Approfittare della malattia per sistemare le foto degli ultimi 3 anni e mezzo. E per tornare a riconsiderare seriamente i miei progetti personali, che non meritano di essere abbandonati per la mia paura di rendermi patetica o ridicola.
Passare una fruttuosa ora di shopping a trovare i regali e le idee giuste che mi mancavano. E subito dopo andare a Milano con un'amica, che viene con me a una lezione della mia maestra Francesca. La prima lezione della Pedretti non si scorda mai...
Cazzeggiare con la suddetta amica per non tornare subito a casa: dopo 5 giorni di reclusione, mi sento come un uccellino appena uscito dalla gabbia e pur di stare fuori mi farei pure la fila in posta.
Passare la serata sola in casa con i bambini: Ettore dorme da prima di cena e Amelia mi aiuta a incartare un paio di regali per le mie amiche.
Svegliarsi all'una e mezza per un brutto sogno, e pochi minuti dopo sentire che Luca è arrivato a casa. Addormentarmi stretta a lui.
Svegliarsi abbastanza presto con un sole bellissimo e programmare la giornata per cercare di fare tutto: i biscotti per Yule, le verdure di Bioexpress, un giro nel bosco (anche per raccogliere qualche ramo di quercia a scopo lavori manuali), l'albero di Natale, i compiti di Amelia.
Fare un bel giro con Ettore, alla scoperta dei piccoli tesori di questo posto: una cincia che ti guarda curiosa, gli alberi spogli che ti permettono di vedere più lontano, le rogge con il fondo di sabbia grigia e piccoli luccichii d'oro.
Ascoltare Amelia che finalmente riesce a capire in cosa consiste un certo esercizio, grazie alla pazienza di suo padre.
Aiutare Luca a far prendere forma alla sua idea, appassionarsi al progetto e tirar fuori nuovi regali.
Sfornare biscotti come una pasticceria (anche se la prima infornata è venuta bruciacchiata, con gran gioia di figli e marito che l'hanno scofanata).
Riposarsi mentre marito e figli decorano l'albero.
Non vedere l'ora di leggere il prossimo capitolo di Topicco, e poi addormentarci nelle lenzuola appena cambiate, che sanno di pulito.
Quante belle cose! Ne approfitto per farti tanti auguri di buone feste!
RispondiEliminaIl Natale rende tutti un po' più Soule Mama! :-P
RispondiEliminaScherzi a parte, mi hai fatto QUASI venir voglia di ammalarmi per fare ordine nell'archivio delle foto. O leggermi "Io sono un gatto", oppure l'ultimo di Murakami o la biografia di Steve Jobs. Ehi, ho detto QUASI ("attento a cosa chiedi, potresti essere esaudito").
Queste sono le belle cose!
RispondiEliminaUn bacione.
@claudia: e il bello deve ancora venire, questa settimana ho 2 cene e un tè a casa di amici!
RispondiElimina@pianobi: lol!
@MdiMS: a te! Certo che mi scoccia che quest'anno non siamo riuscite a vederci per la cena di Natale...
Ah... Topicco... Topicco...
RispondiEliminaEh...noi stasera leggiamo il primo incontro con il drago degli abissi. Però ho in mente una mezza follia: dopo Topicco, attacchiamo Bartimeus.
RispondiEliminaCavolo, 'sto Bartimeus non l'ho ancora letto nemmeno io. Da come ne parlavi pensavo fosse per la stessa fascia d'età di HP, che non proporrei per altri due o tre anni.
RispondiEliminaMa davvero non ti era piaciuto per niente il secondo Topicco? A me sì, in particolare nella conclusione (che non spoilero).
Ai Minici non so, a questo ritmo ci arriveremo un settimana. Dopo attacchiamo il terzo e dopo, ha deciso la Minica, rileggiamo il quarto.
Sì, hai ragione, Bartimeus è per bambini un po' più grandi, target primo HP. Però è molto divertente (magari leggiamo L'anello di Salomone, che è un po' più easy e non ha seguiti) e queste letture serali diventano un bel momento per tutti.
RispondiEliminaTi confermo che del secondo libro di Topicco non ho un bel ricordo, anche se mi è piaciuta la conclusione. Sarà che non c'è un personaggione come il drago degli abissi (che peraltro dà risposte molto simili a quelle di Bartimeus). In realtà, quello che vorrei sarebbe un bel dizionario dragonese-italiano: ci divertiamo da pazzi a leggere i brevi estratti nei vari libri!