giovedì 3 febbraio 2011

Inaspettato

Ci sono giorni in cui ti alzi con le migliori intenzioni. Nonostante la tosse dei tuoi figli, nonostante gli antibiotici di Amelia e il tuo mal di pancia virale.
Giochi un po' con Ettore nel letto, coccoli Amelia, scendi per colazione. Tiri fuori il burro per fare i biscotti più tardi. Fai colazione con calma, per una volta.
C'è solo un dettaglio che ti inquieta un po': la Bigia si comporta in modo strano, come se ci fosse un topo sotto i mobili della cucina. Telefoni a tua mamma, le chiedi se secondo lei devi preoccuparti e lei, conoscendo la Bigia, dice assolutamente no, figurati.
In quel momento Amelia, sul divano in soggiorno, lancia un urlo: sta vedendo un topo che cammina per la stanza. Tu pensi che sia suggestione, e invece il topo c'è.
Come un uragano mandi i bambini di sopra, chiudi tutte le porte possibili, sposti tutti i mobili o ripiani in cui il topo potrebbe infrattarsi. E il topo si infratta sotto il pianoforte.
Chiami tuo marito, per chiedergli se ti porta della colla dal caseificio appena riesce.
Fai entrare tutti i gatti che riesci a trovare in cortile, anche quelli che non sono tuoi. Se ne fregano del topo, solo tu e la Bigia gli date importanza (il che già sarebbe umiliante).
Ti apposti con la Bigia. Lui esce una prima volta e lei non lo vede. Ma lui vede te e torna dentro.
Esce una seconda volta, la Bigia stavolta lo vede e se lo lascia scappare. Lui torna sotto il pianoforte.
Dopo un'ora di questa menata, ti decidi a prendere in mano la situazione: prendi un profilato d'alluminio lungo e piatto e ravani sotto il pianoforte (avete idea di quanta roba può annidarsi sotto un pianoforte verticale? Ecco). Il topo esce, proprio davanti alla Bigia che resta impietrita. Allora gli molli una gran botta con il profilato, e poi un'altra, finché sei sicura che sia morto. Lo butti fuori, per la gioia dei gatti del cortile. Hai sporcato un po' di sangue, pulisci il profilato e il pavimento.
Chiami i bambini per dire che possono scendere, metti a posto tutto ciò che hai spostato, passi l'aspirapolvere perché hai tirato fuori lo sporco dei secoli. Ti fanno male le spalle e il collo, ora che ti stai rilassando.
Chiami tua madre, per rassicurarla e farti due risate. Chiami tuo marito, per dirgli che la colla non serve più perché il topo hai provveduto ad eliminarlo con le tue mani.
Lui dice: "Sei grande".
Dovevo ammazzare un topo per sentirmelo dire.

11 commenti:

  1. Azz. Povero topino! (lo so, lo so, sono molto scontata, ma ...ma ... come hai potuto???)
    comunque sei una grande davvero, anche solo per ocme l'hai raccontata. a vederti così, piccolina, dolce...non sembri capace di tirar fuori una grinta così!!!
    un abbraccio, paola

    p.s. anche da noi in campagna ci sono i topolini. fanno arrabbiare anche me...

    RispondiElimina
  2. dovresti passare ai cani, la mia bassotta quando vivevo in una casa col giardino non se ne faceva scappare uno :0)

    RispondiElimina
  3. @paola: sarà che ho un sacro terrore delle malattie portate dai topi, ma per me l'unico topo buono è quello morto.
    @alchemilla: anche la mia schnauzer nana era un fulmine coi topi. Purtroppo, anche se viviamo in cascina, sarebbe un gran casino tenere un cane. Magari se ci daranno una casa più isolata...

    RispondiElimina
  4. A me fa impressione la circostanza che possano riprodursi, di trovare un nido in casa... brrr. Comunque credo che l'oretta in cui ti è toccato il gioco del gatto (+ umana) col topo ti abbia aggiunto una buona, esasperata dose di coraggio, eh eh!!

    RispondiElimina
  5. :D i mariti sì che sanno sempre come gratificare le proprie mogli!! Brava, comunque.

    RispondiElimina
  6. @mammadidue: è quello che penso sempre io: e se è una femmina incinta? Ho letto dei tassi di riproduzione dei topi e basta un niente per rimanere infestati. Peraltro: poi Luca mi ha raccontato che una sua zia ha trovato un nido di topi nel pianoforte, si erano accomodati in mezzo al feltro della sordina. Ora mi sa che lo smonto...
    @lorenza: sì, io ho proprio uno di quei mariti tutti complimenti! ;-))))

    RispondiElimina
  7. Bella la tua avventura... A noi è capitato un topino in cantina. Purtroppo l'abbiamo dovuto uccidere. Sembrava tutto a posto quando un giorno, cercando i ceci per la minestra mi sono accorta che il sacchetto sottovuoto era aperto e vuoto... c'erano dei ceci in mezzo alle scatole delle cianfrusaglie... sospetto... seguendo la pista di ceci abbiamo scoperto che il poveretto aveva fatto tutta una serie di nescondigli in mezzo agli scatoloni, ai vecchi tappeti rosicchiando giornali, capoc, fodere, frange, nastri... abbiamo dovuto togliere tutto dagli scaffali, pulire, eliminare tutto quello che non era lavabile, lavare e disinfettare tutto il resto... un delirio.
    Spero solo che non succeda più... mi dispiacerebbe uccidere un altro topo ;-)

    RispondiElimina
  8. mamma mia che coraggio! io non ce l'avrei mai fatta! sei una grande, davvero. ti stimo, sorella.

    RispondiElimina
  9. Sei grande! Quello che mi lascia moooolto perplessa è l'attegiamento dei gatti...ah ah ah.
    Un abbraccio, Daniela

    RispondiElimina