lunedì 26 luglio 2010

Impressioni

Nel mondo reale, l'impressione che si riceve da una persona la si ricava da tantissimi elementi: l'aspetto fisico, la postura, il tono di voce, il linguaggio, le espressioni facciali, lo stile nel vestire, il modo di relazionarsi con gli altri, eccetera.
Nel mondo virtuale, invece, spesso abbiamo pochi elementi per valutare una persona. Spesso capita che ci sia uno scollamento tra la figura dell'autore di un blog così come la ricaviamo dai suoi post e la persona reale.
Capita un po' la stessa cosa di quando ricaviamo l'impressione di una persona dai racconti fatti dai suoi conoscenti: oltre a non averla mai vista di persona, ne abbiamo racconti sicuramente parziali, nel bene o nel male.
Tra blogger, succede spesso di chiedersi: ma tu l'hai incontrata/o quella/o lì? come ti è sembrata/o? Insomma, si mette in conto che lo scollamento ci sia e lo si vuole misurare.
Io non so come appaio in queste pagine, ma spesso chi mi incontra dopo aver letto anni di Mignolo col Prof dice di avermi immaginata proprio così. Al massimo, più alta.
Recentemente, mi è capitato di essermi stupita incontrando Wonder, che pare ancora più ragazzina di quello che mi immaginavo dalle sue pagine, e MammainD, che quando la vedi ti chiedi come faccia ad avere già 3 figli. Però si tratta di differenze solo fisiche: quando ci parli, le riconosci in tutto e per tutto.
Invece, un blog che secondo me non rende per niente la complessità e la piacevolezza della persona reale è momatwork. Leggendo solo il suo blog, mi rendo conto che è facile considerarla di volta in volta una talebana di varie fedi (allattamento, pedagogia, ecologia, neofemminismo, ecc.) o un bastian contrario o un'eterna scontenta. E invece, conoscendola di persona (privilegio che ho da 2 anni), ti rendi conto che è una persona piacevole e contenta di quello che ha, che però non si accontenta di rimanere in superficie e preferisce approfondire. E che le sue riflessioni non sono calate dall'alto, ma si modellano sulla personalità della sua famiglia e sulle esigenze dei suoi figli.
Quello che nel blog sembra un umorismo sarcastico e spesso un po' amaro si rivela una grande autoironia nella vita reale. Quello che nel blog sembra un tentativo di "sistematizzare" le esperienze è in realtà desiderio di contestualizzare il più possibile gli episodi raccontati. Quello che nel blog può apparire talebanesimo è in realtà lo specchio di un rigore senza fanatismo.
Il fatto è che ogni tanto questa immagine del blog prende il sopravvento sulla realtà anche per me, se non ci sentiamo da un po'. Non parliamo poi di mio marito, che legge ogni tanto il blog ma la maggior parte delle volte sa solo che ci siamo scambiate qualche mail o abbiamo chattato.
Si spiega così la frase con cui Luca se n'è uscito ieri, dopo che abbiamo salutato momatwork e famiglia in partenza per la Provenza: Si sta proprio bene con maw e l'udt. Pronunciato con tono quasi stupito. Al che io gli ho fatto notare che anche le altre volte che ci siamo visti, 2 anni fa, siamo stati bene. E lui mi ha risposto che sì, eravamo stati bene, ma col tono di uno che quasi se n'era dimenticato. Beh, sarà il caso di rinfrescarci la memoria più di frequente, perché persone così non si trovano tutti i giorni.
In parallelo, con momatwork è capitato di riparlare dal vivo di un post sui confronti in cui avevo fatto alcune affermazioni su Ettore. Ricordandosi di Amelia alla stessa età di Ettore, maw mi dice che secondo lei Ettore non è tanto più avanti di Amelia a 2 anni e mezzo. In effetti, mi sono ritrovata ad analizzare ciò che Ettore può aver detto in sua presenza e mi sono accorta che, nei 2 giorni in cui abbiamo avuto ospiti, Ettore ha parlato poco e niente. Ha sì giocato con i Minici e si è divertito, ma non ha detto più del necessario.
Poi oggi, dopo una giornata dai nonni con Amelia, Ettore torna a casa tutto contento e mi dice: Ciao, sono arrivato, papà sta lavando la macchina. Non ha una buona pronuncia, ok, ma mi dice le frasi che direbbe un adulto, con tutti gli articoli al posto giusto e i tempi verbali coniugati. Amelia alla sua età si limitava ad accoppiare le parole in frasi.
Insomma, un cambiamento pazzesco da Ettore com'è in famiglia a Ettore com'è con estranei, anche se ci si affeziona e ci sta bene. Penso che sarà un fattore da non sottovalutare, nei colloqui con educatori e insegnanti.

32 commenti:

  1. cara lanterna, no, io non so come, non so perchè, ma persino nella statura ti ho trovata corrispondente a come ti descrivi! E credo che le tue varie parti trovino una buona espressione nella tua scrittura, con la quale restituisci diversi aspetti di te e della tua vita. Diversi; tutti credo sia davvero impossibile e probabilmente nemmeno necessario.... Per il resto, sai benissimo quanto, ma quanto piacere mi faccia questo post. Momatwork è davvero come l'hai descritta tu, ed è alla luce di questa consapevolezza che vedo sempre le sue riflessioni come, appunto, desiderio di approfondimento, non come insoddisfazione. E no, persone così non si trovano tutti i giorni, hai ragione anche su questo ;-) ciao, buon proseguimento d'estate, spero che tu stia riuscendo a portare avanti alcuni dei tuoi propositi estivi ;-)

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  2. hai proprio ragione. leggendo i blog spesso ci si fanno delle idee che possono avvicinarsi tanto o poco alla realtà.
    maw non la conosco molto. l'ho sempre seguita per i suoi ottimi consigli soprattutto riguardo al metodo montessoriano però è vero l'ho sempre vista un po' talebana in certe posizioni. e comunque apprezzo tutt'ora molti suoi post.
    comunque bello quello che scrivi. davvero.

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  3. Beh, innanzitutto ti (anzi, vi) ringrazio per i complimenti quasi imbarazzanti. Sono davvero felice che tu abbia una così alta opinione di me "di persona", ossia di "quella vera", per quanto possa essere "vera", come hai dedotto tu, l'opinione che altri, o anche noi stessi, abbiamo di noi.
    Mi fa piacere perché, come ho detto più volte, ma forse non sufficientemente bene, ci tengo più alla mia immagine reale, che percepisco intera, che a quella virtuale, nel mio caso obbilgatoriamente molto parziale, se non voglio che prenda il sopravvento sulla mia vita "vera". Forse la mia personalità virtuale è più schietta, con meno compromessi di quella reale; forse ometto molti particolari (e molti errori!)che addolcirebbero la mia figura di integralista tutta d'un pezzo; forse i tasselli che ho intenzionalmente deciso di mantenere nell'ombra permetterebbero di delineare meglio una figura a tutto tondo.
    Non lo so. Ma preferisco che la mia impressione di persona sia migliore di quella virtuale che non viceversa.
    Mi dispiace solo di apparire più cupa e più chiusa nelle mie posizioni di quanto non sia in realtà, perché proprio questo prendersi troppo sul serio e questa fede incondizionata su quelle che alla fine sono solo opinioni mi hanno allontanato da luoghi, tipo gruppi e forum, sempre più simili a caste e nel mio blog, pemettendo commenti anonimi e non cancellandone nessuno (tranne quelli palesemente di spam) volevo dare massima apertura al dialogo ed alla presenza di opinioni dissonanti.

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  4. chiara tesoro, a un primo incontro o conoscenza superficiale, si sei uguale a ilmignolocolprof, m atesoro tu come tutte noi sei molto molto di piu. :D
    @ m@w se ti puo' consolare a me non sembri per niente integralista. solo una persona che giustamente sa che strada sta facendo e cosa vuole della vita. raramente esponi dubbi, ma presumo solo perche ci hai gia rimurginato sopra.
    gli integralisti sono quelli che non vogliono ne sentire ne vedere un opinione/modo di vedere diverso, tu le vedi ne parli ma rimani della tua perche giusta per il tuo modo di vivere/la tua sensibilita e quella della tua famiglia.

    del resto i blog sono sunti di noi stessi, come i post nei forum sono solo una milesima parte delle nostre opinioni che si sono create per via delle nostre esperienze passate.
    mi hanno detto spesso che io appaio piu dolce dal vero, ma basta che apra' la bocca ed esce la "sputasentenze" che è in me :P
    ves

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  5. quando ti ho conosciuta nn mi ricordo se leggevo già il tuo blog: ero praticamente l'ultima arrivata nelle mamme blogger e conoscevo poco.
    però adesso che ci siamo conosciute capisco meglio quello che scrivi, a volte è facile interpretare secondo i nostri vissuti quello che scrivono gli altri e a volte si casca in errori di valutazione.
    c'è poi che su certi argomenti ci sono gli innocentisti e i colpevolisti e si fa presto ad essere etichettati!
    però rimane così liberatorio scrivere stracafottendosi di come possono giudicarti gli altri....

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  6. "Be who you are and say what you feel, because those who mind don't matter, and those who matter don't mind"

    (un po' marginale rispetto al post, ma mai hai fatto venire in mente questa perla di uno dei miei numi di riferimento, dr.seuss :)

    ciao!

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  7. @md2: "solo" il proposito di godermi ozio e bambini, a dire il vero ;-)
    @wwm: ecco, parlando con le altre blogger milanesi, mi sembra che sia un po' questa l'impressione che salta fuori e, anche se capisco, mi dispiace.
    @maw: a me dispiace se la mia immagine "virtuale" blocca la mia vita sociale reale. Per me i blog (soprattutto Il Mignolo col Prof, ma anche i commenti da te) sono stati anche una bellissima occasione per conoscere dal vivo persone con cui mi trovo da dio (te, ves, horrya, md2, le milanesi, ecc.). Mi dispiacerebbe se questo passaggio dal virtuale al reale fosse disturbato da una mia eventuale immagine sgradevole sul web. Perché è vero che certe cose possono essere superate col ragionamento, ma, come nella vita reale, la prima impressione emotiva è quella che ti fa decidere, tra tanti contatti, di approfondirne alcuni. Ovviamente non sto dicendo che tu debba cambiare qualcosa nel tuo blog: il blog è tuo, le idee pure e a me in realtà piace così.
    @ves: poi si scava e si scopre the dark side del Mignolo col Prof ;-)
    @emily: assolutamente non mi farei condizionare dalle etichette! Quello che volevo esprimere è un po' il rammarico per il fatto che, per una serie di motivi, una delle persone più piacevoli che conosco non lo è altrettanto via web, soprattutto per chi è costretto a fermarsi al blog e non è nemmeno magari invogliato ad approfondire.
    @elle: questa me la tatuo in fronte o me la faccio scolpire sulla tomba!

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  8. "Solo"? Mi sembra già tantissimo ;-))))))))
    Gli ultimi commenti mi danno lo spunto per esternare qualche pensiero sul blog m@w, che sulla persona già abbiamo detto ;-) Ma c'è anche quello, e mi sembra che ne escano un po' troppe ombre, stando alle conversazioni tra blogger di cui riferisci; molto ingiustamente. E parlo dopo aver ripensato a come lo vedevo il blog prima della conoscenza personale. La tua posizione sui rischi di un'immagine web sgradevole la capisco, ed è ragionevole. Però, mi viene da dire, se delle blogger bloccano o evitano deliberatamente, ad esempio, la possibilità di fare conoscenza reale con l'artefice di un blog come momatwork, ecco, a me qualche riflessione sul 'gruppo' sorge spontanea. Perchè mi sembra una reazione sproporzionata rispetto alla presunta causa: un blog che, come dici, anche a te piace così (infatti è una riflessione rivolta alle blogger di cui parli). Un blog che non mi è mai sembrato venir meno all'apertura al dialogo. "Volevo dare massima apertura", commenta m@w; e mi turba, perchè io non ho mai visto chiusura. Cosa si intende per ascolto aperto da parte del blogger? Cambiare idea, ascoltare soltanto, senza argomentare e raccontare perchè la si pensa in un certo modo? M@w invece ci ha anche raccontato degli spaccati della sua storia familiare, che oltre ad essere una piccola testimonianza storica (e quindi per me già interessanti solo in quanto tali), inquadrano le basi da cui muovono 'certe idee'. Che, peraltro, come mi sembra emergere sempre, lei è la prima a considerare non immutabili nel tempo....

    segue (non mi accetta tutto il commento intero)

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  9. segue:

    Mi sembra evidente che m@w non pretende di far cambiare idea agli altri; lei mette sul piatto le sue, e vede che riflessioni ne possono scaturire. Se io so da dove può nascere un determinato ragionamento,da quale vissuto (per quanto riportato), che fastidio mi può dare? Se mi smuove qualcosa dentro, perchè devo partire dal presupposto che ciò sia una colpa da far scontare come noi donne sappiamo poi benissimo fare? Non può essere un'occasione per guardarci dentro un attimo, riflettere sul perchè ci mette tanto a disagio/fa arrabbiare un determinato discorso? Sul perchè ci abbia punte sul vivo? Partendo lancia in resta come sotto attacco, forse si spreca anche un'occasione di riflessione su se stessi, che mai ci conosciamo abbastanza. Per poi restare ciascuno della propria idea; non ho mai avuto la sensazione che m@w miri ad avere lo scettro della ragione, emerge bene anche dal blog che non ha molto tempo, una manipolazione così è per chi non ha di meglio a cui pensare. Si può lavorare sulla comunicazione; il fatto che tante persone siano disturbate dai toni è un dato di fatto, senz'altro la stessa m@w fa le sue valutazioni. Ma caspita, quando vedi la buona fede in una persona, e per me è lampante anche dal blog, perchè essere così drastici, senza appello? La durezza, specie se un po' sproporzionata rispetto al pretesto che l'ha originata, non riesco a non vederla come un problema in sè. Che avrà le sue buone ragioni personali, sulle quali non vado a sindacare. Esattamente le buone ragioni che ha m@w a pensarla in un certo modo su questioni a proposito delle quali, forse, lei sta semplicemente cercando di andare oltre la logica (un po' sterile, ne converrete) colpevolisti/innocentisti di cui parlava emily... Ho anche un altro sospetto; lanterna, tu saprai molto meglio di me (avendo viaggiato e letto tantissimo) quanto il modo di esprimere l'ironia sia legato anche al proprio territorio di origine; un po' di incomprensione può esserci. Lo humour che fa ridere gli inglesi probabilmente non intriga un napoletano, che si sbellica per altre situazioni/espressioni. Sono sicura che anche l'eventualità di non cogliere l'ironia di m@w, della quale mi sembra di intravedere elementi di peculiarità anche territoriale (ma lo saprò meglio tra un po'), possa contribuire a farla considerare più seria/pesante di quanto non sia. E, in questo caso, si tratta di una sfumatura comunicativa non attribuibile a m@w, ma all'eterogeneità culturale di cui, per fortuna, godiamo ;-)
    E la citazione di elle è molto bella, davvero.

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  10. Mi sembra evidente che m@w non pretende di far cambiare idea agli altri; lei mette sul piatto le sue, e vede che riflessioni ne possono scaturire. Se io so da dove può nascere un determinato ragionamento,da quale vissuto (per quanto riportato), che fastidio mi può dare? Se mi smuove qualcosa dentro, perchè devo partire dal presupposto che ciò sia una colpa da far scontare come noi donne sappiamo poi benissimo fare? Non può essere un'occasione per guardarci dentro un attimo, riflettere sul perchè ci mette tanto a disagio/fa arrabbiare un determinato discorso? Sul perchè ci abbia punte sul vivo? Partendo lancia in resta come sotto attacco, forse si spreca anche un'occasione di riflessione su se stessi, che mai ci conosciamo abbastanza. Per poi restare ciascuno della propria idea; non ho mai avuto la sensazione che m@w miri ad avere lo scettro della ragione, emerge bene anche dal blog che non ha molto tempo, una manipolazione così è per chi non ha di meglio a cui pensare. Si può lavorare sulla comunicazione; il fatto che tante persone siano disturbate dai toni è un dato di fatto, senz'altro la stessa m@w fa le sue valutazioni. Ma caspita, quando vedi la buona fede in una persona, e per me è lampante anche dal blog, perchè essere così drastici, senza appello? La durezza, specie se un po' sproporzionata rispetto al pretesto che l'ha originata, non riesco a non vederla come un problema in sè. Che avrà le sue buone ragioni personali, sulle quali non vado a sindacare. Esattamente le buone ragioni che ha m@w a pensarla in un certo modo su questioni a proposito delle quali, forse, lei sta semplicemente cercando di andare oltre la logica (un po' sterile, ne converrete) colpevolisti/innocentisti di cui parlava emily... Ho anche un altro sospetto; lanterna, tu saprai molto meglio di me (avendo viaggiato e letto tantissimo) quanto il modo di esprimere l'ironia sia legato anche al proprio territorio di origine; un po' di incomprensione può esserci. Lo humour che fa ridere gli inglesi probabilmente non intriga un napoletano, che si sbellica per altre situazioni/espressioni. Sono sicura che anche l'eventualità di non cogliere l'ironia di m@w, della quale mi sembra di intravedere elementi di peculiarità anche territoriale (ma lo saprò meglio tra un po'), possa contribuire a farla considerare più seria/pesante di quanto non sia. E, in questo caso, si tratta di una sfumatura comunicativa non attribuibile a m@w, ma all'eterogeneità culturale di cui, per fortuna, godiamo ;-)
    E la citazione di elle è molto bella, davvero.

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  11. @mammadidue: io non penso che ci sia un atteggiamento di chiusura nei confronti di idee o posizioni o cose di questo genere. Penso semplicemente che, dal momento che il tempo di ciascuno di noi è limitato, ognuno sceglie chi frequentare. Nella vita reale, ti basi sulle impressioni che ricavi dalle persone, per decidere di frequentarle e approfondire la conoscenza: se uno ti sembra magari intelligentissimo ma pesante, passerai oltre. Nei blog penso che sia la stessa cosa. Ovviamente le impressioni sono soggettive: alcuni si scompisciano col Mignolo col Prof, altri lo trovano stucchevole, altri ancora credono che sia una finzione, altri ancora chissà. Non cambio una virgola per piacere agli altri, ma sono consapevole di poter suscitare queste sensazioni e che tali sensazioni possono condizionare parecchio le persone che mi incontrano di persona dopo aver letto il blog.

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  12. Ahia, mi spiace per il doppione, stavo uscendo e ho riprovato al volo una volta di troppo, visto che blogspot continuava a chiedermi di reinserire il tutto ;-P Come dici, c'entra la soggettività, e mi incuriosisce la variabilità di criteri per cui qualcuno (e in che numero? con che percentuale orientativa?) considera come pesante qualcosa che per altri non lo è; se c'entrasse la sintonia col tipo di ironia si noterebbe, forse, anche una distribuzione territoriale di tale affinità... mah, è solo una curiosità, probabilmente destinata a restare tale ;-) Però continuo a pensare che sia un campo molto interessante, questo: comunicazione 'blogghesca' e, nella fattispecie, femminile. L'idea che ci si può fare di una persona a partire dalla lettura. Le modalità che ciascuno di noi (almeno penso) cerca per conciliare l'esigenza fra il non cambiare per piacere agli altri e il non dispiacere al punto da inibire... Non credo ci siano ricette. E, dal punto di vista della fretta e del poco tempo che si ha, in fondo è anche un peccato...

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  13. l'unica ricetta per me essere se stessi a tutti i costi. mica si puo piacere a tutti :)
    e finche un blog è personale e non scritto a pagamento "amicamenti" vari io li ritengo adiritura immorali
    ves

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  14. scusa se vado fuori tema: ieri sera eravate all'ikea? Forse vi abbiamo visto al reparto piatti, ma nel tempo in cui abbiamo fatto mente locale e realizzato la cosa vi abbiamo persi tra la folla.....
    ciao
    Elena (l'amica di Isa & Daniele)

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  15. @ves: ovviamente non sto parlando di "amicamenti" strumentali, anche perché io per prima non misuro i miei post in funzione di quanto mi possano far risultare simpatica o antipatica, il blog è per me e ci mancherebbe. È innegabile però che sul web siano replicati gli stessi meccanismi della vita reale.
    Nella vita reale, mi è capitato di avere degli amici che altri miei amici preferivano non frequentare perché li trovavano antipatici (a pelle o per via di un singolo episodio). Mi dispiaceva sia perchè non potevo "compattare" le uscite sia perché mi pareva che ci perdessero entrambe le parti.
    È solo questo che intendo dire, niente a che vedere con immanicarsi questo perché così mette il mio banner o cose simili.
    @mdi2: figurati, ci mancherebbe. Penso che sul web, come nella vita reale, ci siano alchimie personali legate a come sei tu, a come è l'altro, al momento in cui vi siete conosciuti e tante altre variabili che fanno sì che si diventi amici o ci si sia indifferenti o peggio.
    Io per esempio penso che tra me e maw sia stato decisivo esserci conosciute in un momento in cui i blog di mamme erano ancora terreno libero e aver scoperto di avere tante cose in comune (le nostre figlie "gemelle", la seconda gravidanza quasi in parallelo, la passione per un certo tipo di narrativa e tante altre piccole cose) che magari però non avremmo approfondito se ci fossimo incontrate (che ne so?) sei mesi fa, in pieno boom del mommyblogging e prese nel turbine casa-lavoro-attività varie.

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  16. @elena: ebbene sì, eravamo noi. E ci siamo allontanati velocemente perché Ettore era scatenato, non volevo doverlo incatenare o raccogliere cocci.

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  17. Oibò, ma io mica lo sapevo di essere sotto processo (o addirittura già ostracizzata) addirittura da parte del dorato mondo del mommyblogging figo-milanese... E poi che dovrei dire? Che non importa se bene o male purchè di me si parli? Oppure "You probably wouldn't worry about what people think of you if you knew how seldom they do", come ho letto da qualche parte prima ancora di partire per le vacanze? O ancora "L'opinione degli altri ci interessa quanto agli altri interessa la nostra", o qualcosa del genere, come ho letto su una casa di ispirazione zen a Mèrindol?
    Mah, queste citazioni io non le vorrei nè tatuate in fronte nè scolpite sulla tomba. Come ho cercato di spiegare (evidentemente male) in uno dei miei post recenti (e vediamo se ho capito come inserire un link in un commento...), se le vostre lodi mi sembrano esagerate, non mi fa piacere nemmeno essere considerata una gran rompicoglioni dalla maggior parte di chi capita per caso nel mio blog.
    Mi dispiace perché a me le opinioni e le esperienze altrui interessano molto, anche se
    questo non significa voler ricercare il consenso a tutti i costi, come dice ves.
    Il mio è un blog senza alcun ritorno economico e con un limitato ritorno sociale, dovuto, credevo, soprattutto alla mia localizzazione poco baricentrica; devo però anche dire che nonostante vi si parli soprattutto di argomenti connessi alla maternità, non mi riconosco nemmeno in questa tendenza matricentrica, nel mom-quel-che-è e nel mamma-chissacchè e quindi se il dorato mondo del mommyblogging figo-milanese non mi caga, allora beh... chissenefrega.

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  18. chiara il mio comento precedente era diretamente colegato a questa frase di mammadidue

    Le modalità che ciascuno di noi (almeno penso) cerca per conciliare l'esigenza fra il non cambiare per piacere agli altri e il non dispiacere al punto da inibire.

    io sono anche di natura molto schieta e poco diplomatica, figuriamoci se nel mio blog cerco di concigliare quello che sono e quello che potrebbe andare bene agli altri :P
    e questo cercare di "conciliare", che a me sembra piu modificare o cercare di apparire cio che non si è, mi pare immorale.
    che poi lo facciano i giornalisti pagati per scrivere un blog, magari di moda che non è proprio la cosa che gli interessa piu nella vita è un altro discorso. li è "normale" che si cerca di apparire cio che non si è.
    ma nei blog personali lo trovo per lo meno irritante :P

    ves

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  19. @ ves: ecco, i termini del mio "non dispiacere al punto da inibire" si riferiscono a quanto poi espresso da m@w, vale a dire: "non mi fa piacere nemmeno essere considerata una gran rompicoglioni dalla maggior parte di chi capita per caso nel mio blog". Soprattutto perchè non scriviamo a pagamento, e un riscontro fa piacere, a prescindere dal disaccordo o dalla diversa sensibilità che può esprimere. Quanto meno fa piacere non essere troppo fraintesi... altrimenti sarebbe un po' masochista, secondo me ;-))

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  20. il mondo è bello perche vario :D
    io sinceramente me ne infischio :D (cit) se appaio rompicoglioni, incazzata o quel che sia.

    se la maggior parte delle persone mi fraintende è un altro discorso, li si parla proprio della mia non capacita a trasmettere/sintetizare il mio pensiero.
    se invece è una questione di "pelle", perche le cose che dico sembrano drastiche e rigide pace.
    infatti sia nella vita reale che tra i bloggher non ho tanti amici. amici veri per intenderci, che ti accetano con le tue spigolosita comprese.
    conoscenti tanti come tutti, ma diciamoci la verità , a me conoscenti non fanno ne caldo ne freddo.
    sarà che per me essere veri, è la prima cosa .
    e chi cerca di smusarsi su un blog, presumo che nella vita reale sia pure peggio. se dobbiamo fingere con degli estranei figuriamoci con chi ci sta vicino.
    poi se parlo di me: gia faccio fatica a tenere la lingua a freno e non sempre ci riesco con la famiglia (di mio marito, che con la mia e altro discorso).
    :P
    ves

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  21. problema discorso= problema diverso :P
    sorry
    ves

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  22. Mi piace molto una frase di Lanterna:

    [Penso semplicemente che, dal momento che il tempo di ciascuno di noi è limitato, ognuno sceglie chi frequentare. Nella vita reale, ti basi sulle impressioni che ricavi dalle persone, per decidere di frequentarle e approfondire la conoscenza: se uno ti sembra magari intelligentissimo ma pesante, passerai oltre. Nei blog penso che sia la stessa cosa.]

    Io credo proprio, come te, che alla fine ci si 'scelga' non tanto perchè si ha la certezza che l'altra persona non fa per noi, quanto perchè il tempo a disposizione nella vita è limitato, e quindi magari si sceglie 'sul sicuro', in base ad affinità che già online si percepiscono e si alimentano.

    In questo modo si corre, certo, il rischio di perdersi persone interessantissime per un'impressione errata, ma si guadagna tempo per conoscere persone che già reputiamo interessantissime. Ma non lo vedo come un limite.
    In fondo il web ci permette di conoscere molte più persone che nella vita reale. Quindi per me è un vantaggio, un bel trampolino di lancio, partire dal web per andare oltre, cercando affinità elettive (per dirlo con una finezza letteraria), che non mi voglio proprio perdere per nulla al mondo.

    Come nel tuo caso, per esempio.
    Che non so se la cosa è reciproca, ma mi affascinavi online, e mi hai affascinata anche dal vivo, e quelle poche ore non mi bastano, perchè secondo me tu sei una di quelle donne straordinarie con cui bisogna stare a chiacchierare un weekend di fila senza dormire. :)

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  23. Un sacco di cose che penso da un po' di tempo, credo che tutti i blogger affrontino prima o poi la differenza tra il raccontarsi e il viversi, l'"in" e "out" dal Web e la complessità di costruire diverse identità, ma anche di "venirne ad una", ad un certo punto. O almeno per un momento.
    P.S. A proposito di "out" (dal Web), l'Ing. si chiedeva se avete piantato le piante anti-zanzare e se hanno funzionato!!

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  24. @maw: guarda, parlare di processo mi sembra esagerato, di ostracizzazione neanche per sogno. Alcune persone che conosco di persona (non solo e non tutte le blogger milanesi - che non sono un mondo né dorato né figo, ma semplicemente interessante come lo è il tuo - anche una mia amica non blogger di Pavia e un'altra frequentatrice sempre di zona, non parliamo poi dei lettori maschi*) mi hanno espresso en passant la stessa opinione di wwm e io ci ho rimuginato su, tutto qui.
    Mi è dispiaciuto, ma non vedo lo scandalo: non si può piacere a tutti, soprattutto se non è quello il nostro scopo nella vita (epperfortuna!).
    Queste persone si perderanno alcuni post e alcune discussioni interessanti? Beh, anch'io mi perdo un sacco di cose belle esposte in alcuni negozi dove non entro perché i commessi mi sono antipatici.
    @md2 e ves: secondo me il punto è sempre quello ma lo risolvete in maniere apparentemente diverse. Dico "apparentemente" perché in realtà nessuna delle due rinuncia a dire quello che pensa, quindi viva entrambi i modi di esprimersi.
    @MF: ecco, sì, anche più di un weekend, potendo :-)
    @lorenza: non l'abbiamo (ancora) presa, abbiamo "ripiegato" sul pipistrello di famiglia (che però deve ancora colonizzare la batbox).

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  25. @ves: riguardo allo smussarsi, ti racconto questa. Col mio primo fidanzato, quello di 14 anni più vecchio, avevo paura di apparire troppo impulsiva e "ragazzina", quindi smussavo: con lui, con la sua famiglia, eccetera. In pratica ingoiavo rospi, cercando però di risputarli il prima possibile ma senza esternare quanto certe cose mi facevano incazzare per vari motivi.
    Con Luca, mi sono fatta un punto d'onore di mostrarmi esattamente come sono, del tipo "questa sono io, se mi vuoi prendi il pacchetto intero". Che non vuol dire non cercare di migliorarsi, per carità. Ma vuol dire anche non fingere di essere "migliori" di ciò che si è.
    Lui fa lo stesso (ci vuole memoria per fingere ;-P) e mi piace.
    Lo stesso, in modo meno totalizzante, voglio che succeda con gli amici. Per esempio, tu sei una delle persone che stimo di più, anche perché non ti incazzi a vanvera ma esponi chiaramente e lucidamente i motivi del tuo scontento, spesso proponendo una soluzione. Se in parlamento ci fossero più persone come te...

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  26. [Con Luca, mi sono fatta un punto d'onore di mostrarmi esattamente come sono, del tipo "questa sono io, se mi vuoi prendi il pacchetto intero".]

    Ecco, io ho fatto così con Nestore... e pure col mio blog. Prima, quando avevo un blog serio, mi prendevo (appunto) troppo sul serio, e questa cosa non mi piaceva più. Non mi piacevo più io.

    Adesso il mio blog mi piace perchè è 'onesto' (non so trovare il termine adatto, ma non è un giudizio di merito).
    Nel senso che non nascondo niente, non tengo nulla di riservato o personale, non ho delle cose che nella vita reale sono diverse da quella virtuale.
    Per me è stata una liberazione: mostrarmi come sono, senza pensarci, senza essere discreta. Così come sono, senza filtri. E' più facile.

    Ma ovviamente non è una regola, e chi desidera riservatezza, è giusto che la coltivi.

    In base alle nostre scelte, sceglieranno anche i 'lettori', e ciascuno avrà la possibilità di conoscere quelli con maggiore affinità.
    E magari, un giorno, anche di cambiare idea.
    La possibilità di cambiare idea, per me, è proprio la magìa del web.

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  27. È la possibilità di cambiare idea che dovrebbe essere una regola di vita.

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  28. chiara, ecco, una volta ho scritto da qualche parte
    Sapere che si piace per quello che si è, anzi che sembriamo perfetti per come siamo per la persona amata, e non per quello che potremmo diventare non ha prezzo.

    :D
    anche io e il mio Luca siamo come te e mignolo, senza schermi, noi cosi come siamo. per me è da un bel po che è diventata regola di vita, dopo un infanzia e adolescenza travagliata cercando di essere la bambina perfetta (per paura) per mia madre, e poi per evitare atriti con i miei coetanei :D
    meno male che sono diventata adulta presto :P
    ves

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  29. Io sono una maga del cambiare idea :D
    Solo che sul web è più facile, basta un click. Nella vita vera, beh... un po' di tatto, dai, ce lo metto. ;)

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  30. sono perplessa, sara' che a me la blogger in questione piace moltissimo, non dal vivo, non ho avuto il piacere, ma dal blog. a me questo post sembra rivelare una qualche aggressivita' (inconsapevole, magri), era evidente che ne sarebbe nato uno strascico antipatico, e che presuppone altre conversazioni altrettanto antipatiche.
    anna

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  31. mi unisco alle impressione di anna e di molte altre. adoro mom at work. mi piace molto leggerla, la trovo una donna estremamente interessante, intelligente ed una madre attenta. No, non la conosco personalmente, purtroppo. Non mi annoio mai a leggerla, cosa che mi capita con tantissimi blog che parlano di maternità in modo smielato e artificioso. Tutte le polemiche che ne sono nate mi fanno pensare un pò alla volpe con l'uva. Una donna intelligente con uno spiccato, e raro, spirito critico è spesso oggetto di malcelate invidie. L'unico difetto che le attribuirei è ... di scrivere troppo poco!
    claudia

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  32. @anna: non mi sembra che la discussione che è scaturita da questo post sia antipatica. Tanto più che le commentatrici sono tutte assidue lettrici di momatwork e si limitano ad argomentare senza aggressività. A meno che aggressività non sia esprimere opinioni diverse nel rispetto reciproco.
    @claudia: polemiche? A me non sembra che questa sia una polemica. Sarà che conosco personalmente tutti gli interlocutori e so benissimo che stanno conversando per il gusto di farlo, senza mettere minimamente in dubbio la reciproca stima.

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