domenica 21 marzo 2010

Porto di mare

Mentre scrivo, fuori dalla mia finestra ci sono circa 3000 persone. Le stesse 3000 persone che hanno fatto la fila sotto la pioggia per il pranzo mentre Amelia, sazia e al caldo, le guardava e le faceva ridere con le sue boccacce. Le stesse 3000 persone che hanno sfilato e sfileranno tutto il giorno davanti a mio marito, facendosi spiegare sommariamente come si fa il formaggio e come funziona un caseificio. Le stesse 3000 persone che si sono estasiate di fronte a cose che noi viviamo quotidianamente (le mucche, i prati, i formaggi) e che si sono schifate di fronte ad altre cose che noi non ci accorgiamo neanche più di sopportare (la puzza di 500 mucche di fianco a casa, il fango). Le stesse 3000 persone che non distinguono la paglia dal fieno e che sono venute a visitare una cascina sotto la pioggia con scarpette da struscio in centro (salvo poi vedere che io e i bambini avevamo gli stivali di gomma e dire "ecco, dovevamo portarli anche noi"). Le stesse 3000 persone che svaligeranno lo spaccio e che si gusteranno i formaggi di Luca, e che torneranno a cercarli nei negozi, permettendo al caseificio di sopravvivere.
A me queste 3000 persone sono simpatiche. Non solo per il discorso economico di cui sopra. Ma soprattutto perché grazie a loro ieri e oggi c'è stata un po' di vita da queste parti: banchetti di prodotti anche di altre aziende biodinamiche, giocolieri, cantastorie, persino Lucio Dalla. Per non parlare di tutte le persone di Ecor che sono venute fin da Verona per far funzionare il tutto e che ieri ci hanno invitati a cena tutti quanti.
Mi sono sentita un pochino come quando vivevo in centro a Pavia, quando le persone capitavano a casa mia invece di essere io a dover andare a cercare loro. Quando, se mi mancava il pane, mi mettevo il cappotto e le scarpe e in 5 minuti a piedi trovavo un panettiere. Quando andavo a vedere i fuochi d'artificio di fine estate senza spostare la macchina.
Sono stata un po' invidiata, per il fatto di abitare qui e prendermi solo il meglio di questa manifestazione, come io invidio spesso gli abitanti delle case del centro, quelle case dalle cui finestre si spande l'odore di arrosto all'ora in cui tu torni alla macchina col tuo pollo allo spiedo e sai che prima di un'ora non pranzerai.
Sono curiosa di sapere che cosa hanno pensato di noi, passando sotto le finestre di casa nostra. Mi piacerebbe sapere come credono che viviamo, se ci ritengono fortunati o no, se credono che siamo dei bifolchi incolti o degli svaniti New Age o solo delle persone normali che vivono in un posto particolare. Mi piacerebbe sapere perché sono qui, nonostante la pioggia e nonostante in città ci siano un sacco di attrazioni, anche senza fango né letame.

12 commenti:

  1. Ciao cara. Ti ho pensato perchè sapevo della manifestazione, ma non potevamo venire. In compenso abbiamo fatto la spesa biodinamica (bella sberla) al mercatino del Parco Sud qui a Milano.
    Quanto a te, è difficile dare un giudizio. A parte il fatto che non credo riuscirei a vivere in campagna 365 giorni l'anno, penso che tu sfugga a tutte le categorie. Sei un'intellettuale che vive da contadina, una ragazza di città à la page e un po' hippy, una mamma e una creatrice di personaggi...come si fa dirti come ti si vede veramente?;))))

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  2. Avevamo in programma di venire anche noi, ma il brutto tempo ci ha scoraggiato..Peccato........
    Condivido quello che dice MS e aggiungo che sei molto molto di più...
    Silvana

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  3. @MdiMS: eh sì, il biodinamico è una sberla. Però i controlli sono molto severi e in effetti la qualità si sente. Se poi vuoi svenarti del tutto ma mangiare carne come quella "di una volta", c'è un macellaio in via Paolo Sarpi che vende la nostra carne :-)
    @Silvana: mi avrebbe fatto piacere, ma era un gran casino! Sinceramente, io non so se in un giorno del genere mi sarei fatta dei km per vedere una cascina sotto la pioggia!

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  4. No cavolo! Ma perche' non l'hai segnalato prima? Sarei venuta volentieri!!
    Anche se non commento, ti leggo eh.
    Ciao :)

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  5. Aspettiamo una giornata organizzata cosi'anche per le mamme e famiglie blogger almeno i piccoli "urbani"capiranno che il latte non viene prodotto dalla bottiglia di plastica!

    Sul giudizio dato secondo me potrebbe essere una famiglia che sa trarre il meglio da cosa si trova a disposizione sia che sia in campagna ,al mare, con la tecnologia a disposizione oppure senza .Correggimi se sbaglio....

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  6. beh, ho letto stamattina dell'iniziativa (pag. 10 di casa in fiore, allegato a cose di casa) e ho pensato "Toh, Orsina, come il gatto... " ;-) non avevo mica fatto il collegamento però!
    Allora la prossima volta ci vengo anche io!!!

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  7. @tutti: mi dispiace tantissimo di non aver divulgato la notizia, ma fino a pochi giorni fa non avevamo idea della portata dell'evento, pensavamo a una cosa decisamente più ristretta. Tanto più che l'organizzatore era Ecor, non la cascina, quindi era ancora più difficile capire. Ancora di più mi scuso con i/le blogger per non aver segnalato l'evento di sabato: anche se Lorenza me ne aveva scritto, non avevo dato molto peso alla cosa, credevo fosse poco più che una conferenza stampa con merenda. E invece...
    Speriamo che l'anno prossimo si ripeta! Altrimenti, il prossimo Momcamp lo facciamo da me? ;-)

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  8. Ma...non erano 1.500?
    Giuliana

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  9. 1500 era la stima e mi attenevo a questo numero perché credevo che di più non ce ne stessero.
    Invece, dal conteggio dei buoni pasto venduti, pare che 2500 persone abbiano pranzato qui. Se conti che alcuni si sono arrangiati per non fare la fila e altri sono venuti solo per mezza giornata, fai presto a fare 3000!

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  10. 'zarola! Quando si dice essere accoglienti...
    Giuliana

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  11. oh no, son stata lì il giorno prima. averlo saputo... ;-(

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  12. avevamo in programma di venirci con degli amici che ci sono già stati (ecco, vergogna, loro sì e io no), poi le cose sono andate diversamente.
    certo che 3000 persone è un bel numero!

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