venerdì 8 novembre 2013

Elogio della follia

La mia vita non è quella che si aspettava mia madre: non sono una luminare di successo, non ho un sacco di soldi e non vivo tra una conferenza a Oslo e un convegno a New York.
Nemmeno mio marito è quello che si aspettava mia madre: ha problemi con alcune nozioni elementari di cultura generale (ma non sbaglia un solo nome scientifico, quando si parla di piante), ha l'aspetto di un cane da pagliaio ed è brillante quanto un cinghiale selvatico (però decisamente più mite). In verità non è neanche come me l'aspettavo io, ma il colto sofisticato mi aveva enormemente deluso e quindi ero aperta a tutta una serie di possibilità inedite.

È che stamattina ero lì ad attizzare il fuoco e mi son vista da fuori. Io che attizzo il fuoco in una casa di campagna, con 2 figli in via di risveglio e un bosco tutt'intorno? Dove sono i sogni di gloria del passato?

Poi ci ho pensato. La mia unica vera aspirazione per tutta la vita è stata scrivere. Dove come e quando non sono mai stati importanti. E quale posto migliore di casa mia per scrivere? Lo stereotipo dello scrittore che si ritira nella natura per trovare ispirazione avrà pur un motivo di essere.
E poi, la mia famiglia. Non la prevedevo, OK, ma mica è un ostacolo. Anzi. Sembrano usciti di un libro di Jasper Fforde, soprattutto mio marito. Sono fonte di disastri, e disguidi, e imprevisti. Tutti strumenti del mestiere, per uno scrittore.

Mio marito sembra un animale mansueto e poco interessante, a una prima occhiata. Ma poi mi trascina in imprese assurde e folli. La nostra casa, per esempio, oppure l'orto col laghetto. Oppure l'acquario marino, che un giorno ospiterà un polpo.

Sì, la mia vita non è quella che si aspettava mia madre. Per fortuna.

15 commenti:

  1. I sogni di gloria del passato solitamente sono i sogni di qualcun'altro. In rare e beate epifanie capiamo quali sono realmente i nostri sogni, magari mentre si stanno realizzando, facendo cose che le nostre madri disapproverebbero

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  2. So che non c'entro nulla io ma non riesco a non sentirmi parzialmente responsabile per lo meno per la genesi della riflessione.
    Il resto scommetto che t'è venuto in mente mentre "affilavi la mannaia con una banana" ;)

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  3. Che bella considerazione ;) A volte le cose non sono come ce le aspettavamo (se le aspettavano) ma meglio ;) L'importante è essere felici... o comunque cercare di perseguire la serenità!

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  4. Mi è tanto piaciuto il tuo post e, in tutta onestà, ti invidio (bonariamente!) non poco. Buona settimana! Luisa

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  5. mia madre, quello che sono, non me lo perdonerà mai. tanto che quando parla di me con i parenti mi chiama "quel dispiacere".
    ma nonostante questo sto serena !
    buona settimana.
    ps. anche il nostro camino è ormai a pieno regime ed è la cosa più bella del mondo !

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  6. Mia madre rimpiange (e ogni tanto me lo rimprovera) la mia mancata laurea. Ammetto che la rimpiango anche io, ma sono stata bestia e ormai non ho modo di recuperare. Però per il resto io non avevo sogni definiti e ammetto che la mia vita mi piace come è. Certo, se ci fosse stato un percorso di coppia più lineare... ma non è detto che non ci sia un domani ;) . Abbracci per la tua vita (che vista da fuori è bella, sappilo)

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    1. Dalla mia esperienza: se ti fossi laureata, ti rimprovererebbe il lavoro "che non è alla tua altezza". E così via.
      Grazie per gli abbracci, ricambio!

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  7. Mia mamma devo dire che, in questo, e' molto matura... Parlando della mia vita le ho chiesto "ma tu sei orgogliosa di me?" e lei mi ha detto "no, per te sono felice"

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