lunedì 5 marzo 2012

Una piccola pausa

Ieri Luca ed io parlavamo. Del futuro, della pensione, di cosa è plausibile aspettarci dalle nostre vite. Sognavamo.
Dicevamo: ma non si potrebbe andare in pensione un anno dopo ma godersi adesso un anno di pausa? Un anno in cui dedicarsi a ciò che ci tiene vivi, alle nostre passioni. Un anno per vedere come sarebbe se.
E poi, per carità, tornare a lavorare esattamente come oggi. Perché non è in spregio al nostro lavoro che vorremmo quell'anno: è solo perché le giornate non sono di 48 ore, e il lavoro ce le occupa tutte.
Lui vorrebbe quell'anno per provare a occuparsi solo dei suoi bonsai e di musica, io per non dover scrivere nei ritagli di tempo. Entrambi vorremmo un anno per vivere in un posto diverso dal nostro, che si tratti di Levanto o di un'isola o di Istanbul.
Ci chiedevamo se magari, risparmiando, riusciremmo a mettere da parte 30.000 euro per prenderci un'aspettativa e vivere quell'anno. Magari tra 10 anni, ma poi i figli adolescenti non se ne vorrebbero andare lontani dai loro amici per un anno. Magari tra 15, ma poi ci sarebbe da pagare l'università e magari anche preoccuparsi dei genitori anziani.
L'ideale sarebbe oggi, ma oggi non si può. Nemmeno per 6 mesi. Nemmeno per 3.
Oggi siamo all'economia di sussistenza, e prendere un'aspettativa non retribuita è impensabile. E poi dico la verità: sul mio lavoro ho nelle mie mani una serie di competenze che mi rendono preziosa, se mi fermassi adesso butterei via tutto.
Mi limito a sognare una piccola pausa. Sogno di essere seduta al sole, mano nella mano con Luca, a guardare i nostri figli che giocano.
E già il fatto di non volermi prendere una pausa anche da loro mi conforta: la mia vita è più felice di quanto si possa sperare.

15 commenti:

  1. è vera, la tua ultima frase. ma il resto del post mi ha fatto venire in mente un famoso monologo di woody allen; in sostanza diceva che sarebbe molto meglio cominciare la vita morendo, per poi prendere sempre più forze, ringiovanire, vivere gli ultimi anni con il massimo delle energie, ecc ecc (vallo a leggere :D).
    ovviamente lui ha portato tutto su un piano più esaperato e comico, ma il succo è sempre quello.

    in ogni caso, ti auguro di trovare quei soldi. o di poterti prendere almeno una piccola pausa. anche solo per l' ultima parte di questo post, te la meriteresti.
    la renderesti piena di cose bellissime.

    un abbraccio, paola

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    1. Me lo ricordo, il monologo di Woody Allen, e ha solo ragione!
      Magari chissà, sono stata così poetica che trovo un generoso finanziatore... :-)

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  2. Il titolo del post mi ha allarmata... pensavo volessi smettere di scrivere, noooo. Meno male che vuoi soltanto prenderti un anno sabbatico dalla tua vita... certo che 30.000 non sono proprio pochi. Credi che in banca ti farebbero un prestito? Senta sig. banchiere, mi servirebbero per staccare un po' la spina... poi li ridò...
    Per quella piccola pausa al sole posso farvi compagnia?

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    1. In altri Paesi non è così strano prendersi un anno sabbatico. E per carità, un collega di Luca anni fa se l'è preso per andare in Africa a fare volontariato, non so se ha preso un'aspettativa o semplicemente quando è tornato l'hanno ripreso.
      Poi, per carità, ti fanno i prestiti per i matrimoni mega o per il televisore LCD, se gliela vendi bene un 15.000 euro magari te li danno...

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  3. io la scorsa estte mi sono concessa la pausa. 2 mesi su un'isola quasi deserta, su una spiaggia, con i bambini. in tenda e tra gli alberi, senza elettricita e un sacco di altre cose. e' stato prezioso, meravviglioso e molto altro. prezzo modico di 900 euro tutto tutto compreso.

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    1. Due mesi sono pochi: ne voglio almeno 6. E, ti dico la verità, per vivere come dici tu i soldi li avrei. Io invece vorrei vivere in una casa come si deve, con una buona connessione Internet e una biblioteca a portata di mano (o, in alternativa, la possibilità di scaricare ebook gratis), una generosa quantità di carta e penne e la possibilità di ospitare i miei amici.
      Ovviamente Luca includerebbe anche un generoso spazio per le sue piante e vicini sordi o appassionati di percussioni nel raggio di mezzo km.

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    2. eh, si, anchio vorrei qualcosa di simile ma nel frattempo ho potuto questo ed e' stato meglio del previsto!quest'anno si rifa', con ebook..
      anna

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  4. Questa tua riflessione me ne fa venire in mente un'altra, meno positiva. E cioè che io e Nizam stiamo vivendo questi anni in apnea assoluta, da tutti i punti di vista. Tanto che ho paura che se a quando questa apnea finirà, avremo un crollo irreparabile. Altro che anno sabbatico.

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    1. Anche noi abbiamo avuto un periodo di apnea, che è finito a novembre 2010. Era apnea lavorativa, economica e logistica. Non s'è rilasciata tutta d'un botto, per fortuna, e penso che finirà ad aprile, quando salderemo un piccolo debito. È anche per questo che mi permetto di sognare qualcosa di diverso, ma senza l'ansia di chi sogna perché sta male.

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  5. Questa tua riflessione me ne fa venire in mente un'altra, meno positiva. E cioè che io e Nizam stiamo vivendo questi anni in apnea assoluta, da tutti i punti di vista. Tanto che ho paura che se a quando questa apnea finirà, avremo un crollo irreparabile. Altro che anno sabbatico.

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  6. Pensieri simili li facciamo spesso anche io e G. Infatti, l'idea sarebbe quella di impostare lavoro e vita in modo da poterci concedere ogni tanto delle pause del genere. Magari non lunghe un anno, ma brevi periodi per sperimentare la vita in altri paesi o dedicarci a progetti collaterali. In realtà, noi potremmo portarci dietro anche un po' di lavoro, visto che non siamo legati a una sede.
    Il primo obiettivo che idealmente ci piacerebbe raggiungere prima di eventuali figli è stare almeno uno/due mesi in Giappone stanziali, vivere la quotidianità lì, magari per G frequentare un corso di lingua (per vari motivi non ha mai fatto le classiche "vacanze studio" e vorrei tanto potesse rifarsi ora, non è mai troppo tardi!). Insomma, in teoria sarebbe fattibile, ma... lo faremo mai? C'è sempre un motivo che salta fuori e ti frena: i soldi che sono pochi, l'attività che è appena iniziata, l'affitto che pagheresti a vuoto e poi magari i bambini e i genitori che invecchiano e...
    Questa sono io pessimista. G dice invece che prima o poi lo faremo. Spero di dovergli dare ragione :)

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    1. Purtroppo io di base sono pessimista e tendo a dare ragione a te. Soprattutto perché, quando poi hai figli, i soldi che useresti per una simile avventura ti sembrerebbe di rubarli a loro. Ché poi lo sai benissimo che sarebbe una grande occasione anche per loro, ma poi pensi a quanto ti costerà la loro università (per dirne una).
      Però quanto vorrei che una zia d'America mi lasciasse un'eredità con l'espressa indicazione di usarla per prendermi un anno sabbatico. Sarebbe tutto più semplice!

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  7. Questa tua riflessione arriva proprio in un momento in cui stiamo discutendo anche noi di una piccola pausa.Io vorrei andare qualche mese in Africa per volontariato ( come educatrice, o insegnante, o anche solo volontariato-base facendo quello che c'é bisogno lì) e non avrei problemi a licenziarmi.Cioé li avrei ma non me li farei:sono a tempo indeterminato, ma pagata una miseria e quindi non rimpiangerei troppo di perdere questo lavoro, anche perché so che al ritorno potrei trovarne un altro simile (le cooperative educative sono sempre alla ricerca di personale).Simone é più titubante, ha appena cambiato mansione sul lavoro, sta facendo un anno di affiancamento e soprattutto adora il suo lavoro e non vorrebbe in alcun modo perderlo o metterlo a repentaglio.Non so, vedremo cosa fare,io so che voglio farlo e che tenterò in ogni modo una possibilità che ce lo permetta, anche perché tra un mesetto andremo a stare in una casa dove non paghiamo l'affitto e quindi sarebbe una grossa spesa in meno se decidessimo di partire per 3/4 mesi.Il problema é vedere se Simone riesce ad avere l'aspettativa per motivi umanitari.Ma per voi come funziona?Potresti chiedere aspettativa per motivi familiari?Magari per 6 mesi potreste farcela anche senza avere i 30.000 euro...vi auguro di farlo :-)

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    1. Entrambi potremmo chiedere un'aspettativa non retribuita. Al di là di eventuali opposizioni da parte dei datori di lavoro, non so che cosa succederebbe con la nostra casa (che è in comodato d'uso come parte del contratto di Luca, non so come sarebbe durante l'aspettativa). E soprattutto non abbiamo da parte l'equivalente di un anno di stipendio (e nemmeno di 6 mesi: diciamo che ci paghiamo giusto le vacanze estive e i weekend qua e là). E, come dicevo sopra ad Anna, non vogliamo 6-12 mesi per vivere su un'isola deserta privandoci di tutto: vorremmo poter andare a stare da un'altra parte (quindi poter pagare un affitto), continuare a concederci ciò che ora facciamo nei ritagli di tempo (danza, bonsai, scrittura, mostre, corsi, libri, Internet) e continuare a poter offrire attività interessanti ai nostri figli.
      Perché non si tratterebbe di una pausa che vogliamo prendere dai nostri lavori: ci troviamo bene. Si tratterebbe di una pausa per dedicare più tempo ad altre cose, che adesso sono limitate dal fatto che lavoriamo (tipo: oggi è una giornata di sole e, se non lavorassi, magari la passerei al mare o nel bosco o al fiume).

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  8. E' un desiderio bellissimo che mi evoca un sacco di immagini bellissime...ma poi, chi vorrebbe più tornare indietro, eh?

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