domenica 1 aprile 2012

Letture di marzo

Urban fantasy romance: il mese scorso avevo parlato di Switched, che mi era piaciuto. Come mi ero ripromessa, ho letto tutta la trilogia. Responso: mhe. Troppi nodi irrisolti, troppe irrazionalità, i personaggi non si evolvono in modo coerente, la storia prende una piega assurda, il triangolo no. Insomma, meglio fermarsi al primo, se si riesce a trattenere la curiosità.
Romanzo poetico: La bambina di neve di Eowyn Ivey. C'è ancora l'Alaska come ne La tenerezza dei lupi, ma trasfigurata in un racconto quasi fiabesco. Bello, appassionante, emozionante ma senza tinte forti. Da regalare.
Fenomeno letterario: The Hunger Games Trilogy. C'è chi lo paragona a Twilight, ma non c'è gara. C'è anche chi paragona Suzanne Collins alla Rowling, e già questo lo trovo più sensato. Anche se il mondo degli Hunger Games è completamente diverso da quello di Harry Potter, c'è la stessa capacità di studiare un intero universo, di creare personaggi incisivi, di avvincere il lettore a una trama ben studiata. Anche qui c'è un triangolo, ma risolto in modo brillante. Da leggere prima che anche in Italia diventi di moda.
(Piccolo inciso: ho visto i trailer ufficiali. E ora sto sbavando per vedere il film, a maggio. Chi viene?)
Romanzo per ragazzi: Gregor e il regno di Semprebuio, sempre di Suzanne Collins. Un'avventura delicata, una fiaba avventurosa. La storia ricorda vagamente la saga dei Minimei, ma qui non c'è un cattivo da combattere, bensì un papà da salvare. Mi è piaciuto, e tra un paio d'anni lo leggerei ai miei figli.
Autobiografia satirica: Il lamento del prepuzio di Shalom Auslander. Si sorride, si ride a volte, ma con la forte impressione di avere a che fare con una persona malata che vive in una società malata: l'umorismo yiddish è un'altra cosa, è più sottile e leggero, sano. Ci sono personaggi che non scorderò (per esempio il padre, bravissimo falegname ma disprezzato dalla moglie perché non è un rabbino come i suoi cognati), ma ancora non so se il libro mi è piaciuto o no.
Romanzo sperimentale: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine di Ransom Riggs. La quarta di copertina dice "un po' X-men un po' Harry Potter", e ci sta. Ma c'è anche molto di più. C'è l'idea di prendere delle vere foto d'epoca di freaks e costruirci intorno una trama. C'è il fascino delle immagini, che a questo punto hanno una doppia storia: la loro originale e quella all'interno del romanzo. Da leggere, anche se non è il tuo solito genere.
Thriller: La figlia sbagliata di Jeffrey Deaver. Dopo un inizio un po' stentato, la storia prende quota e si fa interessante. Ottimo intrattenimento per chi non abbia voglia di addentrarsi nelle saghe di Deaver (io per esempio adoro quella di Lincoln Rhyme).
Capolavoro acclamato: 1Q84 di Murakami Haruki. L'ho letto attirata dai motivi sbagliati, aspettandomi qualcosa che all'autore semplicemente non interessa. Ma la storia mi ha catturata, l'ho letto tutto in un weekend. Non ho ancora deciso cosa pensarne. Da un lato, per dire che un libro mi è piaciuto vorrei aver tratto genuino godimento dalla lettura, e non è stato così. Dall'altro, è innegabile che si tratta di un libro che non si può lasciare a metà. Da provare.
Vampiri adolescenti: L'apprendista vampiro di Heather Brewer. Se pensate che l'accoppiata vampiri + adolescenti sia sempre molesta, la serie di Vladimir Tod vi farà ricredere. Niente di spettacolare, per carità, ma in questi libri c'è una freschezza genuina, di quelle che ti fanno pensare che dopotutto l'adolescenza può essere anche una figata.