Ci sono persone che si stupiscono di me. Pensano che la mia sia una facciata, che viva nell'ipocrisia.
Perché non provo invidia.
Sola tra i sette vizi capitali, l'invidia non mi tocca.
Non voglio essere qualcun altro, voglio essere io.
Non voglio la roba di qualcun altro, a meno che non me la regalino.
Non voglio lo stipendio di qualcun altro, voglio il mio. Certo, potrebbe essere più corposo, ma non intendo ingrandirlo a spese della perdita della mia mansione attuale: non voglio più responsabilità, non voglio far carriera.
Una persona che ottiene un successo non mi toglie nulla. Se quel successo l'ha ottenuto per meriti, chapeau. Se invece l'ha ottenuto per favori, saranno affari suoi e della sua coscienza.
Se qualcuno vince qualcosa per cui concorrevo anch'io, vuol dire che non mi sono impegnata abbastanza. O che c'era dietro qualcosa di più grande di me, se la competizione non era leale.
Arrabbiarmi mi arrabbio. Ci rimango male, anche. Ma non provo invidia, al massimo ammirazione.
martedì 21 gennaio 2014
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Sono identica (eccetto rare eccezioni).... e ti capisco, si vive molto meglio ma le persone non concepiscono che sia cosa possibile, forse sono invidiose anche di quello. I rari frangenti in cui a volte mi accade di provarne un po' (per esempio per chi possiede un giardino o della terra vicino a casa da coltivare...) lo ammetto sempre spudoratamente e credo che questa sia la differenza tra il desiderare e l'invidiare...di solito l'invidioso non ammette mai... odia... a volte fa finta di disprezzare.
RispondiEliminaIo ammetto di aver avuto un periodo, nell'adolescenza, in cui invece ero invidiosa. Non volevo il male delle persone che invidiavo, ma odiavo essere com'ero e vedevo solo i vantaggi dell'essere qualcun altro: qualcuno che avesse una famiglia numerosa, che abitasse in città, che fosse più bella di me.
EliminaPoi sono cresciuta, e ho capito che per ogni pro c'è anche un contro (o più). Ed essere me ha tanti contro (per dire, oggi ho rischiato di farmi male per raggiungere i cereali di Ettore all'ultimo ripiano della cucina) ma i pro mi piacciono proprio tanto.
Da quando ho imparato il modo di dire "Brutta la fame, eh?" per quando qualcuno è invidioso mi s'è aperto un mondo.
RispondiEliminaÈ una frasetta stronza fin che si vuole, ma secondo me rende l'idea perfettamente...
E io ci credo che non sei invidiosa, anzi, lo so benissimo, e capisco anche il discorso che fai!
Poi mi sa anche che Francesca l'ha spiegato meglio di quanto io potrei mai fare: c'è differenza fra l'invidiare e il desiderare! :)
Io ero proprio invidiosa, invece, non da augurare il male di nessuno, ma mi crogiolavo nel mio vittimismo e non facevo nulla per cambiare le situazioni... Forse e' stato un bene, mi sono fatta il mio percorso anche accettando l'invidia che provavo senza aggiungerci anche i sensi di colpa (bastardissimi) ed e' passata da se'... Mi sono vissuta anche il lato di me negativo, sterile fino a quando non se n'e' andato da solo, senza forzare la mano che e' peggio...
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