martedì 22 febbraio 2011

Strada sbagliata

Da alcune mattine, mentre guido, sento su RadioDJ una serie di pubblicità della Subaru Trezia. Pubblicizzano un'auto espressamente progettata per le donne (e, confesso, la dicitura "guida rialzata" mi attira non poco). E i loro spot radiofonici vorrebbero essere femministi o qualcosa del genere.
Finora ne ho sentiti due. In uno, il protagonista del Gladiatore viene interrotto da una donna che lo liquida in modo abbastanza antipatico e poi pronuncia la famosa frase "al mio segnale, scatenate l'inferno". Nel secondo, ci raccontano che Mao e Garibaldi erano donne, perché rivoluzionari e condottieri.
Boh. Non so come siano resi in TV (già il banner che mostra la trasformazione di Mao in donna mi sembra più promettente), ma in radio questi due spot sono orrendi.
Vorrebbero dare l'immagine di una donna "alla guida" (infatti il pay-off è "cambia guida"), ma il risultato è maldestro, irritante e inefficace. Nel primo spot, la donna fa la figura della solita donnetta supponente e antipatica. Il secondo comunque si risolve in un elenco di nomi maschili, di cui si dice che erano donne: la furbata di tutto ciò non mi è comprensibile.
Insomma, gli spot radiofonici sembrano talmente forzati da essere controproducenti: anche se l'idea di un'auto progettata per una donna mi piace, solo per l'idiozia della campagna pubblicitaria non la prenderei neanche in considerazione.
Secondo me, c'erano modi più efficaci di pubblicizzare questa auto.
Se si voleva insistere sul concetto di guida femminile, sarebbe bastato puntare sulle donne che davvero sono state rivoluzionarie e condottiere: Elisabetta I, Cleopatra, Maria Teresa d'Austria, Caterina di Russia. Solo per citare le prime che mi vengono in mente.
Se si voleva parlare di un prodotto "solo per donne", lo si poteva accostare ad altri oggetti che sono solo appannaggio femminile, tipo rossetto, tacco a spillo e ciglia finte se si voleva sottolineare la seduzione oppure tampax, pillola e lavatrice se si voleva sottolineare l'aspetto pratico/rivoluzionario.
In verità, queste sono due idee a caso che mi sono venute in questi 10 minuti in cui ho scritto questo post. Penso che un'agenzia di comunicazione dovrebbe saper fare di meglio.

11 commenti:

  1. le agenzie di comunicazion italiano sono quanto di più incompetente ci sia, le pubblicità o sono a sfondo sessuale, con doppi sensi e battutine che neanche in terza media, o con donne nude (o meglio particolari di corpi di donne nude) oppure con stereotipi sessisti e maschilisti. anche quando vogliono dare l'impressione di puntare su mopdelli di donna differenti alla fine cadono nel luogo comune, quello che dice 'le donne da quando hanno la parità hanno preso i difetti degli uomini'. ecco questa è una delle frasi (e sfido chiunque a dirmi che non se l'è mai sentita dire) che più mi manda in bestia.

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  2. Io ultimamente invece ce l'ho con le pubblicità (sempre radiofoniche) della C*ca C*la che porta la "felicità" in tavola e un'altra di prodotti per le pulizie, mi pare, che tira in ballo sempre la "felicità". Ditemi che la roba è buona, che pulisce benissimo, che è trendy, che mi fa risparmiare soldi o tempo, che mi fa diventare gnocca, raccontatemi altre balle (che tanto ormai non ci casco più) ma lasciate stare la "felicità" che è roba grossa. Potrei capire termini come l'allegria o altri stati d'animo più momentanei ed effimeri, ma mi dà proprio fastidio il collegamento automatico tra l'acquisto di un prodotto e la Felicità.
    G quando inveisco dice che esagero, ma è una questione di principio! ;)
    Comunque, ho notato che da quando guardo pochissimo la TV e solo in maniera attiva e selettiva (accendo quando so che c'è qualcosa che mi interessa e poi spengo), gli spot pubblicitari mi sembrano sempre di più delle prese per i fondelli. Prima, quando a casa dei miei "subivo" la TV tutte le sere, probabilmente ero assuefatta al linguaggio pubblicitario e non ci facevo molto caso, ma adesso -tranne rari esempi di spot pensati e girati bene- nella maggior parte dei casi mi viene da pensare "ma chi vogliono fregare? ma per chi mi han preso?!".

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  3. È quello che offende anche me: come potete pensare che vi compri una macchina dopo che mi avete chiesto di identificarmi in una che dice "scatenate l'inferno ma non sudate"? Poi, per carità, ci sono pubblicità carine che però sono troppo slegate dal prodotto che pubblicizzano (ad esempio quella "meglio tenere i piedi per terra", che mi piace, è legata a un'auto di cui non riesco a ricordare neppure la marca). Però, se una pubblicità non è di qualità, penso che l'agenzia che la produce dovrebbe lavorarci finché non lo diventa, è pagata apposta.

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  4. Uno spot di automobili (prodotto per cui il mio interesse è meno di zero) che invece ho trovato geniale e godibilissimo è quello recente di una Volkswagen, in tema Star Wars. Se non l'hai visto lo trovi sul mio wall di FB. E' l'esempio di come una pubblicità possa essere anche piacevole da guardare, se basata su un'idea creativa, realizzata tecnicamente bene e soprattutto senza tentativi maldestri di "abbindolare" il potenziale acquirente.

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  5. Sì, l'ho visto sul tuo profilo, è geniale!
    Più in generale, mi ricordo che tipo 10-15 anni fa Rai3 faceva le serate dedicate agli spot internazionali: erano anni luce lontani da noi, ancora fermi alla casalinga sui tacchi e alla gnocca stravaccata sull'auto del momento.

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  6. Purtroppo le agenzie (non tutte, ma sono poche in italia quelle con clienti che le lasciano lavorare) sono pagate per fare quello che il cliente vuole.
    Il problema grosso è che ormai il messaggio pubblicitario esce dagli uffici markenting delle aziende, e non da esperti in comunicazione.
    Alle agenzie è lasciato il compito di "agghindare" e "sistemre" il messaggio per i vari media.

    Scusa se mi sono permessa, capisco e condivido il tuo punto di vista (tra l'altro parlavo proprio ieri di quanto fosse orrendo e stereotipato il messaggio dello spot della subaru). Però lavoro nel settore, e ti posso dire che la maggior parte delle buone idee vengono scartate a priori >_<.

    Ciao e felice di aver conosciuto il tuo blog

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  7. @Owl: figurati, anzi, mi fa piacere che qualcuno ne parli con cognizione di causa. Anche nella mia esperienza il cliente sceglie sempre la cosa più brutta che gli proponi, però tu intanto gliel'hai proposta. E, anche se ti ritrovi a dover fare una cosa obbrobriosa (vedi il CD-Rom per il Casinò di Sanremo che contribuii a fare per Natale 2001), poi te ne vergogni come un ladro.

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  8. intanto ciao, sono capitata sul tuo blog per caso ed è piacevole leggere le tue riflessioni, se me lo permetti tornerò a trovarti.
    D'accordo con lo spot della subaru che anche io mi sorbisco alla mattina alla radio, ma vogliamo parlare di quello della vodafone che fa dire ad un bambino: "mia mamma mi porta ai giardini e manda le email con il suo smartphone, è proprio una mamma speciale" ... ecco questo mi fa proprio imbestialire
    A presto
    Giorgia

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  9. @giorgia: benvenuta! Io di quella pubblicità avevo sentito solo quella del papà architetto, e già mi aveva fatto girare le balle. Se sento quella della mamma sputo sulla radio!

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  10. ogni volta che sentivo lo spot del gladiatore mi chiedevo che senso avesse...
    veramente maldestro!
    grazie della spiega

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  11. Colgo l'occasione per segnalare che anche la Skoda Fabia ha fatto una pubblicità "al femminile", ma molto più semplice e immediata, con un pizzico di ironia ma senza supponenza. Quindi fare una pubblicità radiofonica in tema senza far incazzare le donne si può!

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