martedì 15 febbraio 2011

Brevi dal mondo reale

Mettetevi davanti al calendario e contate i giorni in cui i vostri figli sono "in vacanza" dalla scuola, senza che ci sia un servizio comunale sostitutivo (GREST o simili).
A me risultato 60 giorni di vacanza all'anno, escluse le mezze giornate della prima settimana di scuola ed eventuali mezze giornate dell'ultima settimana di giugno.
Prendiamo una famiglia come la mia, in cui io schifosa statale ho diritto a 32 giorni di ferie e mio marito 21: messi insieme, fanno 53 giorni, senza nessuna sovrapposizione.
Qualche genio mi dirà: ma chiedi ai nonni! Certo: peccato che i nonni lavorino anche loro e, a parte il fatto che le loro ferie non sono al mio servizio, spesso i loro impegni e le loro scadenze di lavoro non sono rimandabili.
Per ora, riesco a tamponare usando il congedo parentale. Che però mi serve anche per le malattie, dal momento che Ettore ha compiuto i 3 anni. Ma il contratto di mio marito non recepisce il congedo parentale.
Amarezza e disgusto. E non siamo ancora arrivati alle elementari.

6 commenti:

  1. è sempre perchè in questo paese se vuoi avere dei figli e lavorare contemporaneamente SONO SOLO FATTI TUOI. le famiglie con entrambi i genitori lavoratori sono una minoranza, e si crede che una donna debba sempre fare 'la scelta' fra lavoro e famiglia. ma perchè? un'altra cosa poi che si dà per scontata è l'aiuto dei nonni... ma non tutti li hanno a disposizione e poi non mi sembra neanche giusto, farsi aiutare è una cosa, che loro si sostituiscano a quelli che dovrebbero essere dei servizi fondamentali per i cittadini è un altro. è che in questo paese lavorare ed avere figli sono diritti che si escludono a vicenda, anzi più che dei diritti sono considerati degli 'sfizi'.

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  2. In realtà, nella maggioranza dei casi la scelta di lavorare entrambi non è una scelta, ma una necessità oggettiva: nel mio caso lo è. Nel senso: possiamo raccontarci un sacco di belle cose, che lavorare dà dignità e soddisfazioni, eccetera, ma la maggior parte della gente lavora perché deve e basta.
    Oltretutto, nella mia realtà in Lombardia, le donne che non lavorano sono veramente poche: qui è NORMALE che entrambi i genitori lavorino, fin dalla mia generazione.
    Solo che ai tempi in cui ero bambina i nonni andavano in pensione prima. Adesso i miei andranno in pensione quando Amelia comincerà le medie. Io ci sto anche dentro nel fatto che lo Stato vuole risparmiare sui servizi pubblici, ma contemporaneamente deve liberare quella fascia di persone che può sopperire al servizio pubblico. Se no abbiamo le mani legate e si continua a tirarsi il collo per dar soldi a babysitter (in nero, oltretutto, quindi non si partecipa neanche al PIL).

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  3. ...fra l'altro é uno dei motivi per i quali molte mamme, soprattutto nei paesini come il mio con zero o poche strutture o organizzazioni che si occupano di questo tipo di servizio (per esempio da noi fra giugno e settembre non c'é niente a parte 2 settimane di proposta per bambini da 10 a 13 anni e solo se ti prenoti in tempo. Non esiste né asilo nido, né scuola materna estiva, niente. Come se il fatto di avere figli significasse: volevi la bicicletta, ora pedala.), rinunciano al ritorno al lavoro e preferiscono licenziarsi - ma ci rendiamo conto?, l'ho sentito raccontare parecchie volte. Mia cognata ad esempio, divorziata, se non ci fossero i suoi genitori pensionati che le tengono le bambine oppure io quando la nonna non puó o non ce la fa piú (...), non so come farebbe - tra ferie scolastiche e giornate extra e malattie ecc. A parte il fatto che non trovo giusto contare sui nonni disponibili, come dice CosmicM. ; ad esempio io non so ancora che tipo di nonna vorró essere, eh!.
    Ancora una volta ogni famiglia cerca di arrangiarsi come puó ma credo che tutti sentano una certa rabbia verso chi potrebbe cambiare le leggi e le condizioni e non lo fa.

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  4. @Sybille e Cosmic: altroché! Il mio commento di prima non voleva attenuare il post, volevo solo sottolineare che anche usando l'italianissima arte di arrangiarsi (che in questo caso aborro) non c'è via di scampo. E non c'è neanche part time che tenga, in questi casi, perché non è che se sei part time ti regalino più ferie!

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  5. a parte il fatto che i soldi dati alle babysitter sono in nero...ma quanto costano???
    io lavoro pochi mesi l' anno e in questi mesi è mia madre ad aiutarmi.
    e per fortuna! non so come farei altrimenti.
    lavorando a stagione non posso proprio stare a casa, non esistono ferie (ed è anche giusto, sinceramente).
    se dovessi pagare una babysitter non saprei come fare. o meglio, lo saprei: i soldi che guadagno andrebbero per metà nelle sue tasche.
    quindi benedico il giorno in cui mia madre è andata in pensione.
    non me ne approfitto...lei è disponibilissima (anche perchè si tratta di un periodo limitato, c' è da dirlo), mio figlio è strafelice di stare con lei...insomma, va bene così!

    paola

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  6. anche per me ci sono i nonni quando si ammala, quando ci sono le "vacanze", io lavoro nel privato e nn esistono i permessi retribuiti per la malattia del bambino, la prima volta infatti il mio capo che è un tesoro mi ha detto attenta che questi nn li paghiamo e dire che avevo anche il certificato della pediatra....

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