Pavia, sette-otto anni fa. Vivevo da sola, ero tornata a scrivere dopo un periodo immobile, avevo da poco scoperto la danza e le dedicavo gran parte del mio tempo libero.
Una delle mie compagne di danza doveva darmi un CD e mi diede appuntamento per l'aperitivo in un bar che di solito non frequentavo. Per un altro caso, ci ricapitai pochi giorni dopo con un'altra amica.
Come spesso succede con i bar, mi accorsi che c'era una clientela fissa. Tra questi, un ragazzo sui 30-35, su una sedia a rotelle. Capelli scuri molto corti, occhi azzurri, faccia un po' scarna e fisico tendenzialmente nervoso. Era vestito in modo elegante, tipo camicia bianca e giacca blu ma senza cravatta. E aveva delle cicatrici piuttosto vistose che gli solcavano tutta la testa.
Mi capita spesso di farmi dei film sulle persone che mi colpiscono, in particolare su quelle che evidentemente hanno una storia particolare alle spalle. Di questo ragazzo, che avevo già intravisto altrove a Pavia, pensai che avesse avuto un brutto incidente stradale e che cercasse giustamente di non perdere le abitudini e gli amici di "prima".
Avevo già in testa una storia, abbozzata a grandi linee, in cui interagivano quattro personaggi principali: una donna, un trafficante di alto livello, un aiutante del trafficante che poi si sarebbe rivelato una spia e un ex poliziotto che voleva incastrare il trafficante. Avevo stabilito che tutti e 3 i personaggi maschili dovevano essere innamorati della donna, a vario titolo. E che per lei non sarebbe stato possibile sceglierne uno solo: il trafficante era un criminale, l'aiutante viveva sotto copertura e l'ex poliziotto... boh, che fosse un ex di una sua amica mi pareva troppo debole.
Ed ecco l'illuminazione: l'ex poliziotto è un disabile. Peggio: è finito su una sedia a rotelle a causa del trafficante, ma non può incolparlo direttamente perché apparentemente il trafficante è pulito.
Scrissi poi quella storia, che non brilla per bellezza e che non ho voglia di migliorare.
Perché nel frattempo ho inserito l'ex poliziotto in Viola, inquadrandolo nei tempi in cui era ancora in polizia ma già era ossessionato dal trafficante. Via via, Viola è diventata la storia principale, quella su cui puntare, e quel racconto di 7 anni fa è rimasto una specie di sequel a cui accennare nel finale di Viola e nell'eventuale serie.
L'ex poliziotto sulla sedia a rotelle è ringiovanito fino a diventare Darius, il capo di Viola in una squadra antiterrorismo coinvolta nella sicurezza del G8. Nella mia testa, ho cercato di immaginare quel ragazzo del bar in piedi, senza cicatrici e senza la consapevolezza della disgrazia che l'avrebbe colpito. Gli ho attribuito tutta la stronzaggine che un essere umano può sopportare, perché farne uno stinco di santo sarebbe stato stucchevole. Gli ho attribuito anche una buona dose di ingenuità e ottusità, sia dandogli una compagna fatua e opportunista sia facendolo raggirare da Stefan.
Nella sceneggiatura, ho cercato di descriverlo meglio che potevo, sperando che magari al mio disegnatore venisse un'idea in proposito e me la proponesse. Giustamente, però, ieri il mio disegnatore mi ha chiesto se magari potevo indicargli un attore o una persona che potesse andare bene per impersonare Darius.
Non potendo andare a cercare quel ragazzo per scattargli una foto (con che scusa? nemmeno io potrei fare una cosa del genere senza provare vergogna), ho cercato un volto che potesse esprimere bene la personalità di Darius.
In un primo tempo, ho cercato un attore che avesse le caratteristiche fisiche di Darius, ma mi sono arresa: nessuno era adatto. Allora ho ampliato la ricerca e sono arrivata alla conclusione che mi ci voleva un tipo fisico completamente diverso dagli altri personaggi principali, uno che potesse essere credibile come piacione un po' stronzo ma anche facilmente manipolabile, uno bello che sa di esserlo e te lo sbatte anche un po' in faccia, uno in grado di non vergognarsi di avere una compagna indifendibile... insomma, per farla breve mi è venuto in mente Beckham.
Darius sarà quindi liberamente ispirato a Beckham. A volte nella vita fai cose che non ti aspetteresti mai.
Aggiornamento del giorno dopo: complici il destino e una serie di associazioni di idee, ci ho ripensato. Non divulgherò l'immagine di Beckham, per quanto appiccicata a un personaggio che fa una magra figura. Mi son ritrovata davanti Jonathan Rhys-Meyers nel ruolo di Enrico VIII e ho pensato che sì, ci siamo, ecco la giusta dose di bellezza, stronzaggine e, diciamolo, un pizzico di dabbenaggine per passare alla storia come quello che ha voluto uno scisma per sposare una che poi ha fatto decapitare poco dopo.
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Mi piacciono sempre questi tuoi post letterari, sei geniale :-)
RispondiEliminasì, direi che lui è stato proprio un grande stronzo ( enrico VIII, intendo ).
RispondiEliminae johnathan rhys meyers è un gran bel figo. in match point me lo sono mangiato con gli occhi ... è anche irlandese, che per me è una cosa che fa guadagnare punti.
però non ha la faccia di uno ottuso. o sì?
Boh, l'espressione che ha sempre nei trailer dei Tudor a me fa abbastanza ridere. Oltretutto, Darius deve avere un'ottusità selettiva: solo per quanto riguarda la sua donna (ma questo è un elemento solo accennato nella storia) e il trafficante Hraven. Per il resto, è una persona in gamba. Un po' come Enrico VIII, che quando si trattava di gnocca non capiva più niente ma per il resto è stato un bravo re.
RispondiEliminaMa perché Darius e non Dario?per dare più orginalità al persoggio anche se ambientato in Italia?
RispondiEliminaNo, è che il gruppo antiterrorismo è europeo: capo francese (Darius Lamartine), analista italiana (Viola), operativo ceco (Stefan) e presumibilmente altri che non vediamo o perché non sono funzionali alla storia o perché il turnover all'interno del gruppo è molto alto.
RispondiEliminaInteressante!Grazie!
RispondiEliminaCiao sono il ragazzo di Daniela banjas. Sei il mio nuovo idolo da quando leggi Dampyr e l'ho saputo! Grandissima! Piaciuto l'ultimo numero? Qual è il tuo numero preferito?? Dimmi dimmi poi ti dico io!!!
RispondiEliminaCiao Simone, la dampyriana DOC qui è momatwork, è stata lei ad avviarmi a Dampyr due anni fa. In realtà in questo momento il fumetto da edicola che preferisco leggere è Greystorm, miniserie che si avvia alla conclusione e che spero non mi deluda il prossimo mese. Tu hai provato a leggerlo?
RispondiEliminaL'ultimo Dampyr non mi ha fatta impazzire ma non mi è nemmeno dispiaciuto: il fatto è che difficilmente mi appassionano episodi fuori continuity, li trovo un po' dei riempitivi, anche se poi può sempre succedere che gli spunti migliori poi entrino nella continuity o ne creino una tutta loro.
Io sono una grande appassionata di Draka, come raccontavo qui:
http://luccioleelanterne.blogspot.com/2009/07/sbandata-col-biondo.html
e quindi è abbastanza normale che mi siano piaciuti gli episodi intorno al numero 100, da Notte e Nebbia agli Spiriti del Taklamakan. Oltretutto, nell'ultimo che ho citato c'è anche Erlik, altro simpatico bastardo che adoro!
mmm.... Già è davvero carismatico. I miei numeri preferiti sono 2 il primo è Harlequin il secondo i Principi dell'inferno. Il disegnatore è lo stesso penso. Harlequin è perfetto sotto tutti i punti di vista e la storia mi intriga in quella realtà tra le pieghe del tempo tipo Alice oltre lo specchio!
RispondiEliminaChe le storie siano ripetitive dopo un po' lo vedo anche io, trovo che come fumetto infatti sia molto dettagliato e molto corposo nella creazione della storia ma troppo sbrigativo nelle fasi finali e conclusioni. Cavolo a volte in 4-5 pagine fanno finire tutto. Sembra che abbiano fretta di tirare le somma!!
Eh, in "difesa" dello sceneggiatore di turno, posso dire che purtroppo il formato è un po' limitante e non tutte le storie reggono il doppio albo (come, per esempio, la doppia praghese che citi). E, nell'economia della storia, è meglio magari non lesinare nella prima parte, quando il lettore deve essere catturato dall'atmosfera, rispetto alla conclusione, che non disturba troppo se un po' frettolosa.
RispondiEliminaUn esempio recente è L'amante del vampiro: bellissima la prima parte di ambientazione / identificazione psicologica di Joan, ma chi ci crede che Lord Mordha si fa ammazzare così facilmente "perché voleva combattere come guerriero e non come mostro"? Diciamo piuttosto che si era rotto le balle di vivere e che l'arrivo del dampyr è stata una liberazione!
Si lo penso anche io.
RispondiEliminaMa altri fumetti leggi qualcosa? manga tipo o supereroi marvel? così per sapere...
cosa penmsi del numero 73 il mistero di loch toridon???
Penso che non vedo l'ora che esca la storia disegnata da Scibilia, che ne è il seguito!
RispondiEliminaManga e supereroi li leggo qualche volta, ma non mi appassionano. Sono una vecchia lettrice di Dago, che mi ha entusiasmata soprattutto nei primi 2-3 anni.
Ho letto / leggo diversi Bonelli, come Demian, Greystorm, la ristampa di NN, Lilith, ecc. Ho letto Caravan ma non mi è piaciuto.
Adoro Sfar, in particolare "Il gatto del rabbino". Mi sono piaciuti gli exploit a fumetti di Carofiglio e di Evangelisti. Mi incuriosiscono Alan Moore e Frank Miller, ma non li conosco in modo approfondito.
In realtà non sono un'appassionata storica di fumetti, però mi sto facendo una cultura.
ciao chiara come va? sai che io quel ragazzo lo conosco? o meglio lo conoscevo anni fa...ora ci siamo un pò persi...com'è piccolo il mondo....
RispondiEliminamanu (la danzatrice vogherese!)
Ciao Manu, che bello trovarti anche qui! E che impressione mi fa che tu conosca quel ragazzo.
RispondiEliminaBeh, se lo incontrassi di nuovo, fatti dire a che indirizzo posso spedirgli una copia di Viola, quando e se verrà pubblicato!