giovedì 31 ottobre 2013

Immagini da un weekend

In vista del ponte che mi aspetta, finalmente sono riuscita a ritrovare la macchina fotografica (sempre più contesa tra me e Luca) e scaricare le foto fatte lo scorso weekend.



Mi parlano dell'autunno ormai arrivato, del godersi la casa col caminetto acceso più per bellezza che per necessità, di dedicarsi ai propri hobby e coccolarsi a vicenda, umani e felini.




Mi parlano dell'arrivo di Halloween, per cui tanto ci siamo preparati e di cui i bambini sono entusiasti.


Mi parlano di una casa che è nido e riposo, ma anche un'enorme fucina di idee, che vi racconterò nei prossimi giorni.


venerdì 25 ottobre 2013

La casa stregata

Dacché abitiamo in casa del polacco, la mia vita ha preso una piega che non mi sarei mai aspettata, tantomeno 10 anni fa quando ero una giovane single urbana (ancora per poche settimane).
A parte un imprevedibile interesse per orto e giardino (sono arrivati i semi di guado e iperico, evviva!), il fatto è che in questa stagione di mezzo i miei tardi pomeriggi/serate ruotano intorno al fuoco, che sia del camino o della caldaia a pellet.
Ci mettiamo sul tavolone della sala a tagliare e cucire pipistrelli, fantasmi, spettri e altre decorazioni per Halloween. Ieri mi sono ritrovata a cucire a mano per la prima volta da probabilmente un anno, e mi è piaciuto come mi piaceva da piccola sedermi vicino a mia nonna che lavorava a uncinetto e far finta di rammendare le calze (ovviamente mia nonna mi dava calze da buttare, perché ci facessi tutti i pasticci che volevo, usando l'uovo di legno blu).
Oppure abbiamo sfruttato il calore del camino per la lettura collettiva prima di andare a letto, e sembravamo una famiglia della borghesia ottocentesca, una cosa tipo Heidi.
Forse è il nostro modo di abituarci alla casa nuova, i cui tempi e climi devono ancora essere esplorati. O forse è la casa del polacco a tenerci più uniti, a vegliare sulla nostra felicità, a proteggerci.
Al contrario di quello che succede negli horror, mi sono sempre sentita bene accolta dalla nostra nuova casa. Forse le siamo simpatici perché un po' matti come il precedente inquilino. Forse, dopo 20 anni di abitante quasi singolo, aveva voglia di ravvivarsi un po', di ospitare bambini, di fare un po' di casino. Forse in cantina c'è qualche spora psicotropa che ci fa assomigliare alla famiglia Ingalls.
Fatto sta che ogni giorno non vedo l'ora di tornarci insieme alla mia famiglia, di stare tutti insieme. Anche quando significa sopportarci a vicenda.

PS: se siete della mia generazione, scommetto che il titolo del post vi ha fatto venire in mente questo film qui.

giovedì 24 ottobre 2013

Esperienze di lettura collettiva: La mia famiglia e altri animali


No, non l'abbiamo letto in spagnolo. E nemmeno in inglese, purtroppo. Però la copertina italiana non mi piace per niente, mentre questa mi somiglia di più.
Sarà che nel ragazzino (Durrell da giovane?) vedo un po' di Ettore. O sarà che la fotografia in bianco e nero contrasta parecchio col mondo caleidoscopico raccontato da Durrell.
Per me questo libro è il libro della vita: l'ho letto per la prima volta a 9-10 anni, al mare, l'ho riletto varie volte e ho letto anche altri libri di Durrell. Per dire: appena carico la Postepay mi compro su Kindle l'intera trilogia in inglese.
Lo leggo e rileggo perché Gerry sono io. Io come vorrei essere, anche adesso che ho 37 anni e non 10. Sono io quella che raccoglie bestie e chiede alla famiglia il permesso di tenerle in casa. Sono io quella che guarda le gazze piena di nostalgia e desiderio. Sono io quella che sogna la Grecia.
Non che gli altri membri della mia famiglia mi disapprovino, intendiamoci. Però insomma, non era Luca a voler fare l'etologo da piccolo, ero io (infatti lui ha fatto Botanica). E sono io ad aver lanciato l'idea della Grecia, per l'estate prossima.
Leggere Durrell per la mia famiglia è stata un'esperienza bellissima: abbiamo riso, abbiamo sognato, ci siamo commossi, il tutto struggendoci di desiderio per una terra che nessuno di noi ha mai visto né vedrà mai (dubito che la Corfù di oggi sia quella del '35). Ai bambini è piaciuto pazzamente, soprattutto nei punti più comici. Luca in certi momenti rideva fino alle lacrime.
Ieri l'abbiamo chiuso, con molto rammarico e infinita gratitudine. Siccome non siamo tipi rigorosi e di sera un certo Ettore cascava sempre dal sonno, ci abbiamo messo quasi 3 mesi a terminare questa avventura. Da un lato mi dispiace, perché il libro era in prestito e ho dovuto chiedere mille rinnovi alla mia meravigliosa bibliotecaria. Dall'altro però la dilazione dei tempi ci ha permesso di apprezzarlo meglio.
Ci tengo a sottolineare che non si è trattato di un libro letto ai bambini, ma a tutta la famiglia: non abbiamo letto una sola riga senza essere al completo. Ed è stata un'esperienza che consiglio a chiunque, anche a famiglie con un'età media più alta o a gruppi di amici: non è molto diverso dal guardare insieme il vostro programma preferito, e permette di godersi i libri in modo diverso.

lunedì 21 ottobre 2013

Tra sogno e presente

Negli ultimi tempi fotografo poco. Un po' sono sempre di corsa, un po' la luce in questa stagione è quel che è, tranne rarissimi giorni di sole.
Però faccio tanto: accompagno i figli a capoeira (loro nuova ed enorme passione), cerco di risolvere i miei problemi di telefonia e connettività, lavoro a maglia, ospito amiche, partecipo a laboratori fighissimi in luoghi spettacolari (mai stati alla Biblioteca De Amicis? Rimediate subito), pulisco pisciate random.
Con un neurone alla Grecia (perdonami Anna, ne parliamo tanto ma non abbiamo ancora guardato i link che mi hai così prontamente segnalato), uno alla preparazione di Halloween (quest'anno i bambini sono eccitatissimi, sarà la casa nuova) e uno alla revisione del terzo libro della serie di Sholeh Zard.
Ho cominciato a cucinare le zucche (la torta di mele invece non l'ho ancora fatta) e mi avvio felicemente verso il pieno dell'autunno.
Felicemente, sì, avete letto bene: per la prima volta in vita mia accolgo l'autunno con gioia. Forse è il camino a fare la differenza. O forse la casa nuova, con la sua betulla meravigliosa e il tappeto di foglie di quercia. O forse sto davvero cambiando, magari crescendo (non in altezza, purtroppo).
Già quest'estate a fare le cose di sempre (andare a Levanto, per esempio) mi sono sentita come quando da ragazzina provavo a giocare con le Barbie ma non ci provavo più gusto.
Ho voglia di essere nuova. Senza rinnegare il passato, anzi, integrandolo col presente. Però ho voglia di posti nuovi, di imparare cose nuove, di essere diversa anche nella vita di tutti i giorni.
Quindi stasera ci armiamo di questo libro bellissimo, regalatoci per lo scorso compleanno di Amelia, e ci mettiamo tutti quanti a fabbricare costumi e decorazioni per Halloween. Io mi sono presa l'incarico di confezionare a Ettore un costume da gatto nero e Amelia si vestirà da strega (nomen omen).
Tra stasera e domani, penso che ci congederemo da Durrell, la nostra lettura estiva. La new entry sarà Neil Gaiman, in tema col periodo.
E tutto questo in un turbine di cose da fare, persone da vedere e lavoro quotidiano.
L'ho detto che l'autunno sta diventando la mia stagione preferita?

mercoledì 16 ottobre 2013

La copertina autunnale

Quest'estate una mia amica ha avuto una bambina, Camilla. Una bambina che purtroppo non ho ancora visto, ma che per me è molto importante, perché molto attesa.
Anche se la mia amica abita in un posto non poi così freddo, ho pensato che una copertina potesse esserle utile: i bambini piccoli si addormentano nei posti più strani, e penso che avvolgerli in un bozzolo caldo e morbido li aiuti a dormire meglio e più a lungo.
Per questo ho deciso di realizzarla con 4 gomitoli da 100 g di pura lana tinta da me in giallo e verde, con achillea, iperico e foglie di pomodoro.  La lana che ho usato è uno stoppino uniforme, di medio peso, e l'ho lavorata con aghi 6 mm.
Ho alternato i 4 gomitoli fin da subito per formare delle righe di colore, ma nulla vieta di usare più o meno colori.
Ho deciso per un pattern free, preso da Ravelry. Si tratta di uno schema molto semplice, che traduco per voi.



Copertina autunnale di Camilla
Avviare 130 maglie e lavorare a legaccio 18 righe.
Riga 19: lavorare a diritto 9 maglie, mettere un segnapunti, * 1 dir, 2 ins dir, 1 gett, 1 dir, 1 gett, ssk, 1 dir*, ripetere da * a * per 16 volte, mettere un segnapunti, lavorare a diritto fino alla fine
Riga 20 e tutte righe pari: dir fino al primo segnapunti, rov fino al secondo segnapunti, dir fino alla fine
Riga 21: 2 ins dir, 1 gett, 3 dir, 1 gett, ssk
Ripetere da riga 19 a riga 22 fino a raggiungere la lunghezza desiderata. Terminare la copertina con 18 righe a legaccio e chiudere.
Le dimensioni finali della mia copertina sono 90 per 70 circa.

Legenda:
dir: diritto
rov: rovescio
gett: gettato
2 ins dir: lavorare 2 maglie insieme a diritto
ssk: passare due maglie a diritto e poi lavorarle insieme




lunedì 14 ottobre 2013

Weekend agrodolce con finale speziato


Vengo da un bellissimo weekend a Bobbio, in cui ci siamo ricaricati, riposati e riempiti nel nostro agriturismo preferito.


Il tempo ha aiutato: venerdì e sabato bellissimo, domenica coperto ma praticamente senza pioggia. Abbiamo camminato, giocato, fatto un po' di shopping, lavorato a maglia, provato un tè rosa e vaniglia spettacolare.


Abbiamo raccolto bacche di ginepro, mandorle e noci. Castagne poche e piccole, ci rifaremo l'anno prossimo.


Alla fine del weekend, mentre tornavamo a casa, abbiamo ricevuto una notizia che da un lato mi ha intristita ma dall'altro arriva in un momento in cui sentivamo il bisogno di voltare pagina: non potremo trascorrere la solita settimana invernale a Levanto ed è in forse anche la disponibilità per l'estate.
Il fatto è che io avevo già avanzato l'ipotesi di starcene a goderci la casa nuova e la sua stufa a pellet, e per l'estate mi scorreva sotto la pelle una voglia pazza di Grecia (alimentata dalla lettura di Durrell). E insomma, Grecia sia, si apre la caccia a consigli e indirizzi (ringrazio in anticipo Anna, che se passa di qui sicuramente mi saprà aiutare).
Levanto ci ha dato tanto, è un posto splendido abitato da persone altrettanto stupende, e ci torneremo sicuramente per qualche weekend, ma è giusto che, adesso che i bambini sono un po' più grandi, ce ne andiamo a vedere un po' di mondo.
Poi non è che tutti i salmi finiscano in gloria, e quindi la sera della domenica l'ho passata a pulire deiezioni feline e ad annusare con sospetto le parti di casa che mi sono parse indenni.

mercoledì 9 ottobre 2013

Convulsamente normale

Sono passate quasi due settimane dall'ultimo post, e mi sembra di averlo scritto ieri.
Sono state settimane di lavoro, mal di testa, casa, gatti, bambini e corse. Niente di che, ma non riusciremo ad avere uno straccio di ADSL per molto tempo ancora, da casa mi accontento di guardare la posta e qualche social network dal cellulare.
E non sono stanca del blog, tutt'altro. Spesso mi sorprendo a pensare di scrivere un post su questo o quello. Potrei scriverli su file e pubblicarli dall'ufficio, ma poi qualcos'altro salta fuori dal buio e mi ghermisce.
Per esempio, ho imparato ad accendere un caminetto in meno di un'ora. Abbiamo provato la stufa a pellet che fa da caldaia ai termosifoni. Ho riconosciuto un ascaride (e non chiedetemi come ho fatto a incontrarne uno). Ho finito la copertina per la mia amica e iniziato la sciarpa di Amelia.
Le gatte mi sembrano addirittura peggiorate: Pinta è psicopatica al massimo, Bianca vive nella boscaglia come un reduce del Vietnam, Quarta mi porta topi vivi e Rachel colleziona zecche. Il più equilibrato è il Quarto, il che è tutto dire.
Ah, ho passato una settimana senza poter chiudere la porta, oggi mi cambiano finalmente la serratura.
Venerdì partiamo per un weekend a Bobbio. Spero che il tempo sia clemente e che il sole mi permetta di fare tante foto. Oddio, sicuramente saranno più belle di quelle che ho fatto all'ascaride.