giovedì 2 luglio 2009

Il principe e il tagliagole

Di recente, dati i miei pruriti fumettistici, sono incappata in un progetto che non poteva lasciarmi indifferente: la biografia a fumetti di Cesare Borgia. Eravamo già al numero 5, ma poco male: gli arretrati si recuperano.
Beh, mi dispiace per Fuyumi Soryo, ma non comprerò di certo né gli arretrati di "Cesare" né i numeri a venire. Mi dispiace per lei, che è incappata nella più esigente lettrice che potesse capitarle: una storica dell'arte, esperta di arte del Rinascimento e innamorata della figura di Cesare Borgia dall'età di 12 anni. E mi dispiace per me, che sono stata delusa ancora una volta
Credo di aver letto tutto il leggibile su Cesare Borgia, e se c'è qualcosa che mi manca segnalatemelo: biografie più o meno serie (sue e/o di membri della famiglia), "Lucrezia Borgia" della Bellonci (e tutta l'opera della Bellonci, nella speranza di altri accenni), "I Borgia" di Dumas, tutti i possibili romanz(acc)i scritti su di lui e sulla sua famiglia, tutti i film che sono riuscita a recuperare, persino gli scritti di Machiavelli e altri contemporanei che parlano di lui. Ho desiderato leggere un manoscritto del '500 scritto da un giullare di Urbino, che l'aveva conosciuto. Mi sono quasi commossa quando, in una mostra a Genova (è un segno?), ho visto lettere di suo pugno, scritte in una grafia grande e chiara che, credo, potrebbe dirci molto su di lui. Ho molto amato l'opera tuttora incompiuta di Manara e Jodorowsky, dedicata a tutti i Borgia, che secondo me pone un termine di paragone molto alto per chiunque voglia confrontarsi con questa storia e metterla in fumetto, sia come qualità dei disegni sia come accuratezza storica.
Contemporaneamente, il mio rapporto con questa figura oscura è cambiato moltissimo nel corso del tempo. Da ragazzina vedevo solo il lato solitario e cupo di Cesare Borgia, non riuscivo a concepire né il suo esibizionismo né il suo gusto per la violenza (è il solito discorso sulla limitatezza degli adolescenti che abbiamo fatto anche per i vampiri, no?).
Oggi, che sono più vecchia di lui quando morì (e decisamente anziana rispetto al suo periodo di splendore massimo), lo guardo come penso lo guardasse Machiavelli: lo ammiro come uomo politico (sarà che la nostra politica è più disgustosa di quella del Rinascimento, ed è tutto dire) e come stratega, giustifico razionalmente la maggior parte dei suoi crimini in quanto commessi per uno scopo e non per divertimento, mi immedesimo nella sua immensa forza vitale e le volgarità che da ragazzina mi urtavano mi lasciano indifferente. Non ho ancora deciso cosa pensare delle dicerie sugli incesti, ma credo che in certo senso non faccia differenza: sesso o no, Lucrezia era davvero una povera marionetta nelle mani dei suoi familiari, e credo che il trasferimento a Ferrara sia stata la cosa migliore della sua vita.
Quello che da sempre mi affascina della figura di Cesare Borgia è però un altro fatto: il suo sodalizio a vita con il proprio braccio destro, Miguel da Corella detto Micheletto o Michelotto.
Come si racconta nel fumetto della Soryo (che è accurato dal punto di vista dei fatti storici), Micheletto è entrato al servizio di Cesare Borgia quando entrambi erano ragazzi: Cesare studiava all'università (tra i 16 e i 18 anni) e Micheletto era poco più anziano. Col tempo, Micheletto diventò il braccio armato e l'anima nera di Cesare Borgia, il suo uomo di fiducia, in un legame indissolubile. Quando nel 1503 i Borgia persero Roma e il loro potere, Micheletto sopportò torture pur di non tradire il suo signore. Machiavelli venne talmente colpito dalla sua fedeltà da raccomandarne l'assunzione presso la Repubblica di Firenze, al cui servizio Micheletto morì non molti anni dopo.
Manara disegna un Micheletto superbo: bello come una statua ellenistica, nel senso che ha in sé una grande forza espressiva e un continuo impulso al movimento. Nel fumetto di Manara, Micheletto fa cose atroci ma senza tradire la minima emozione: non sappiamo se gli piaccia la violenza o se semplicemente sia soddisfatto di far bene un lavoro. L'unico sentimento che traspare è l'assoluta fedeltà ai Borgia, gli chiedessero anche di andare a lavare il sedere a un bambino.
Fuyumi Soryo ugualmente rende gradevole Micheletto, ma ecco la prima magagna: OK che non sono un'estimatrice del disegno manga, ma vedermi Cesare Borgia e compagnia disegnati come se fossero tutti aggraziati liceali giapponesi già mi fa venire un po' di orticaria. Però resisto, del resto è un manga, che mi aspetto? Ed ecco la seconda batosta: i personaggi agiscono, parlano e arrossiscono come un branco di liceali giapponesi, prolissi e libreschi in modo irritante.
Esempio: Cesare Borgia si accorge che un sicario lo sta seguendo. Si fa seguire in un luogo appartato, dove il sicario viene disarmato e Cesare gli può chiedere chi l'abbia mandato. Arriva Micheletto, che uccide il sicario temendo che Cesare sia in pericolo. E poi sempre Micheletto fa una lunga ramanzina a Cesare Borgia dicendogli che è un irresponsabile, che non pensa alle conseguenze delle proprie azioni e via incolpando per buone 2 tavole. Ma ve lo immaginate non dico Cesare Borgia, ma un qualsiasi principe rinascimentale, sia pure adolescente, davanti a una ramanzina del genere da parte di un servo? Beh, il licenziamento sarebbe stato il minimo, e all'epoca il preavviso era di qualche frazione di secondo. Il massimo fatelo pure voi, nelle vostre fantasie più sadiche.
Oppure: Cesare e il suo amico Angelo (candido e puro quanto un agnello, e mi fa venire la stessa voglia di sgozzarlo e farlo allo spiedo) stanno facendo il filo ad alcune sartine. Ora, non per mettere in dubbio la moralità delle sartine dell'epoca, ma insomma, dubito che una popolana dell'epoca sarebbe arrossita per la stretta di mano di un ragazzo e ancora di più dubito che un ragazzo di quell'epoca si sarebbe limitato a stringere timidamente la mano di una sartina compiacente.
In totale: mi va benissimo che qualcuno in Giappone possa giapponesizzare una storia intrigante come quella di Cesare Borgia per adattarla al gusto dei propri connazionali, ma che senso ha tradurla in italiano e pubblicarla in Italia?

10 commenti:

  1. non sono una appassionata di fumetto, e quindi il mio parere è da pura dilettante.
    Ho avuto occasione, a casa di conoscenti, di vedere una delle prime puntate della saga di Cesare Borgia.
    Mi ha fatto decisamente effetto, soprattutto per la considerazione giapponesizzante di una storia non giapponese.
    Va bene tutto, ma omologarci tutti al modello nipponico è proprio triste, no?

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  2. @igraine: quello che piaceva a Machiavelli, penso. Con in più il fatto che io sono una donna e mi piacciono gli eroi neri. Mi piace che usasse la violenza solo come mezzo, non come fine, e che si facesse amare da coloro che comandava (Machiavelli parla di lui a proposito del fatto che lui era uno che si faceva amare dai sudditi, a differenza di Caterina Sforza). O forse semplicemente sono colpita dal fatto che abbia avuto una sfortuna terribile: cadere ammalato (o avvelenato, chissà) in contemporanea col padre gli ha impedito di manipolare degnamente l'elezione del papa successivo. Noi ci abbiamo guadagnato Giulio II e le opere di Michelangelo e Raffaello, per carità, ma lui ci ha perso tutto il suo sogno.
    Insomma, uno che ha avuto tutto per merito suo e poi niente per merito della sorte... ci toccano sempre un po' nel profondo queste storie, no?

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  3. Ah...., sei proprio brava a scrivere... Penso che se a raccontare la Storia ( e non solo )fossi tu , si appassionerebbero anche i miei nipoti, invece di scardinarsi le mascelle a furia di sbadigli...
    Sto leggendo Viola, come ti avevo detto...
    Ciao. Silvana
    P S : Sul Borgia la penso come te, pur senza una conoscenza approfondita come la tua..

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  4. @silvana: se i tuoi nipoti hanno l'età adatta, a me era piaciuta un sacco la storia a fumetti raccontata (mi sembra) da Enzo Biagi. Magari su eBay o nella fumetteria di via Scarabelli a Voghera la puoi trovare...

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  5. Cesare non l'ho letto, ma se hai voglia di rivalutare la Fuyumi Soryo ti consiglio Mars o ES. Sono due storie molto diverse, ma entrambe ben scritte e disegnate. Con ES, l'autrice è riuscita a farmi apprezzare anche un tipo di ambientazione (esperimenti, parapsicologia, omicidi, ecc.) che di solito non è il mio genere.

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  6. @tanaka: non discuto la bravura della Soryo e cercherò le storie che mi indichi. Discuto la scelta editoriale di tradurre Cesare in italiano: probabilmente per un giapponese è un'opera molto bella, così come a un occidentale può piacere, che ne so?, "Shogun" o "L'ultimo samurai" che magari sono opere che a un giapponese fanno venire l'orticaria come questo Cesare adolescente a me. Grazie come sempre per i consigli :-)

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  7. @lanterna: eh, eh, sulle scelte editoriali riguardo ai manga pubblicati in Italia ce ne sarebbe da discutere da qui all'eternità... ;-)

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  8. eppure, un paio d'anni fa al Lucca Comics ha fatto furore, tanto che a casa nenetti ci deve essere almeno una puntata, dalla quale mi sono tenuta alla larga. adesso scopro che avevo visto giusto.
    ... però però... Cesare Borgia sì, e Alessandro no? :-P (e comunque a me l'anime su Alessandro tratto dal romanzo di Hiroshi Aramata, anche se con il Macedone non c'entrava un tubo,non è dispiaciuto. Meglio dei romanzi di Gisbert Haefs!)
    lordbyron

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  9. Your highness, non ho mai preteso di essere coerente! ;-)

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