mercoledì 30 aprile 2014

Certe volte

Certe volte hai delle sensazioni che non puoi spiegare.
Di solito sono spiacevoli, quindi preferisci non approfondirle.
Però ci sono, è innegabile.
Certe volte ti chiedi se una certa tua amica stia prendendo la strada giusta per la felicità. Perché ti sembra un po' forzata, perché tu certe scelte non le faresti, certe rese non sono da te.
E poi ti dici che non siamo tutti uguali, che ognuno sceglie quali battaglie combattere e come. E non sta a te giudicare la strategia degli altri, neanche quando ti sembra sbagliata.
Però quella sensazione rimane.
E tu speri di non trovarti mai più a pensare "io l'avevo previsto".

lunedì 28 aprile 2014

Recuperiamo gli arretrati


Non rivanghiamo il passato: quel che è stato è stato e Luca non lo farà più. Anche perché è piuttosto difficile incasinare un computer Linux.
Ammetto che non aspettavo altro che un'occasione per saltare sul carro. Al punto che, ieri che pioveva, ho riformattato e installato Lubuntu anche sul computer Asus che ormai davo per perso. E funziona!
Funziona molto bene anche il programma di editing delle immagini, Gimp. Devo solo farne capire la logica a Luca, che non ha mai smanettato con Photoshop e quindi non capisce la logica dei livelli.

Ecco quindi l'intera collezione di immagini delle nostre uscite di aprile.
Per esempio, l'oasi di Sant'Alessio.





La passeggiata a Nervi, nel giorno di Pasqua.






Un paio di immagini di Levanto.



Varzi, che credevo di conoscere e che invece è stata una piacevole scoperta.







Altamente consigliato il Caffè Del Centro, dove abbiamo mangiato benissimo e fatto due chiacchiere piacevolissime.




Sfidando i tuoni, abbiamo fatto una passeggiata alle grotte di San Ponzo.









Purtroppo non ho fatto foto alla sala da tè di Casteggio, dove abbiamo finito il sabato pomeriggio. Però mi sono portata a casa un tè che sa di noci ed acero, la mia nuova droga.

giovedì 24 aprile 2014

La coperta di Linux

È stata una Pasqua strana, con momenti bellissimi e altri in cui mi sono davvero incazzata al di sopra delle mie possibilità.
Uno di questi momenti ha visto come protagonista Luca, che ha scaricato e installato un programma pieno di malware. Costringendomi così a salvare a parte tutti i dati che mi servivano e riformattare il computer.
La mia capa, che non si lascia mai sfuggire l'occasione di rinverdire le sue radici informatiche, si è offerta di insegnarmi a installare Ubuntu (in modo da prevenire futuri disastri di questo genere).
Detto fatto, da ieri sono felice utente Linux. È incredibilmente veloce e semplice, mi pento di esserne stata spaventata per così tanti anni.
Nei prossimi giorni metterò a posto i dati che ho trasferito sull'HD esterno. E riprenderò a postare foto.

venerdì 18 aprile 2014

Gli ultimi giorni di sole


Secondo anche il più ottimista dei servizi meteo, sta per arrivare la pioggia. E in effetti oggi non è che ci sia un sole splendido, anzi.
Non sto a ripetere le parolacce che la mia collega ed io abbiamo proferito, collegandoci tutte le mattine al sito del meteo (nella vana speranza di vedere un cambiamento).
Mi consolo pensando che le piante saranno contente di un po' di acqua (come se non ne avessero avuta abbastanza durante l'inverno).


Pazienza: staremo accanto al camino acceso, a lavorare a maglia, giocare a Labirinto, leggere e coccolarci.
Abbiamo un disperato bisogno di coccole, dopo la morte della Bianca. Io arrivo al punto di essere contenta che la Pinta mi dorma sulla schiena, come se non mi bastasse la vicinanza di Luca.
I bambini sembrano averla dimenticata, ma ogni tanto li ascolto parlare tra di loro e so che non è così.




giovedì 17 aprile 2014

Di pelo in pelo

Non so voi, ma io ho un limite: non riesco a convivere con i miei peli. Essì che sono parecchio calati negli ultimi 10 anni.
A dire il vero, conosco solo due categorie di donne: quelle che combattono contro i loro peli e quelle che non li hanno.
Ferma restando una feroce invidia nei confronti delle seconde, io non sono neanche una delle più militanti tra le prime. Per esempio, non trovo necessario debellare o ridurre drasticamente il mio boschetto, mi limito ad accorciarlo. E non ho mai fatto la famosa ceretta alle braccia che pare tocchi a tutte le spose (tranne a quelle che si sposano d'inverno, immagino).
L'idea di un nuovo strumento da usare in questa battaglia mi ha stuzzicata da subito.
Ecco perché, tra le tante offerte che ricevo regolarmente, mi ha attirata la possibilità di testare il nuovo Philips Lumea, un epilatore a luce pulsata. Mi sono candidata e sono stata selezionata per la prova.
Va da sé che non vedo l'ora di riceverlo e provarlo.
Vi racconterò le mie impressioni passo passo, stay tuned.

venerdì 11 aprile 2014

Perché guardo Junior Masterchef

Da qualche mese, abbiamo messo in funzione la parabola del polacco, abbonandoci a Sky. È proprio un abbonamento base, ma ci consente di vedere un po' di cosette interessanti.
Alcune le conoscevo già dal digitale terrestre (ce l'avevamo nelle case di Levanto), di altre avevo sentito parlare in rete.
Cerco di essere equilibrata, anche se la tentazione sarebbe di buttarmi a pesce e scoprire tutto in una volta. E, soprattutto, cerco di non frequentare canali di cartoni animati: per quelli ci sono già i DVD, non ho proprio voglia di dire "no" a ripetizione per tutto il tempo in cui siamo a casa.
Così i bambini (Amelia in particolare) si sono appassionati ai programmi di cucina: Benedetta Parodi, Simone Rugiati... e Junior Masterchef.
Da un lato questa cosa mi diverte, anche perché Amelia non ha mai manifestato interesse per la cucina (solo per la pizza).
Dall'altro mi sono appassionata anch'io.
I programmi per adulti mi danno un po' di nuovi spunti, dopo un periodo di stanca (la nuova cucina è un po' isolata, mi manca molto il fatto di cucinare mentre gli altri fanno altro).
Junior Masterchef mi piace perché lo trovo molto in controtendenza rispetto ai soliti talent show di cucina.
Mi spiego: ovvio che Junior Masterchef è un talent show, ma usa un tipo di comunicazione e un tono quasi rétro. Non si dicono parolacce, non si insultano i concorrenti, non si ridicolizzano i piatti prodotti. Forse è meno divertente, ma decisamente più educato.
Non edulcorato, attenzione: i tre giudici dicono quello che devono dire senza peli sulla lingua, anche se si rivolgono a bambini dagli 8 ai 12 anni, e già questo basterebbe a farmi impazzire di gioia.
Semplicemente, lo dicono come sarebbe giusto dirlo in un ufficio o in un qualsiasi luogo di lavoro: in modo sincero ma pacato, suggerendo eventualmente miglioramenti, smorzando la tensione con qualche battuta.
Questa è la televisione che vorrei, in tutti i programmi.

mercoledì 9 aprile 2014

La matriarca


Quando ho scritto il post precedente, forse un po' me lo sentivo. O forse no, perché è normale che i gatti non si ripresentino subito all'appello quando torniamo, soprattutto se c'è stato bel tempo.
E invece il ritardo della Bianca non era normale: lunedì pomeriggio l'abbiamo trovata in pessime condizioni e questa mattina è morta, nonostante tutte le cure delle mie meravigliose veterinarie.
L'unica consolazione è che sia morta tra le mie braccia, e che Luca e i bambini l'abbiano salutata e accarezzata per un'ultima volta.
Lei è stata la mia matriarca, colei che ha aperto le porte a tutti gli altri: l'orribile Orsino, Bigia la scervellata e gli attuali inquilini di casa mia.
È sempre stata quella dolce e calma, quella a cui si poteva fare di tutto. I bambini non hanno mai giocato con lei, la consideravano una specie di mamma gentile e soffice. Io le ho aperto le porte di casa, ma il suo vero amore era Luca: si appartenevano, spesso lui se la ritrovava in braccio senza neanche sapere come.
Perdeva un mare di pelo cotonoso e faceva sempre le fusa. Se le passavi vicino, eri quasi certo che si sarebbe strusciata su di te, a costo di perdere l'equilibrio e cadere. Non miagolava: emetteva una serie di squittii e cigolii. Quando andavamo a fare le nostre passeggiate nel bosco, ci seguiva protestando a gran voce. Non era una gran cacciatrice, aveva il sedere troppo pesante.
Il trasloco a casa del polacco l'aveva un po' destabilizzata, ma tutto è andato a posto quando abbiamo acceso la stufa: è stato subito amore folle e dissennato.
Ultimamente, siccome non usavamo più la stufa, si era fissata di dover dormire sul cuscino di Ettore.
Abbiamo passato insieme quasi 10 anni: era arrivata a casa nostra il giorno di Natale del 2004, insieme alla neve. Se ne va in un giorno di sole bellissimo come lei.



lunedì 7 aprile 2014

L'unica cosa che conta


Ci perdiamo spesso dietro alle più bieche cazzate: oggi volevo fare la tal cosa ma piove, vorrei avere più soldi, vorrei che la giornata durasse 72 ore, vorrei che la casa si autopulisse, non ho voglia di portare i bambini qua e là.
Potrei continuare per ore.
E invece in questo momento due care amiche hanno le loro figlie in ospedale. Mentre i miei figli al massimo si possono lamentare per il naso chiuso o perché vorrebbero dormire ancora un'ora.
Questo weekend siamo stati bene, ognuno ha trovato la sua dimensione per sé e per gli altri.



Il sole ci ha baciati per due giorni, e in particolare ieri mentre ci godevamo il giardino della casa di Andezeno.



Persino la tartaruga, che l'anno scorso era stata data per morta, ha deciso di resuscitare per godersi questo anticipo di estate.


Spero con tutto il cuore che anche le mie amiche tornino presto a godersi le loro bambine, e che nelle prossime settimane le aspettino molte giornate di sole ed ozio a giocare insieme. E a lamentarsi delle piccole cazzate di ogni giorno.

venerdì 4 aprile 2014

Polvere e ragnatele



Qualche giorno fa, in una giornata di sole bellissimo, si parlava con una mia collega. E lei, a sorpresa, mi dice: in questo periodo mi deprimo, mi vengono tutte le paturnie. Perché?, chiedo io ingenuamente. La risposta mi sorprende ancora di più, soprattutto perché parliamo di una bella donna: Perché con il sole comincio a scoprirmi e mi vedo tutti i difetti.
Già. Un po' come quando esce il sole e in casa improvvisamente noti ragnatele, sporco e polvere.
A me succede così: per un attimo riesco persino a pensare che sia colpa del sole, poi rinsavisco. I difetti ce li ho tutto l'anno, anche se non si vedono. E sono colpa mia, se di colpa si vuole parlare.
Per alcuni si può. Altri invece sono mie caratteristiche, magari sgradevoli ma ineliminabili, e quindi me le tengo volente o nolente.
Alcuni ho imparato ad accettarli. Altri non riuscirò mai a farmeli piacere.
Ma ben venga il sole, ben venga la luce, anche se illumina i miei difetti.