mercoledì 9 gennaio 2013

Il sangue non mente

Le mie nonne erano famose entrambe per la loro passione per l'uncinetto. Quella paterna mi ha lasciato alcune scatole di centrini, quella materna interi armadi di tovaglie orlate. Io invece l'uncinetto non l'ho mai capito, fino a quando non me l'ha spiegato 5 giorni fa la meravigliosa proprietaria di un negozio di Levanto, che mi incanta sempre con il suo gusto. Peraltro la benemerita mi ha anche prestato un opuscolo sull'uncinetto che secondo lei mi aprirà le porte della mente e mi introdurrà a questo meraviglioso mondo: dal momento che è l'unica che sia mai riuscita a farmi capire come fare la catenella, le credo.
Invece mi sono sempre trovata piuttosto bene con la maglia ad aghi. Non che abbia al mio attivo chissà che: la mia più grande creazione è uno scialle che oggi probabilmente sta appena appena ad Amelia (ammesso che mia madre l'abbia conservato, e spero di no), fatto intorno ai 10 anni a punto legaccio.
Poi nell'adolescenza ho fatto una sciarpa e poi basta.
Circa un mese fa, all'Artigiano in Fiera, ho trovato un pacco di lana/alpaca a un prezzo stracciato. Era di un bellissimo marrone, un po' pelosetta, e non ho saputo resisterle. L'idea era usarla per un megasciarpone per Luca, ma temo che i miei progetti siano stati ridimensionati da Rachel, la mia gatta piccola e bastarda, che mi ha sparso due matasse per il salotto. Per carità, le ho recuperate, ma sono diventate misto lana/alpaca/gatto.
Nel frattempo Ettore si è innamorato dell'idea che la sua mamma facesse una sciarpa per lui e ha scelto una lana rosso fuoco. Quindi ho accantonato la lana marrone e mi sto dando al knitting matto e disperatissimo.
Tanto per dirvi che ho aperto una nuova ossessione, che covava nei miei geni e ora è ricicciata fuori.

19 commenti:

  1. Anche io devo sempre decidermi a re-imparare a fare a maglia, qualche anno fa avevo imparato bene ma ora non ricordo più.Devo chiedere ad una delle mie zie, che sferruzzano in continuazione!

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    1. Io ho reimparato tramite un paio di libri, e poi mi sono buttata.
      Invece l'uncinetto proprio non lo capivo, poi l'illuminazione grazie a un consiglio: se una cosa non la capisci, falla in grande (ovvero con un filo grande e un uncinetto proporzionato). Troppo vero!

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  2. Anch'io ho ripreso ferri, lana e uncinetto. Ho un sacco da imparare, ma mi diverte molto!

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    1. Io mi rilasso. E mi concentro solo su quello, escludo il resto. È molto zen, e può essere fatto in quei momenti in cui non hai abbastanza forze/concentrazione per scrivere e non hai un libro che ti prenda abbastanza da leggerlo in ogni momento.

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    2. Puoi lavorare ed ascoltare un audiolibro: passavo interi pomeriggi estivi in campagna con la radio e un lavoro ai ferri o il ricamo. Se il 2012 è stato l'anno del passaggio all'ebook, il 2013 potrebbe sancire la scoperta dell'mp3 letterario :-)

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    3. Sai che ci stavo pensando anch'io? Tra l'altro spesso mi scrive una società che fa audiolibri, potrei cominciare a fare sul serio!

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    1. Non solo ti illustro, ma ti porto. Fatti, non pugnette ;-)

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  4. Quando venite tutte al Knit Cafè? Tanto Trento è vicina, no? :)
    - fondatene uno!! -

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    1. Se organizziamo una presentazione di Sholeh Zard + knit cafè vengo ovunque! ;-)))))

      PS: ci stiamo lavorando, dobbiamo solo cominciare a incontrarci con cadenza più regolare :-)

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    2. Facciamo passare gennaio e ci lavoriamo su? Che ne dici? :)

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  5. Sai che l'altro giorno, per la prima volta, ho pensato che mi piacerebbe imparare a lavorare a maglia? Se lo sa mia madre sviene sul colpo.

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    1. Povera donna, non privarmi di una delle mie lettrici! ;-)
      Io lo trovo molto rilassante, e poi c'è la componente dell'imparare a fare. Per esempio adesso non c'è niente che mi piacerebbe fare a uncinetto, però capirne pian piano i meccanismi mi sembra che mi "svecchi" la mente, non so come spiegarti meglio.
      In compenso il mio corpo ha subito un duro colpo: mi si è bloccata la schiena proprio ieri :-(

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    2. io ho guarnito lenzuola, americani e tendine con bordi all'uncinetto, vestito mensole e sedie, fatto orridi pantaloni alle bambole, centrini e tende a filet; sferruzzato maglie e golfini (e persino le muffole coordinate...). Avevo un libro magico, che conservo come una reliquia: l'enciclopedia dall'uncinetto, della maglia e del cucito edito a dispense settimanali dalla Curcio alla fine degli anni '70. Lì c'era tutto, il modella, la spiegazione, l'ispirazione.

      I simboli e le spiegazioni dei punti sono un linguaggio cifrato, un gergo da addette ai lavori che corrisponde alla complessità dell'esercizio. Come la fisica e la chimica, anche l'umile fai da te con ferri e filati ha la dignità di una disciplina scientifica. :)
      P.s. sempre valida l'offerta di ripetizioni; costo: una tazza di tisana o un caffè.

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    3. Mia cara biblioprecaria, secondo me abbiamo tutte le premesse per organizzare un knit cafè coi fiocchi!

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  6. Eccola qua, un'altra! ;)
    Ma com'è che pigliate tutte i ferri in mano e siete subito capaci? Io ci ho provato, ho preso i libri, mi sono fatta spiegare, ma faccio ancora fatica col dritto. E questo mi blocca, perché ho poca pazienza e quando non vedo risultati non sono motivata a continuare. Ultimamente ho accantonato per altre priorità e al knit cafè mi accontento del caffè, però mi piacerebbe davvero finalizzare qualcosa, prima o poi...

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    1. No no, che scherzi? Subito capace? Aspetta... ;-)
      Prima di tutto vediamo come viene la sciarpa di Ettore, poi sui sogni di gloria si vedrà. Intanto ho imparato a fare la maglia bassissima e bassa a uncinetto, ma per ora non me ne faccio una cippa, mi esercito ogni tanto per il gusto di imparare.

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  7. Da leggersi tipo tifo da stadio:
    KNIT CAFÉ! KNIT CAFÉ! KNIT CAFÉ!

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