martedì 26 febbraio 2013

Musa's Box post elezioni

OK, mi è passata. La tentazione di buttare giù alberi a testate, intendo. Rabbia e delusione no. Ma mi passerà, oppure convincerò mio marito a cambiare continente e probabilmente emisfero.
Nonostante le condizioni in cui versa la cosa pubblica, il mio privato trabocca di cose belle:
- Luca che mi chiama a casa per sapere come sto
- Ettore che, pur bloccato sul water dal cagotto, fa di necessità virtù imparando a scegliere i video su YouTube
- finire il corpino del mio primo maglione
- finire il terzo libro di Sholeh Zard, che si intitolerà Nidhal, e vedere il dispiacere sulla faccia di mio marito, "è già finito?"
- Wall-E
- la Tribal and Bellydance Academy, che spettacolo!
- seguire i consigli delle amiche e farsi un giro al Centro della Lana (la recensione è negativa, ma la mia esperienza è completamente diversa: sono stata seguita con disponibilità e gentilezza)
- una cena meravigliosa, che è valsa mille volte la pena del sonno arretrato, con 3 donne fantastiche
- la mia famiglia, ché saremo anche dei cialtroni ma ci vogliamo un sacco di bene
- scoprire di aver spacciato quello che potrebbe tranquillamente passare per un Bengal cat (ed è il fratello della Rachel, che invece ha dentro sicuramente il norvegese)
- fare un regalo ad Amelia, dando un passaggio fin in teatro a Illan Riviere
- rivedere la mia adorata Francesca Gigante, farmi raccontare i successi recenti e complottare per il futuro
- tricottare vedendo la luce in fondo al tunnel
- scoprire che il mio inglese non è poi così arrugginito, anche quando esco dalle solite informazioni sui corsi di laurea
- il sole, dopo tanto grigio
- riuscire a passare in biblioteca, ritirare un sacco di libri e progettare un'uscita al cinema
- rimediare a una cazzata in modo creativo
- trovare in biblioteca due DVD di Peppa Pig, così i figli si staccano da YouTube
- progettare un incontro con una persona molto interessante
- lasciarmi arruolare da mia madre in un giro al mare
- il papa con la maschera di ferro
- i giaguari smacchiati male
- sparare cazzate su FB con le amiche, è più consolante del cioccolato




Febbraio andiamo, è tempo di migrare

Eccerto che non c'è la Musa's Box: persino dopo il weekend meraviglioso che ho passato, non sono granché dell'umore per elencare cose belle. Soprattutto, non capisco: non mi sembra di essere una brutta persona, ho una famiglia stupenda, conosco tante e tante persone incredibili, molte di più degli stronzi, e vivo in un Paese di merda. In cui la massima incarnazione del rinnovamento politico è un vecchio comico spompato, perdipiù antipatico come un'emorroide.
Se sono stati votati, ce li meritiamo.
Dicono che alla prossima andrà meglio. Che si imparerà da questa batosta, in cui ci si è fatti battere da un morto vivente e da una formazione neonata. Io non vorrei più essere qui, la prossima volta.
Dove, non so. Probabilmente non riuscirò a convincere mio marito, e resterò infognata qui finché la merda non tracimerà. Ma non aveva già tracimato?

PS: con tutto il fatto che non sono sicura di aver votato il meglio, ma abbastanza fiduciosa di aver votato il meno peggio. E no, non penso che B. sia il male: penso solo che, rivotandolo, abbiamo completamente perso tutto il credito recuperato all'estero, e ora son cazzi nostri.

lunedì 18 febbraio 2013

Musa's Box del Carnevale Ambrosiano


- dopo giornate splendide, la neve. Tanta. Echisse per il lavoro, l'università non crollerà per due giorni di assenza.
- cominciare una manica, e contare
- Ravelry, con tutte le sue tentazioni
- aprire un blog che vuole essere il mio taccuino di maglia online, dal momento che uno cartaceo lo perderei subito
- riprendere una vecchia abitudine, in modo più personale e produttivo di qualche mese fa
- il radicchio marinato, o anche solo cotto in acqua e aceto con bacche di ginepro
- la mia famiglia, che mi consola di ogni cosa succeda sul lavoro
- vedere un signore anziano contento come un bambino, grazie al mio lavoro
- il sole dopo la neve
- la tisana rilassante di Isabella, anche come decotto
- Bianca che fa le fusa e la pasta come un gattino
- finire un bel libro e avere voglia di leggere il seguito
- fare due chiacchiere con un'amica mentre i figli sono a ginnastica
- leggere Dampyr a letto, dopo una lunga giornata
- riuscire ad andare finalmente in biblioteca (e dimenticarsi i ricordini per Grazia, fail!)
- comprare in saldissimo due paia di birkenstock e un paio di scarponcini carini e comodi


- farsi tentare dai mille colori della lana
- cenare in coppia al giapponese, con tutto quello che ne consegue
- imparare a gestire due filati di colori e pesi diversi
- farsi disegnare una piantina approssimativa della casa del polacco, e cominciare a fare progetti, e smaniare per poter misurare bene gli ambienti (il mio regno per un metro!)
- scrivere, quando ho la giusta pace mentale, e divertircisi per una mattina intera
- il risotto col radicchio e il gorgonzola
- Amelia agitata e contenta alla sua prima gara
- conoscere Mammamsterdam, e trovarla simpatica, arguta e generosa come traspare dal suo blog
- un'intera giornata passata a oziare con i miei bambini
- contare i giorni che mi separano dalla fine di febbraio



martedì 12 febbraio 2013

Aria di cambiamenti

Ieri, con i bambini, abbiamo ripreso una pratica che avevamo abbandonato più o meno dal mio incidente stradale: il rituale pagano con cui invochiamo e ringraziamo gli elementi e facciamo una piccola visualizzazione guidata.
L'abbiamo reso un po' diverso, più vicino al nostro sentire e alle loro capacità di concentrazione. Non scendo nei dettagli, ma il mio scopo non è rendere pagani i miei figli: non lo sono neppure io. Il mio scopo è dar loro un momento di riflessione spirituale che possa avere anche lo stesso appeal estetico dei rituali religiosi: le candele, l'incenso, gli oggetti simbolici, il buio e il raccoglimento.
In questo, mi sono stati di grande aiuto i tarocchi regalatimi da Isabella, che hanno svolto un po' la funzione di story cubes: ognuno di noi ne ha tirato fuori uno dal mazzo ed io ho inventato lì per lì una visualizzazione che tutti hanno seguito. Perché io? Perché è il mio talento, è la cosa che mi viene meglio.
Ieri il mio elemento era l'aria. Anche in questo, non mi interessa l'aspetto mistico/esoterico: usiamo il momento delle invocazioni per ricordare l'apporto di ogni elemento nelle nostre vite.
Di solito l'aria non è il mio elemento preferito: la trovo indispensabile ma incostante, destabilizzante. Invece ieri, complici anche alcuni discorsi fatti con Luca, mi sono soffermata a lungo sulle sue qualità. Soprattutto sul vento che porta il cambiamento.
Forse perché si respira questo clima sul lavoro. Ancora di più perché la lettera di dimissioni che aspettavamo è arrivata e tra poco si dovrebbe liberare la casa del polacco, che puntiamo da anni.
E quindi ci aspettano decisioni, attese, lavori, traslochi. Se non salta fuori qualche brutta novità, lasceremo una casa calda e piena di noi, dove siamo stati molto felici ma anche un po' tristi per più di 9 anni, e andremo in una casa difficile da riscaldare, isolata e tutta sulle nostre spalle.
La scelta è nostra, non ci obbliga nessuno. Se decideremo di andarci, sarà perché il posto è incantevole, perché ci sarà un giardino tutto nostro, perché ci sarà spazio in più, perché i benefici supereranno le difficoltà.
Però ora ho un po' paura. I cambiamenti ne fanno sempre.

lunedì 11 febbraio 2013

Musa's Box di Carnevale


- pizza e torta per il compleanno di Ettore
- Ettore entusiasta dei suoi regali, in particolare degli Story Cubes azzurri
- il post-trasferta: caricare video, mandare mail, raccontare a chi non c'era
- il sole anche da noi, non solo a Roma
- organizzare nuove trasferte
- un esperimento di tintura ben riuscito, che mi ha permesso di trasformare una noiosa lana bianca e grigia in un'esplosione di rosso
- finalmente riuscire a mettere lo Stronghold ai gatti senza morti né feriti (soprattutto tra gli umani)
- gli sfarsò di mia zia
- cucinare con Luca (magari le altre preferiscono cucinare con Alessandro Borghese, ma io non ho la TV...)
- concludere felicemente un filone narrativo
- una prova di Tricotthè con Cristina e Giada
- il tortino radicchio e carciofi
- finire lo scaldacollo per Amelia, imparando oltretutto una cosa nuova
- una serata tra amiche, riscaldate dall'Irish coffee
- fare colazione al Peach Pit con due favolosi cheesecake
- trovare due pezzi di Galbiati dal rigattiere per 5 euro totali (è una lunga storia: collezione di famiglia)
- passare un sabato mattina con Luca
- la lezione della Pedretti, questo mese Tosca e ATS
- il dopolezione, a parlar di sesso (ettipareva...)
- un regalino inaspettato
- le coccole con Bianca, Pinta e Quarta
- scoprire che posso vantare tra le mie amiche un'orientalista, un'egittologa e un'esperta di preistoria
- vedersi recapitare un bellissimo letto gratis, insieme a un vassoio di bugie
- inventare uno scaldacollo dal sapore vittoriano/steampunk
- svegliarsi presto per scrivere
- ascoltare buona musica
- spulciare una vecchia enciclopedia della maglia e trovare, tra gli improponibili modelli anni '80, qualcosa di fattibile
- fare colazione con un chai latte inventato sul momento con il tè Sholeh Zard della Nave delle Spezie, vaniglia e un tocchettino di zenzero fresco
- un lunedì di ferie sotto la neve
- augurare buona fortuna a un'amica che debutta e morire di curiosità aspettando i suoi racconti su com'è andata. E, nel frattempo, godersi questo video, in cui la compagnia presenta il nuovo spettacolo
- il rafano!!!!

lunedì 4 febbraio 2013

Musa's Box alla romana


Un po' in ritardo e un po' frastornata, con la testa ancora piena di cose e situazioni belle, ecco la mia lista della settimana:
- Cthulha (questa mi sa che la capiamo solo Sybille ed io) e questa intervista di Zerocalcare
- giocare a story cubes con Ettore, e lui che riesce persino a fare una storia con uno scarafaggio come protagonista
- rendermi conto che la Pinta ha i miei stessi bioritmi: incazzosa al mattino
- insegnare a un'amica la raffinata arte degli aumenti e delle diminuzioni
- i complimenti della mia meravigliosa veterinaria
- organizzarsi per un esperimento di tintura della lana, seguendo le indicazioni di un vecchio post di Claudia
- finire lo scialle marrone
- una chiacchierata troppo breve con un'amica che non vedevo da troppo tempo
- svegliarsi alle 5 del mattino per esasperazione (Ettore nel letto + Pinta su di me) e trovare una bellissima sorpresa da parte di un'amica lontana
- le mail che mi chiedono informazioni sugli eventi romani
- lo stupendissimissimo booktrailer di Sholeh Zard
- le mandorle speziate
- la fascia oraria delle Bermude
- Luca che dona il sangue e quindi passa il venerdì pomeriggio a casa con me e i bambini (e segue i compiti di Amelia)
- Italo, e giuro che non mi hanno pagato per fargli pubblicità (però se mi offrissero i biglietti della prossima trasferta romana non mi offendo)
- rivedere la mia amica Isabella
- una carbonara made in Rome, e la ricotta in crosta da urlo!
- la presentazione nell'erboristeria dove lavora Isabella, affollata nonostante il diluvio universale
- una serata sushi con Isabella e Piattini
- lo sholehzard e la stupenda cucina iraniana della Taberna Persiana
- le risate per la dizione del navigatore di YeniBelqis
- le amiche che vengono fin in capo al mondo per la mia presentazione
- la danza di Sira e Isabella, meravigliosa
- i dolcetti e il tè
- una serata tricot con partita di calcio in sottofondo
- la pesantissima coperta tunisina, epic win!
- una strusciata da parte di Clara, la gatta più riservata del mondo
- il sole a Roma e a casa
- riabbracciare la mia famiglia
- Amelia che "disegna" la copertina del mio prossimo libro (ma mi spiace, ne ha da fare di strada prima di eguagliare Sybille)
- gli interminabili regali da tirare fuori dalla valigia
- i reciproci racconti del weekend
- il metano, in casa e in auto