Romanzo sul nazismo: La culla del mio nemico di Sara Young. Boh. Per appassionare appassiona, ma lo trovo veramente inverosimile, quel tipo di inverosimiglianza che fa a cazzotti con l'ambientazione della storia. Inutile.
Storia vera: Un'eredità di avorio e ambra di Edmund de Waal. Interessantissimo excursus tra Parigi di metà/fine Ottocento, Vienna del primo Novecento e Tokyo dagli anni Cinquanta a oggi. Bello, curato, mai banale. Ma gridare al capolavoro mi pare eccessivo.
Romanzo fantastico e un po' struggente: Bambini nel bosco di Beatrice Masini. Si immagina un centro di raccolta dei bambini sopravvissuti a una catastrofe tipo nucleare, un posto dove i bambini sono trattati come bestie selvatiche da tener buone. La fuga di un gruppetto diventa un'avventura nel bosco. Sono stata un po' delusa dal finale: secondo me è troppo banale/semplicistico. Però lo consiglierei.
Romanzo familiare: Villa Ventosa di Anne Fine. Questo libro sembra scritto per me. Da un lato, perché mio marito e i suoi fratelli hanno anche loro un giardino della loro favoleggiata infanzia, un luogo della memoria e della nostalgia che solo da alcuni anni Luca sta cominciando a vedere per quello che è, ovvero un posto dove sono stati molto felici ma non per questo intoccabile o invendibile. Dall'altro, perché mi ci vorrebbe un attimo per diventare come la signora Collett (che non a caso si chiama Lilith, l'antimadre per eccellenza): la dolcezza e la disponibilità delle madri non sono il mio forte, mi vien facile essere scostante e velenosa. Questa figura è un monito granitico: fa' qualsiasi cosa pur di non diventare così.
Feuilleton: La notte ha cambiato rumore di Maria Duenas. Verboso: ho letto velocemente un sacco di pagine inutili ai fini della storia, digressioni che come editor avrei tagliato. La vicenda è rocambolesca e a tratti inverosimile, ma credibile e avvincente. Mi piace molto il modo in cui è formulato il finale, originale. Leggibile, ma non imperdibile.
Uno e trino: Switched, che fa parte della Trylle Trilogy di Amanda Hocking. Sì, lo so che devo piantarla di fare la dura e pure di bullarmene. Quindi questo romanzo è un ottimo modo per diventare un po' più morbida e fluffy. Non so voi, ma io quando leggo di primi amori e inizi di un amore mi sciolgo. Sarà che mi ricordo com'era per me e come oggi è giusto non sia più (dopo 8 anni di convivenza e due figli? Dai, c'è un amore immenso, ma l'incertezza e la timidezza dei primi tempi non ci sono più). Voglio assolutamente leggere i seguiti.
giovedì 1 marzo 2012
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Di questi indovina quale ho letto? Dato il legame con il Giappone, ovviamente Un'eredità d'avorio e ambra. L'ho trovato anch'io molto interessante e curato, avvincente "nonostante" il genere che sfiora la biografia storica. Non un capolavoro, certo, ma un buon libro non lo dev'essere per forza.
RispondiEliminaRiguardo il "romanzo sul nazismo", non ho letto quello che citi ma mi sono resa conto che su quell'argomento tendo a evitare la fiction e a scegliere soltanto le storie vere o la diaristica. Non so perché, ma l'idea di inventarsi storie sull'olocausto o simili mi dà un senso di disagio. Sembra quasi di "approfittare" della tragedia, nonostante gli autori credo siano in totale buonafede. Lo capirei di più in caso di letteratura per infanzia/ragazzi.
Mi succede una cosa simile anche per un'altra autrice che ho amato molto, Torey L. Hayden. Ha scritto una serie di romanzi basati su storie vere di bambini fortemente disagiati (lei era l'insegnante che li seguiva) e io li ho divorati. Poi è passata a scrivere romanzi, sempre con bambini problematici come protagonisti. Ma non è la stessa cosa, li leggo molto meno volentieri.
Anche a me con la Hayden è successa la stessa cosa.
EliminaSul nazismo, capisco la tua perplessità. C'è da dire però che la fiction sul nazismo ha prodotto film che mi sono piaciuti moltissimo, come "Europa Europa", "La vita è bella", "Train de vie", "Inglorious Basterds"...
In questo caso, concordo con te: speravo in un racconto meno fantasioso, e invece la storia è ampiamente inverosimile, anche se parte da una base di verità.
Ecco, al cinema non ci avevo pensato. Però chissà perché in quel caso non ho le stesse perplessità, visto che anch'io amo molto alcuni film sul tema. Uhm... (il tuo blog mi fa sempre pensare troppo, è pericoloso :-P)
RispondiEliminaDi tutti questi lunedì, su consiglio di un'utente qui in biblioteca, ho prenotato proprio " Un'eredità di avorio e ambra". La signora mi ha testualmente detto: se le piace leggere se lo prenda. E me lo sono prenotato al volo. A volte mi succede di prendere dei libri solo perché una persona che non conosco e di cui ignoro i gusti riesce a parlarmene in modo appassionato. Quando lo leggo, vedrò.
RispondiEliminaBene! Fammi sapere poi cosa ne pensi!
EliminaAspettavo di vedere i tuoi libri di febbraio :-)
RispondiEliminaIo oggi ho finito di leggere Malesia Blues di Brian Gomez, se lo trovi in biblioteca o comunque lo riesci ad avere leggilo, é una storia di spionaggio molto avvincente, di solito non il mio genere di libro, ma appassionante.Non riuscirei mai a pensare o scrivere una trama del genere con mille intrighi di potere, mille giochi polizieschi, penso ti potrebbe piacere molto.Se lo leggi poi dimmi cosa ne pensi che sei sicuramente più esperta di me su libri che toccano argomenti come i servizi segreti e il contro spionaggio internazionale :-)
Grazie! Mo' me lo segno e, quando ho smaltito il carico pendente, lo prenoto.
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