sabato 8 agosto 2009

L'ora delle streghe

Al giorno d'oggi, dichiararsi streghe è una moda e un vanto: eliminata l'antiquata idea della strega cattiva, ecco che la strega è bella, sexy, buona e molto, molto utile.
Non c'è bisogno che faccia la carrellata: dal telefilm "Streghe" a Harry Potter, passando per tutto il vario fantasy bello o brutto, conosciamo il genere. E, sull'onda della New Age, la Wicca si è diffusa in tutto il mondo.
Io, nel mio piccolo, non mi considero una strega, ma penso che in altre epoche mi avrebbero potuta considerare tale. Non tanto perché ora sto scrivendo con una gatta nera di fianco al PC o perché spesso mi è capitato di azzeccare previsioni non proprio scontate. E nemmeno per il mio ateismo, che in altre epoche avrei tenuto ben nascosto.
Penso piuttosto di assomigliare a una strega del mondo contadino perché ascolto la natura, sempre. Non nel senso che vivo naturale o cose del genere, ma proprio nel senso che sono molto attenta ai versi e ai comportamenti degli animali e degli elementi. E quasi mai attribuisco loro significati stereotipati.
Ricordo per esempio che, quando vivevo in centro a Pavia, una cornacchia gracchiava tutte le mattine e tutte le sere affacciandosi sul mio cortile, e a me sembrava un saluto. Sempre quando vivevo a Pavia, i gatti (timidissimi con gli altri condomini) di una mia vicina venivano a dormire sul mio divano mentre io scrivevo o lavoravo da casa. Oppure: al ritorno dalla casa di campagna di Andezeno, dove il silenzio degli uccelli mi pareva quasi inquietante, sono stata investita da una mattina in cui c'era solo l'imbarazzo della scelta tra allodole, merli, gazze, passeri, cornacchie e tortore, e mi sono sentita di nuovo a casa. Di notte, con le finestre aperte, mi capita di sentire gli scazzi tra gatti, e a volte di riconoscere le voci delle mie gatte bisbetiche. Ci sono giorni (o, più spesso, sere) in cui mi arriva l'urlo angoscioso di una mucca che partorisce o il lamento di un vitello che vorrebbe la sua mamma. Ieri, notando che la luna era rossa, ho pensato che oggi avremmo patito molto il caldo, perché ci sarebbe stata molta umidità.
Forse la differenza tra me e una strega è che io non traggo presagi o conclusioni da questi episodi. Mi limito a registrarli dentro di me, a notarli. E mi aiutano a sentirmi meno sola.

4 commenti:

  1. sarà trendy, può essere, ma ti assicuro che è ancora difficile spiegare alle persone perché si porta un pentacolo al collo e cosa vuol dire non praticare una religione "convenzionale". almeno da queste parti, nella suola d'Italia che cristiana fino in fondo non lo è stata mai- e con te che sicuramente conosci De Martino penso di sfondare una porta aperta-, ma ci tiene che le cose non cambino troppo clamorosamente. :)
    lordbyron

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  2. Milord, spero che le mie osservazioni non ti abbiano offesa, anche perché una delle mie migliori amiche è molto vicina alla Wicca e io stessa mi sento più wiccan che cristiana (dovessi mai scegliere una religione).
    De Martino non lo conosco (titoli da consigliarmi?), ma conosco più o meno la geografia delle sopravvivenze di culti pagani in Italia, quindi posso immaginare a cosa ti riferisci.
    Qui in Lombardia, invece, nonostante io sia molto vicina alla Liguria, ha trionfato pienamente una cosa che chiamerei "cristianesimo pragmatico". Per dirti, mia nonna non mi ha passato nessuna superstizione e andava a messa di lunedì (se le girava) perché la chiesa era meno affollata e la liturgia più corta. Da lì all'ateismo il passo è veramente breve... ;-)

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  3. nu, ma che offesa, figurati! è bello che se ne parli in modo disteso :D io sottolineavo come invece l'equivalenza pagani=satanisti sia purtroppo ancora abbastanza diffusa qui nel Regno delle due Sicilie.
    Di Ernesto de Martino è illuminante Sud e Magia: anche se probabilmente negli anni ci sono stati molti altri studi, è un saggio che dice già tutto. :)
    lordbyron
    PS: fantastica tua nonna!

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  4. Il mio rapporto con la religione è sempre stato assai burrascoso... diciamo che sono cresciuta come perfetta cattolica per imposizione, ed ovviamente appena ho raggiunto l'età sufficiente per impormi mi son ribellata ed allontanata da tutto cio che era culto organizzato.
    Per anni mi son definita assolutamente atea, ma poi è venuta la sensazione che qualcosa di più dovesse esserci.
    Ho iniziato ad elaborare una mia personale visione del mondo, e la wiccan calza bene sulla mia idea, ma non del tutto. Per questo non mi definisco wiccan.
    Diciamo che vado avanti con una ricerca dello spirituale tutta mia.

    Se vi va di legger bei libri ve ne consiglio uno che a me è piaciuto molto :) è un saggio:
    Di Carlo Ginzburg: I Benandanti. Stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicento
    Editore Einaudi ISBN 8806161881

    baci :)

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