mercoledì 5 maggio 2010

Conciliamo?

Nel blog e nei forum a prevalenza di mamma si parla spesso di conciliazione lavoro-maternità. Anche qui se ne è parlato, e talvolta si è pure usata la parola "privilegio" per indicare l'agio con cui gli statali possono prendere congedi e permessi per la famiglia. Desidero sottolineare che mi sono definita "privilegiata" non perché io pensi di non meritare questo trattamento, ma perché sono consapevole del fatto che chi non è statale spesso non riceve un trattamento simile, nonostante ciò sia profondamente ingiusto. Mi sono definita "privilegiata" per indicare il fatto che in Italia esercitare i propri diritti fino in fondo è talmente raro da diventare un privilegio di casta o di contratto. E ciò è profondamente sbagliato.
Detto questo, non commenterò le assurdità dette da una ministra zelante ancora preda degli ormoni del parto e vittima del proprio servilismo. Mi limiterò a sviluppare una riflessione nata qui.
Dicevamo: si parla spesso di conciliazione lavoro-maternità e se ne parla come se fosse un problema delle donne. Come dicevo da ITmom, credo che, finché ci lasceremo confinare nella dicotomia mammalavoratrice/mammacasalinga, non ne verremo fuori.
C'è crisi, le aziende licenziano, c'è esubero di personale: perché un'azienda già in crisi dovrebbe accollarsi il peso di una donna con figli piccoli, che magari è costretta a stare a casa sotto scadenza perché si ammalano e nessuno l'aiuta? Io personalmente prenderei solo uomini, oltretutto ho sempre lavorato benissimo in aziende a prevalenza maschile: pochi pettegolezzi, poche invidie, se c'è un attrito salta fuori subito, molto spirito di squadra. Le donne, invece, a parte poche eccezioni (SilviaB, se mi leggi sai che parlo di te), spesso degenerano nelle logiche del pollaio o dell'harem: grandi sorrisi davanti, ma dente avvelenato sempre pronto.
Ecco, però ora immaginate che ci sia una grande rivoluzione culturale: improvvisamente gli uomini vengono contagiati da un virus di origine scandinava e cominciano a protestare a gran voce contro le donne. Dicono che vogliono la parità. Noi donne, ovviamente, li guardiamo stranite: oddio, non è che adesso si metteranno a bruciare i boxer sulla pubblica piazza? No, gli uomini sono seri: si sono rotti i maroni di donare lo sperma per fare figli che vedono sempre addormentati durante la settimana, non vogliono più essere genitori part-time solo il sabato, non ci stanno più.
Gli uomini vogliono portare i figli a fare sport e musica, vogliono parlare con gli insegnanti e aiutare i figli a fare i compiti, vogliono occuparsi personalmente dell'educazione dei figli invece di delegarla alle donne. Vogliono godersi i bambini che hanno contribuito a mettere al mondo, invece di chiudersi nei loro uffici con il capo stronzo e il collega sfigato. Vogliono vivere come esseri umani, anziché come lavoratori.
Di fronte a una pressione del genere, il governo, oltretutto composto da uomini e quindi colpito dal virus scandinavo anch'esso, formula soluzioni di conciliazione che aiutino le famiglie: paternità obbligatoria, incentivi alle aziende che concedono il part time per motivi di famiglia, sovvenzioni alle famiglie che decidono di non usufruire del nido ma senza che uno dei due rinunci al lavoro, premi alle aziende che promuovono una vera flessibilità o il telelavoro, obbligo per le ASL di istituire corsi di preparazione alla paternità e chi più ne ha più ne metta.
I parchetti si riempiono di padri e gli uffici di madri alle ore più impensate, diventa naturale anche dividersi i compiti di casa, i bambini non si vergognano di giocare con le bambole e le bambine possono legittimamente aspirare a diventare qualsiasi cosa desiderino essere.
Vi sembra un'utopia? Beh, questa utopia, part time a parte, ha preso piede in casa mia: Luca vorrebbe la parità, vorrebbe poter usufruire del congedo parentale, vorrebbe un part time. Ma tristemente le istituzioni e i datori di lavoro possono fregarsene, quindi il part time lo chiederò solo io, all'80% invece che al 90%. Con la speranza che prima o poi quel virus arrivi, o che i responsabili se ne prendano un altro che li costringa in bagno per un mese.

15 commenti:

  1. Mi spiace davvero per tuo marito...E' proprio un peccato che non possa fare questa scelta che desidera tanto!

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  2. Tra poco raggiungero' mia figlia al nido per "MAMME AL NIDO". M A M M E, e solo mamme. Mio marito ha provato ad opporsi nell'ultima riunione, ma non c'è stato nulla da fare. Anche lui vorrebbe il partime, anche io ho chiesto il parttime al 90%.
    Spero di cuore nel virus, ma uno di quelli forti!!

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  3. Immagino tu abbia ricevuto il questionario che ti ho mandato ieri sera e abbia notato le domande sulle esigenze delle "mamme lavoratrici" e su cosa sarebbe meglio per le "Donne" con figli: lavorare meno o avere più aiuti dai Servizi? Ho ovviamente ribattuto che, finché non si comincerà a ragionare in termini di "genitori", non ci muoveremo mai da dove siamo.
    Giuliana

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  4. Ah, non so da voi, ma da me il part-time è stato bloccato.
    Mi chiedo se mai ritornerà...
    Giuliana

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  5. Come hai avuto modo di verificare, il virus scandinavo ha colpito pesantemente anche qui.
    Ma sta a anche a noi espandere il contagio non stroncando sul nascere qualsiasi iniziativa paterna.

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  6. @giuliana: no, qui non è ancora stato bloccato. Speriamo non ci si mettano, perché l'anno prossimo mi servirebbe proprio. Su quello dopo si può discutere...
    @maw: il problema è che qui c'è pure un virus mediterraneo che ha contagiato la sottoscritta, quindi non c'è proprio rischio che io stronchi una qualsiasi iniziativa di chiunque, purché mi tolga del lavoro!

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  7. ciao, sembra che tu abbia parlato con mio marito... quando mi ha detto (pochi giorni fa) di voler prendere mesi di congedo parentale sono caduta nella solita trappola, sono andata in ansia e ho cominciato a pensare che l'avrebbero licenziato, mobbato, scaricato, silurato... lui mi ha guardato stranito... "ma non capisci?... ecco perchè voi donne non ce la farete mai!"
    nin@

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  8. nina, l'ho sempre saputo che tuo marito era speciale!
    PS: non ti ho ancora risposto su TdH perché chiedo sabato quando vado al mercatino.

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  9. Nel tuo post applichi la famosa teoria del "what if" che difatti serve sempre per farsi qualche iniezione di creatività.
    Non sarebbe solamente bello, ma anche molto giusto per i padri.
    Io ultimamente mando i figli a letto un po' più tardi per fargli vedere il padre almeno 5 minuti prima di andare a dormire...

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  10. Le cose da dire sarebbero tante, mi piace la tua visione di famiglia come "squadra" ed è anche l'approccio che abbiamo noi nell'affrontare la gestione della casa (e probabilmente, un giorno, anche dei figli). Ma a livello di società siamo ancora moooolto indietro, almeno finché continuano perfino le donne stesse ad affrontare la faccenda in termini come questi: http://www.lacucinaitaliana.it/default.aspx?idPage=2821
    Voglio dire, ammesso che ci sia dell'ironia (ma c'è?), io avevo già l'orticaria a "dolce mogliettina" e "rendere felice il coniuge". A "educarlo alla pulizia" mi sono chiesta se l'autrice pensa di aver sposato un gatto a cui mostrare dove farla nella cassettina... Insomma, mi pare un articolo umiliante e imbarazzante, sia per la donna che per l'uomo.
    Non ci siamo proprio. No, no.

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  11. Non avendo figli il problema non ci tocca ancora molto da vicino, ma tentando di averne se ne è inevitabilmente parlato a casa nostra... soprattutto perchè sia io che mio marito lavoriamo di sera, e insegnando io danza non ho DIRITTO ad un congedo di maternità retribuito (alla faccia della "ministra" Gelmini). Quando abbiamo toccato più volte il discorso e io ho sollevato la questione di come poter gestire la situazione con un bambino, asili nido chiusi di notte e nonne-zie-quant'altro dislocate in altre città, mio marito è caduto dal pero, facendomi notare che il congedo se lo può prendere lui, avendo dato per scontato il mettersi a casa con suo figlio e definendola "una bellissima cosa che può fare". Voilà: l'uomo problem-solving. Non so quale sia la fattibilità della cosa, da quanto scrivete intuisco che sia poco praticabile...

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  12. @bioro: se tuo marito ha un contratto che recepisce il congedo parentale, no problem: si mette in mano al sindacato ed è fatta. Il problema di Luca è che il contratto agricolo è arretratissimo, sono in pochi ad averlo (vedi alla voce: in agricoltura dilaga il nero, non inteso come petite robe noire) e quindi loro hanno pochissimo potere contrattuale.
    I problemi che vedo nel tuo caso sono due:
    a) gravidanza a rischio: chi te la paga se stai a casa?
    b) maternità obbligatoria: per quanto ne so io, il padre non può prendere i 5 mesi obbligatori neanche se la madre non li percepisce. Dovresti essere morta, in coma o irreperibile. Oddio, poi magari salta fuori qualche barbatrucco per ottenerla ugualmente...

    @pianoB: eh beh, ma non lo sapevi? L'uomo lo devi educare a non sporcare, a non fare rumore quando è in casa da solo, a non farsi le unghie sul divano... Ed è pure un lavoraccio, se non lo prendi da cucciolo!

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  13. Sì, in effetti nel mio caso il problema è soprattutto la gravidanza a rischio... Come mi ha detto il doc, e visti i precedenti, e il tipo di lavoro che faccio, è da mettere in conto. Nessuno mi pagherebbe: se non faccio lezione non percepisco (il che vale anche se semplicemente mi ammalo). L'unica cosa buona è avere delle meravigliose colleghe che si sono offerte, nel caso, di coprire i miei corsi e di prendere solo un rimborso spesa per la benzina. Per quanto riguarda la maternità obbligatoria lo sapevo, ma lo ritengo cmq profondamente ingiusto perchè penso sia una decisione che spetti alla sensibilità di ogni coppia... tanto per ricollegarmi al tuo punto di partenza. :o))

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  14. http://www.lacucinaitaliana.it/default.aspx?idPage=2821: non ho parole, veramente. Non so da dove cominciare, anche se mi pare chiaro come finiremo con questo andazzo. Commenterò solo l'ultima delle sciocchezze: "Insalata e patate piacciono".
    A chi?
    Giuliana

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  15. @giuliana: se guardi nei commenti, vedi che è lo stesso articolo segnalato da PianoBi. E vedi quello che ho risposto a lei ;-)

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