mercoledì 15 luglio 2015

La rinvincita del teatrodanza



Sono passati ormai 13 anni dal mio primo saggio di danza, quello della prima scuola che ho frequentato e che ora non esiste più. Un saggio a cui non partecipavo, perché la nostra classe era troppo "giovane", ma a cui assistevo con grande interesse.
Dal momento che le mie insegnanti dell'epoca avevano aspirazioni "artistiche" che andavano al di là della commerciale bellydance, il saggio cominciò con uno spettacolo di teatrodanza.
Incomprensibile, noioso, deprimente.
Giurai eterno odio al teatrodanza.

13 anni dopo, mi ritrovo a uscire dalla pensione in cui mi sono ritirata da un paio d'anni per seguire un seminario della mia amata maestra Pedretti.
Il seminario conteneva una suggestione a cui non so resistere: la figura di Lady Macbeth.
Sono stati tre giorni intensi, in cui abbiamo sperimentato poca danza (nel senso stretto del termine) e molta tecnica teatrale. Bello, profondo, appagante. Faticoso, ma di quella fatica che ti lascia felice.
Il risultato, montato su una musica "giusta", è stato molto soddisfacente. Non solo dal mio punto di vista di interprete, ma anche come resa scenica: lo stile Pedretti vince sempre.

Quando sono tornata a casa e ne ho parlato con Luca, lui mi fa "quindi era una specie di teatrodanza".
E sì, era una specie di teatrodanza.
Ma che differenza con 13 anni fa.

1 commento:

  1. Com'e' gratificante leggere che qualcuno ha vissuto un esperienza tanto piacevole nel tuo lavoro! Sono molto felice, grazie Chiara

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