lunedì 22 novembre 2010

Anche la pioggia serve

No, non voglio fare quell'odioso discorso che fanno sempre i contadini quando ci si lamenta del brutto tempo: a me la siccità piace, con buona pace di chi coltiva la terra e riesce a lamentarsi della siccità anche in una pianura dove ogni 5 metri c'è una risorgiva.
Però, se penso al weekend appena trascorso, mi vien da credere che anche la pioggia abbia il suo fascino. Per esempio, se hai appena lasciato entrambi i tuoi figli dai nonni e sei insieme a tuo marito, la pioggia fa venir voglia di stare al caldo e al chiuso persino a un animale selvatico come tuo marito. Oppure, se tuo marito ha un corso di bonsai per tutto il giorno e tu sei chiusa in casa con i bambini, fa un sacco di piacere ricevere per il tè (portato da lei, oltretutto) un'amica con cui stai facendo nascere un progetto e parlare per ore di danza, personaggi a cui ispirarsi e atmosfere.
E poi ci sono le idee che bussano alla tua porta all'ora in cui la sveglia non è ancora suonata. E ti ritrovi in camicia da notte, con una coperta buttata sulle gambe, a scrivere a raffica l'ultimo sogno o l'ultima pensata, mentre fuori infuria il monsone padano.
Oppure ci sono le verdure della biocesta in bella mostra nella tua cucina, che ti invitano all'ennesima maratona culinaria, fatta di sformato di spinaci alla pancetta affumicata, guacamole e patate lesse per accompagnarla, macedonia di frutti autunnali e vellutata di carote allo yogurt e zenzero. E pensi, per l'ennesima volta, che sarebbe ora di aprire un foodblog, fosse anche soltanto per tenere traccia delle tue ricette.

8 commenti:

  1. Sarà un momento di sconforto, sarà la fatica dell'allattamento, sarà il lavoro che non c'è più... ma questa pioggia oggi si confonde con le lacrime. Poi quando leggo le tue parole mi ricordo di quanto mia piace la pioggia e di quante cose belle si possono fare in giorni così grigi. E poi davvero, scrivi le tue ricette, sarebbe come condividere con noi un'altra parte della tua vita.

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  2. @nora: mi dispiace tantissimo per il lavoro. Sta' attenta (ma lo saprai meglio di me), ché in fase di allattamento è un attimo farsi trascinare nel gorgo, soprattutto se il brutto tempo e le brutte notizie congiurano contro di te.
    Per il foodblog, ci penserò ma proprio solo come raccolta "privata" e senza pretese: come potrei competere con le bellissime foto del Cavoletto o di Comida? :-)

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  3. OK, OK, ci sto lavorando... ma non aspettatevi che metta le foto, va bene?

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  4. Quella di un foodblog molto confidenziale e casereccio è una vecchia tentazione anche per me... :-)

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  5. Ciao, sono Simone, il ragazzo di Daniela. Ho iniziato da ieri a guardare DEXTER. Mi pare che lo segui anche tu se non sbaglio e volevo parlartene. Sinceramente la storia è molto intrigante e ti prende. Il personaggio è psichiatrico e molto molto suonato, fin troppo. Un assassino che uccide gli assassini, una sorta di vigilante. La parte è recitata splendidamente, anche se la cosa che mi ha messo a disagio è che Dexter Morgan è troppo metodico in tutto ciò che fa. Mi mette a disagio provare interesse e lasciarmi appassionare da un telefilm così macabro. Dexter è vuoto, non prova sentimenti, non prova piacere a parte la punizione che può infliggere quasi fosse un Dio giustiziere. Ho visto molti telefilm violenti, ad esempio OZ, ambientato in una prigione o molto meno Prison Break, ma questo è l'apodeosi. Nonostante tutto quello che ti ho detto è stupendo e come una sacher al cioccolato;)

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  6. Le ricette... le ricette... le aspettiamo, io le aspetto, vulcanica ( te l'ho già detto, vero ?! ), Chiara !!!
    Concordo sulle considerazioni circa la pioggia, per me è uguale...
    Silvana

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  7. @mammain3D: quindi, se cedo io, mi imiti? ;-)
    @silvana: ci sto lavorando, anzi, ci siamo quasi.
    @simone: bene! Dexter ti darà un sacco di soddisfazioni! Noi ci siamo arenati alla prima serie, mi sa che mi tocca proseguire da sola, perché Luca non è più interessato di tanto. Quello che ci diverte molto di Dexter è che è completamente assurdo e inverosimile, un po' come i film di James Bond: non vedi i personaggi come persone, ma più come le figurine di un gioco di ruolo. Il tutto però senza banalizzare (grandissimi gli sceneggiatori!). Penso che Dexter dia corpo alla parte bambina che c'è in noi, quella che vorrebbe sapere con certezza chi è buono e chi è cattivo (e di conseguenza punire i cattivi). Dopotutto, spesso non si agisce come Dexter solo perché abbiamo un sacco di freni culturali che lui non ha, però la pulsione c'è. O la sento solo io?

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