Ieri, con i bambini, abbiamo ripreso una pratica che avevamo abbandonato più o meno dal mio incidente stradale: il rituale pagano con cui invochiamo e ringraziamo gli elementi e facciamo una piccola visualizzazione guidata.
L'abbiamo reso un po' diverso, più vicino al nostro sentire e alle loro capacità di concentrazione. Non scendo nei dettagli, ma il mio scopo non è rendere pagani i miei figli: non lo sono neppure io. Il mio scopo è dar loro un momento di riflessione spirituale che possa avere anche lo stesso appeal estetico dei rituali religiosi: le candele, l'incenso, gli oggetti simbolici, il buio e il raccoglimento.
In questo, mi sono stati di grande aiuto i tarocchi regalatimi da Isabella, che hanno svolto un po' la funzione di story cubes: ognuno di noi ne ha tirato fuori uno dal mazzo ed io ho inventato lì per lì una visualizzazione che tutti hanno seguito. Perché io? Perché è il mio talento, è la cosa che mi viene meglio.
Ieri il mio elemento era l'aria. Anche in questo, non mi interessa l'aspetto mistico/esoterico: usiamo il momento delle invocazioni per ricordare l'apporto di ogni elemento nelle nostre vite.
Di solito l'aria non è il mio elemento preferito: la trovo indispensabile ma incostante, destabilizzante. Invece ieri, complici anche alcuni discorsi fatti con Luca, mi sono soffermata a lungo sulle sue qualità. Soprattutto sul vento che porta il cambiamento.
Forse perché si respira questo clima sul lavoro. Ancora di più perché la lettera di dimissioni che aspettavamo è arrivata e tra poco si dovrebbe liberare la casa del polacco, che puntiamo da anni.
E quindi ci aspettano decisioni, attese, lavori, traslochi. Se non salta fuori qualche brutta novità, lasceremo una casa calda e piena di noi, dove siamo stati molto felici ma anche un po' tristi per più di 9 anni, e andremo in una casa difficile da riscaldare, isolata e tutta sulle nostre spalle.
La scelta è nostra, non ci obbliga nessuno. Se decideremo di andarci, sarà perché il posto è incantevole, perché ci sarà un giardino tutto nostro, perché ci sarà spazio in più, perché i benefici supereranno le difficoltà.
Però ora ho un po' paura. I cambiamenti ne fanno sempre.
martedì 12 febbraio 2013
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Il vento del cambiamento può essere anche solo una leggera brezza che solletica il naso: nuovi profumi, nuovi orizzonti e un po' di sudore.
RispondiEliminaStai serena.
Di solito io sento prima la brezza leggera e mi lascio solleticare. Poi vedo la parte pesante, e me la faccio addosso.
EliminaHo fatto così con i miei figli, col lavoro, con cambiamenti secondari.
Quindi fa tutto parte della mia fisiologia, sto serena ;-)
...ma quanto sono belli quei tarocchi? :) Dai che non vedo l'ora di piazzarmi sotto la vostra futura piramide a ricaricarmi, vale la pena di trasferirsi solo per quello! :)
RispondiEliminaHm, non so se te l'ho detto, ma... la piramide è stata riconvertita in portagriglia.
EliminaTiene la griglia sospesa sopra il focolare.
Secondo me così ci ricarichiamo di più, ecco ;-)
Più che altro con la piramide-griglia viene un barbecue divino.
EliminaQualcuno picchi su un charleston per favore, mi serve come punteggiatura alla battuta. Grazie.
Ok, vada per il barbecue divino... :DDD
EliminaDi fronte a questo tipo di cambiamenti andrei completamente in tilt, dall'emozione e a forza di immaginare "what if..." ecc. Peró pensare ad un nuovo inizio ha una sua propria magia! auguri :)
RispondiEliminaIo immagino "what if..." da 5-6 anni. Ora sto solo entrando nel concreto ;-)
EliminaDeve essere molto bello poter praticare rituali pagani con i propri figli.
RispondiEliminaEd è giusto crescere i bambini con ciò che sembra più giusto per loro.. insegnargli il rispetto per la natura e l’equilibrio con gli elementi è di per se una cosa buona e positiva, anche se tu non ti definisci pagana e loro magari non diventeranno pagani in futuro.
I rituali più semplici, sono quelli migliori.
E sai cos'è la cosa più bella? Che sono loro a chiedermi di fare il rituale. Non è una mia imposizione, è una cosa di cui hanno colto la bellezza e che amano al di là di tutte le etichette :-)
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