Inutile negarlo: Amelia non è come me. Non lo è nelle cose positive, almeno. Non è brillante, non ha talento con le parole (non parlo di pronuncia, ovviamente: con la mia R...), non ha la mia capacità camaleontica di capire al volo le situazioni/conversazioni e adattarmi.
Ha le qualità di suo padre: è buona e generosa, è socievole e ben poco selettiva, è agile, coordinata e ha un enorme talento per la musica, è creativa ed empatica.
Non è una simpaticona, questo no. Questo è un tratto di Ettore, detto di volta in volta "il ruffiano", "il paraculo" o "lo scaroso", ed è una caratteristica che non sappiamo bene da dove venga: forse da un mio nonno.
Amelia può risultare simpatica, come me o come Luca, ma non è automaticamente simpatica a tutti. Anzi, quando si imbroncia scatena più rabbia che compassione.
Amelia ha un problema: è la prima di casa, mentre avrebbe il carattere per fare la seconda. Lei è la prima ad aprire le porte, dovrebbe avere la testa di un ariete (tra l'altro segno zodiacale di suo padre, primogenito) e invece mi ricorda di più un arciere, che colpisce da lontano ma da vicino è inerme (infatti il suo segno zodiacale è il Sagittario, per chi crede a queste cose).
Il fatto è che noi, essendo lei la primogenita, non possiamo renderci conto di chiederle troppo. E questo la mette in crisi. Ma è anche vero che, per alcune cose, lei è la mia fonte principale e vorrei che imparasse a darmi informazioni senza che io debba mettere mano al diario per cose come "c'è la possibilità al pomeriggio di darti una merenda? c'è qualche bambino che mangia al pomeriggio, prima delle 16.30?" (nello specifico, mi serve per capire se posso darle una minimerenda il giovedì, prima del corso di ginnastica che comincia alle 16.45).
Ieri Luca ed io abbiamo provato a chiederglielo nel modo più semplice e sereno, ma ci siamo arresi: probabilmente Amelia non riesce ancora a capire e ricordare la successione temporale della sua giornata, ha dato risposte contradditorie e confuse. Capendo che ci eravamo arresi, senza essere riusciti ad avere la risposta che ci serviva, Amelia si è messa a piangere.
E mi sarei messa a piangere anch'io, perché nei suoi occhi vedevo il vuoto del tilt, della mente che gira a vuoto per una sciocchezza.
Mi sono resa conto che, anche se cerco di non farglielo pesare perché razionalmente so che non è giusto, le faccio una colpa di non essere come me. Ma non dovrebbe essere lei a sentirsi sbagliata, sono io ad essere la mamma sbagliata per lei.
venerdì 7 ottobre 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Mettiamola così: se mia madre non fosse stata la "mamma sbagliata" per me su un mare di cose, non sarei neanche la metà della persona che sono oggi... Né lo sarebbe lei. Vedrai che tu e Amelia crescerete insieme nel migliore dei modi, anche se a volte lungo la strada vi capiterà ancora, come ora, di sentirvi sbagliate entrambe.
RispondiEliminaGuarda, anche i miei due grandi, maestri con le parole, in realtà all'inizio della scuola facevano parecchio casino, soprattutto sulle questioni logistiche.
RispondiEliminaCapaci di raccontarci per filo e per segno le malefatte dei compagni, i risultati delle gare e delle partite all'intervallo, poi rimanevano ammutoliti o balbettanti di fronte a domande del tipo di quella che tu hai fatto ad Amelia.
E non basta semplificare dicendo che sono maschi... E' proprio l'inizio della scuola, con l'assoluta novità di non avere il contatto diretto con le maestre ad ingresso/uscita che mette in crisi loro e soprattutto noi genitori.
Un po' per volta loro imparano a dare le informazioni importanti, ma soprattutto noi genitori ci abituiamo a darci una mano fra di noi (mettendo in comune le notizie frammentarie che ci arrivano in ordine sparso) e a chiedere alle maestre appena possibile.
Se può esserti utile, nella nostra scuola, i bambini portano una merenda nei giorni in cui frequentano i corsi dopo le 16.30. Ma poi gli allenatori gliela fanno consumare alle 18.15, dopo lo sport. Quindi, in realtà, sarebbe lo stesso se gliela portassimo noi all'uscita...
E poi, non dovrei dirtele io queste cose, NON ESISTONO MAMME SBAGLIATE!!!
Un bacio
Capisco molto, sai? o non ne faccio tanto una questione di carattere suo, quanto di insofferenza mia. Quando mi delude (non accade molto spesso, ma accade) lo vede, a volte glielo dico espressamente, e Meryem ne soffre.
RispondiEliminaNon è questione di essere sbagliate ma di sbagli. Sposta l'attenzione sul comportamento e non sull'essere. Capita a tutti. E comunque rispetta i suoi tempi, potrebbe stupirti :-)
RispondiElimina@tutte: grazie del supporto!
RispondiElimina@mammain3D: nello specifico, il problema è questo: Amelia fa ginnastica a scuola il giovedì pomeriggio, esce e per le 16.45 deve essere a ginnastica ritmica, lezione che dura 2 ore. Oggi comunque Luca va alla riunione delle elementari, chiederà se si può farci qualcosa.
@omonima: dipende dal motivo per cui resto delusa. L'altra sera forse ci siamo rimasti particolarmente male perché eravamo molto tranquilli e accomodanti, il contrario dell'insofferenza. Se invece mi incazzo per una concomitanza di insofferenza mia e imbranaggine/lentezza sua, c'è solo uno scoppio di scintille, niente per cui nessuna delle due ci rimane veramente male (es. la maggior parte delle mattine di scuola).
@nora: io non ritengo di essere sbagliata tout court, ritengo di essere mal assortita con lei. Rispettare i tempi è più facile quando si parla del primo passo o della prima parola (o anche della prima scarpa allacciata) rispetto a quando hai bisogno di una piccola informazione per organizzare la giornata di tutti. Ti sembra così facile averla, eppure è il tormento di Tantalo.
oDDei, ho capito più in questo post della storia della mia infanzia e adolescenza, che se avessi fatto 10 anni di analisi.
RispondiEliminabyron
Ps: sperando che blogspot mi faccia commentare
PPS: niente Lucca per me quest'anno
@your highness: blogspot in questo periodo ha particolare predilezione per Firefox: non mi succede mai che mi spariscano i commenti quando lo uso. Neanche noi Lucca quest'anno, è saltata la prenotazione a Levanto e alla fine va bene così, risparmiamo ;-P
RispondiEliminaDa prima figlia femmina (benché secondogenita) e pure sagittario (per chi ci crede...) con mamma della vergine... sai quelle barzellette su quanti di questo segno zodiacale ci vanno per cambiare una lampadina?
RispondiEliminaQuella sul sagittario diceva "Uno solo... e un vergine per sistemare i cocci".
Non so se è il segno zodiacale, però alle elementari quando i miei di sera mi chiedevano cosa c'era da mangiare in mensa a mezzogiorno non glielo sapevo dire.
E' che pensiamo ad altro, sempre avanti, forse puntiamo sempre al sole...
Comunque, mamme perfette non ne esistono (se esistessero avrebbero comunque figli complessati perché non sono perfetti quanto la madre stessa)...
Tranquilla, crescendo sarà sempre ottimista e poi verso l'adolescenza penserà "Quell'isterica della mia mammetta preferita!" :D
Vediamo se stavolta riesco a commentare... Prima di tutto io sono Sagittario, che è un segno MERAVIGLIOSO :D Ok, magari non saremo le più "reattive" nell'immediato, abbiamo bisogno di, come li chiamo io, "tempi di decantazione"... :)
RispondiEliminaA casa mia però la cosa che mi veniva detta più o meno chiaramente era "non basta". Per quanto tu possa sforzarti, per quanto tu possa impegnarti, tanto non sarà sufficiente. E questo ti dona un senso di insicurezza che sradicare è, a mio avviso, quasi impossibile. Puoi tentare di smorzare, di dissimulare, ma cmq il dubbio "ma avranno avuto ragione??" te lo porti dietro. Per cui sei, secondo me, la mamma migliore per Amelia, perchè vedi determinati meccanismi e cerchi di sottrarre te e tua figlia dalle trappole in cui invece quasi tutti cadono. "Tenetevi" così come siete, e prova a pensare che oltre a quello che non ha preso da te e che ha preso da Luca, Amelia ha tantissime qualità sue proprie che la rendono una bambina stupenda.
In questo periodo io mi sento "una mamma sbagliata" per il mio secondogenito... ma mi è capitato di sentirmi tale anche con la prima. E' banale dire che i figli hanno la loro personalità, i loro gusti, le loro affinità spesso incompatibili con le nostre ma ogni tanto dovremmo ricordarcelo. Il fatto stesso che tu abbia fatto un'analisi così lucida e spietata (tuo tipico modo di fare) indica che ne sei consapevole. E non è poco, credimi. E' così per la maggior parte di noi che intimamente ed inconsciamente vorremmo un figlio che rispecchiasse i nostri canoni o quanto meno ci completasse. Probabilmente sarebbe una noia mortale!!!!!!
RispondiElimina@euforilla: ehm, a meno che non sia una vergine come me, che mi tolgo gli occhiali e faccio finta di non vedere per non sclerare ;-)
RispondiElimina@biò: il "non basta" può essere anche una cosa buona, dipende da dove lo applichi. Non lo puoi applicare a come una persona è, come dici tu, ma lo puoi applicare a ciò che una persona sa o sa fare, quello non basta mai! Nel caso di Amelia, forse queste paure sono più per come si potranno comportare gli altri di fronte a queste "mancanze" (penso soprattutto agli insegnanti e di rimando ai compagni) che non per come vengono vissute in famiglia: ho paura che, valutandola sulla base di criteri standard, gli altri non si rendano conto delle sue doti. Un po' come accadeva con Luca.
@anonimo: sbagli: io ho un figlio che rispecchia pienamente i miei canoni, ed è come convivere con una catastrofe nucleare in potenza! ;-)
ehm, mio figlio, 8 anni, ha il senso del tempo di un bradipo che ha mangiato troppo. per ora la "terapia" è fargli portare l'orologio, hai visto mai, ma quello che chiedevate ad Amelia è veramente impegnativo. su, su, coraggio
RispondiEliminaper quel che vale - e mi rendo conto che il nostro incontro sia stato brevissimo, ma - a me amelia è sembrata una bambina particolarmente matura e attenta per i suoi cinque anni e mezzo
RispondiEliminami ha colpito il modo in cui è riuscita a scalfire il guscio di verdun e includerla nel suo gioco - evento rarissimo, che mi ha fatto pensare che avesse una sensibilità particolare nei confronti delle difficoltà dei bambini appena più piccoli di lei
a me sembra un aqualità bellissima, e molto rara
non sei una mamma sbagliata, sei solo una mamma fortunata! un abbraccio a tutte e due
(avevo scritto questo commento in tempi più ovvi, ma non ero riuscita a pubblicarlo...misteri di blogspot!)
@Elle: grazie del commento, per me è molto importante raccogliere feedback positivi su Amelia. Detto questo, so benissimo che Amelia ha tanti talenti, quello che voglio dire (in maniera magari un po' meno emotiva, adesso che mi è passato il magone di allora) è che non credo di essere la persona più adatta a riconoscerli e valorizzarli, rischio di concentrarmi sui talenti che non ha.
RispondiEliminaquesto post mi aveva toccata, forse anche un po' irritata, appena scritto, poi mi ritrovo a leggerlo un po' di volte e oggi finalmente ho colto quanto avessi ritrovato me stessa nelle tue parole. ho capito perche' le tue riflessioni su amelia mi colpissero/irritassero sempre un po'. anche io so benissimo quanti talenti abbia mio figlio, anzi, spesso mi ritrovo a "difenderlo" e spiegarlo, al padre, ad altri. insomma, sembro una brava mamma, adattissima a questo essere sensibile, e invvece i tuoi post mi svelavano l'altro lato. in realta' dentro, incoffessatamente, mi sento come scrivevi tu, col magone. non sempre, non solo, ma a volte finisco per scazzarmi per cose proprio fuori luogo, dalla sua prospettiva, e ingiuste perche' ciascuno e' come e'...
RispondiEliminaanna
e, tra l'altro, anche emiliano e' sagittario ed e' il primo, il secondo, ovviamente, e' capricorno e prende tutto e tutti a craniate!
RispondiEliminama sai che un giorno mi hanno chiesto:"chi e' la persona migliore che conosci?" e, quando ho risposto "emiliano",suo padre mi ha fatto notare che sarebbe stato meglio, allora, per mantenerlo tale, smetterla di sgridarlo per cavolate (che a me, in quel momento, non sembrano mai tali ma che, dopo, capisco lo siano.tipo, scusa se mi permetto, non saper rispondere alla domand che facevate ad amelia, chiedere il giorno dopo alle maestre non era poi un dramma).
anna
@anna: ma infatti non sarebbe stato un dramma e non ne abbiamo fatto un dramma. È stata lei a capire di averci delusi in una piccola cosa che credevamo facile e a restarci male. Altre volte, sono d'accordo con te, mi arrabbio per cose che non ne valgono la pena, che spesso mi fanno più incazzare per COME le ha fatte o presentate che per la cosa in sé. Altre volte ancora più che incazzarmi la correggo o la sgrido perché penso a come gli "altri" (compagni, maestri) possono interpretare atteggiamenti o gesti che in sé non hanno niente di male ma che potrebbero diventare fonte di scherno o di rimprovero.
RispondiEliminaIl fatto è anche che Amelia è sensibile, giustamente i miei rimproveri la feriscono. Invece Ettore, quando cozza con suo padre, tende a fregarsene (o almeno così sembra).
io adoro Amelia, e la trovo una gran simpaticona;) detto questo, la verità è anche che dai grandi, perché livediamo grandi, ogni tanto ci aspettiamo troppo. per loro i concetti di alimentazione e scala temporale sono altro rispetto a quello che intendiamo noi. sarà perché ne ho sofferto tanto da piccola, ma in questi casi mi viene sempre da dire, diamo loro il tempo di essere inteligenti e brillanti a modo loro, ne avremo infinite sorprese.
RispondiElimina@piattins: hai perfettamente ragione. E spesso mi rendo conto che è più la paura degli altri a farmi comportare da cattiva: paura che gli altri (gli insegnanti, in particolare) la trovino troppo tarda e la cataloghino in modo sbagliato. Un po' come succede a suo padre: Luca spesso viene sottovalutato, salvo che poi se ne esce con una frase che fa capire che è tutt'altro che stupido o con un pezzo di percussioni che incanta tutti. Troppo spesso mi dimentico di fregarmene degli altri, ché tanto l'essere sottovalutato non ha mai fatto male a nessuno, anzi, dà un ottimo vantaggio competitivo.
RispondiElimina