lunedì 18 maggio 2015

Not so slow, a lot of fish


Lo so, l'abbiamo ignorato per troppi anni, quando era alla Fiera. Ci siamo andati per la prima volta nel 2011 e ce ne siamo innamorati follemente.



Siamo ritornati due anni fa, e abbiamo adorato l'iniziativa del Guardaroba del Pesce.



Quindi quest'anno non vedevamo l'ora di tornare a Slow Fish.



Rispetto all'edizione scorsa, ce la siamo goduta meglio. Eravamo solo noi due, agili e attrezzati. Abbiamo visto tanto, assaggiato il giusto (una frittura di mare che non scorderò tanto presto), comprato uno sfacelo: 11 chili e mezzo di pesce, per poco più di 60 euro.
Ovviamente abbiamo comprato pesce povero, quello che ci piace tanto ma che a Pavia non si trova facilmente: pagellini, sugarelli (o suri o sueli), salpe, barracuda e una cassetta di cipolle (pesci di cui ignoravo l'esistenza, mi sa che finiscono in brodetto).



Abbiamo partecipato all'asta del pesce, e ci hanno regalato due chili di sueli.
Tornati a casa, abbiamo pulito e sfilettato pesce per quasi 4 ore (il lavoro maggiore l'ha fatto Luca, mentre io recuperavo figli e cane dai miei).
Il giorno dopo, grigliata di pagellini. Che tanto -ini non erano, dal momento che pesavano più di due etti a testa. Con contorno di verdure varie e tzatziki, tipica salsa delle Cascine Orsine.



Ci siamo goduti pigramente la bella giornata, abbiamo inaugurato il gazebo. I bambini hanno giocato con le biciclette e Daisy a fare il coccodrillo nel laghetto.




E io, tra una cosa e l'altra, ho finito La moglie del boia. Sono incredula e soddisfatta, contenta del risultato ma un po' orfana della scrittura: Gerta e Mathias mi mancano già. E proprio per questo sto già buttando giù qualche idea per un seguito, intanto che procedo alla prima revisione.
Prevedo un'estate intensa.