martedì 6 settembre 2011

Il rispetto si guadagna

Ieri c'è stata la riunione della nuova scuola di Ettore. C'è andato Luca, perché io avevo un impegno di lavoro e non avrei fatto in tempo (avevo anche un mal di testa fotonico, ma questo non potevo prevederlo quando abbiamo deciso).
Io sono a favore della scuola pubblica, non fosse altro che perché non mi posso permettere quella privata e perché spesso la scuola privata è anche confessionale (niente di male in sé, solo che io sono atea).
Sono talmente a favore della scuola pubblica che, oltre a lavorarci dentro (non ho mai capito la netta distinzione tra scuola e università), collaboro con il network La Scuola Che Funziona (quando ho un po' di respiro, ovviamente), sono iscritta al gruppo FB "Io amo la scuola pubblica" e, naturalmente, mando i miei figli in una scuola pubblica.
Ci sono però situazioni in cui alla scuola pubblica (anzi, a una in particolare) appiccherei il fuoco. Per esempio, quando mi si dice che i bambini di 3 anni devono fare l'orario fino alle 13 per due settimane dall'inizio della scuola, "per inserirsi meglio", anche se mio figlio ha già frequentato la scuola l'anno scorso come anticipatario.
Per esempio, quando gli orari della materna e delle elementari non sono studiati in modo da essere compatibili, cosa che mi costringerà a iscrivere Ettore al post scuola e pregare che lo possano mettere sullo stesso pulmino con cui esce Amelia. Per mezz'ora di differenza.
Per esempio, quando in una riunione organizzata per spiegare ai genitori come funziona il tutto non si è in grado di dare informazioni riguardo i buoni pasti, il post scuola e il pulmino. E si rimandano i genitori a chiedere informazioni al Comune, lavandosene le mani come se fossero cose che non interessano la scuola.
Ecco, questa è la cosa che mi fa più imbestialire, perché non è per mancanza di soldi che si fanno queste cose: è per scarso rispetto nei confronti dei genitori e per atavica incapacità di organizzare.
Se sai che il giorno X ci sarà la riunione con i genitori, che cosa ti costa fare una chiamata in Comune e chiedere le informazioni logistiche che potrebbero servire ai genitori? Ancora meglio, non potresti invitare qualcuno del Comune alla riunione?
E non ti puoi immaginare che i genitori con bambini sia alla materna sia alle elementari sarebbero più comodi se entrambi entrassero e uscissero alla stessa ora?
Se avessi riscontrato queste mancanze ovunque, potrei pensare che esiste un misterioso motivo legislativo/burocratico per cui non è proprio possibile fare così.
Invece nella scuola che i miei figli hanno frequentato fino a pochi mesi fa era tutto diverso: alla riunione di inizio anno si davano TUTTE le informazioni possibili, gli orari erano studiati in sincronia con le elementari.
Certo, non era una scuola perfetta: i primi due anni Amelia ha avuto maestre orrende (soprattutto in confronto a quelle dell'ultimo anno) e gli inserimenti alla materna erano ancora più assurdi, perché fatti a scaglioni (vi basti che Amelia è entrata alla materna il 25 settembre, 9 giorni dopo l'inizio della scuola, e il suo inserimento si è protratto fino tipo al 6 ottobre). Però era fatta in modo che, riempita delle persone giuste, potesse diventare quasi perfetta.
Questa invece è una scuola concepita per casalinghe e/o famiglie aiutate dai nonni. Niente di male, ma non tutte siamo casalinghe e non tutti i nonni sono in pensione e/o disponibili. E la scuola materna, più di quella dell'obbligo, dovrebbe essere un servizio sociale più che educativo.
Per carità, chineremo il crapone come tutti quelli che non possono permettersi di fare altrimenti. Ma la scuola ha perso un'altra occasione per farsi amare.

14 commenti:

  1. L'ho già detto ovunque, ma pure io sono piuttosto delusa. Secondo anno di materna statale. Quindi non dovrebbe servire un inserimento, no?
    Invece da noi la scuola apre il 19 settembre (il 19, hai capito?!) e si fa solo fino alle 13 per due settimane. Il che significa che solo dal 1 Ottobre la scuola sarà pienamente operativa. Poi mettici gli scioperi del venerdì, e siamo a posto. Io mi aspetto ben altro!

    RispondiElimina
  2. Come forse ti avevo detto, da quest'anno abbiamo chiuso con la scuola pubblica e anche Fagio - dopo 1 anno di comunale - finirà l'asilo alla privata.
    Mi hanno messo in mano e on line l'elenco con le riunioni di classe già programmate, le festività e gli "eventi" di scuola.

    Ecco, io credo che forse sono un po' invecchiata e imborghesita se preferisco scuole organizzate così. Però, come dici tu, non è questione di budget e tagli, ma di mentalità.

    RispondiElimina
  3. Benvenuta nel club, mi viene da pensare. Tristemente. Non è questione di budget, è questione di "lavorare con la testa". Ma anche i tre mesi filati di vacanze che si stanno per concludere dimostrano che la scuola italiana pensa che i bambini siano tutti figli unici con 1 madre casalinga e 4 nonni a disposizione. Ma di questo possiamo riparlarne alle recite di Natale.

    RispondiElimina
  4. Sì, ci penso da un po'. Amare la scuola pubblica non vuol dire non aspettarsi un servizio di qualità. Il che non vuol dire budget stellari, ma rispetto per tutti, razionalità, organizzazione, anche stile e buon senso. Alcune cose sono magagne nazionali (le vacanze, forse), altre sono frutto di una diffusa sciatteria che non mi rassegnerò mai a considerare fisiologica. La privata non me la posso permettere e forse non la sceglierei. Però è legittimo aspettarsi di più.

    RispondiElimina
  5. Io non capisco. Conosco solo genitori che si lamentano. Anche insegnanti-genitori. Non si può far nulla? Per me la questione scuola si proporrà il prossimo anno: le mie piccoline andranno entrambe al nido (privato). Sono già preoccupata.

    RispondiElimina
  6. mi dispiace per queste difficolta' logistiche che state attraversando...di certo non mantengono alto l'entusiamo...
    vi auguro comunque un buon anno scolastico, stt per amelia che inizia un percorso nuovo: good luck, good luck!

    RispondiElimina
  7. @mammafelice: bisognerebbe chiederne conto a un dirigente scolastico che non si nasconda dietro un dito. Ufficialmente, insegnanti, dirigenti e bidelli hanno diritto a un mese di ferie, mentre gli altri due è come se fossero "giocoforza". Dal momento che tutti cominciano ufficialmente a lavorare il 1° settembre, non capisco perché non ci si possa organizzare prima con la mensa e balle varie. Oltretutto, non tutti i bambini (anzi, dalla mia esperienza abbastanza pochi) hanno bisogno di 2 settimane di inserimento!
    @MdiMS: io resisto, non posso fare altro. È anche vero che le grandi città sono messe peggio dei paesi.
    @lorenza: ero già nel club, probabilmente sono solo stata promossa!
    @chiara: io lavoro nel pubblico e troppo spesso mi trovo a dover "giustificare" la sciatteria di altre strutture o a dover mancare al mio dovere per i ritardi di chi mi deve fornire il materiale. La mia struttura e molte altre nella mia università sono la dimostrazione che un pubblico efficiente è possibile, basta volerlo.
    @nora: non preoccuparti adesso, in provincia ci sono ampie oasi dove la scuola funziona ancora. Nella vecchia scuola, primo circolo di PV, la direzione era efficiente e c'era una stretta collaborazione tra scuola e Comune. Però la differenza la facevano le maestre, che l'anno scorso erano meravigliose e gli anni precedenti no.
    @Elle: ma sì, sopravvivremo, soprattutto pensando a chi, nelle grandi città, sta ben peggio di noi. Grazie per gli auguri!

    RispondiElimina
  8. Ah, mi sono dimenticata di aggiungere che una delle maestre dell'anno scorso non c'è più. Quindi cambieremo anche maestra, e ancora nessuna comunicazione, nessuna riunione, nessuna lettera. Tanto finirà che ci diranno della riunione da un giorno per l'altro, e come al solito saremo 4 gatti. Poi così le maestre possono dire che c'è disinteresse, mica disorganizzazione.

    RispondiElimina
  9. @mammafelice: da noi c'è tutto sul sito. Peccato che il monitoraggio del sito sia frutto di una mia spontanea iniziativa, perché nessuno ci ha detto che le comunicazioni sarebbero state pubblicate lì e non si capisce con che criterio vengono mandate le comunicazioni a casa: ti mandano l'invito all'open day un anno per l'altro e non ti mandano la convocazione alle riunioni. Sono d'accordo che inviare magari 30 lettere per ogni classe è una palla, ma allora fatti dare email o numeri di cellulare per mandare SMS. E cmq io ogni mese mando le convocazioni della facoltà a qualcosa come 200 docenti, assicuro che non si muore di fatica.

    RispondiElimina
  10. sono assolutamente d'accordo con te, e come non si potrebbe ???
    Silvana, vecchia insegnate in pensione, ma sempre in sintonia con una ragazza lucida ,razionale ed intelligente come te e che non dice mai cose banali.
    Un bacione

    RispondiElimina
  11. Ah, anche noi cambiamo maestra. E oggi avevano detto che ci sarebbe stata una riunione, ma non si sa a che ora, né se sia confermata. Ovvio che con queste premesse non posso prendermi un giorno di ferie alla cieca, considerato anche che dovrò prendermi un permesso domani mattina per la misteriosa "Festa dell'accoglienza", che speriamo sia confermata almeno quella (dalle 9:30 alle 11:00). Unire le due cose in momenti successivi no, eh?

    RispondiElimina
  12. @Silvana: grazie, un bacione!
    @Chiara: noi però ieri abbiamo avuto una buona impressione della primaria, quindi aggrappiamoci a questa speranza!

    RispondiElimina
  13. Qui, profondo centro - non nord organizzato ed efficiente :-) - si comincia tutti lunedì, dalla materna alle medie, con orario pieno. Merito anche dei genitori in consiglio di istituto, che hanno insistito su questo punto. Finché esistono, i consigli di istituto, perché non sfruttarli?

    RispondiElimina
  14. @LGO: ecco, ti invidio. Perché qui tanti si lamentano ma poi, dal momento che hanno nonni come tappabuchi, alla fine si tirano indietro quando c'è da discutere. Quando sanno che c'è da discutere: alla riunione delle prime ci saranno stati 7 genitori su 17. La maggior parte ha ricevuto informazioni e materiale stamattina, al primo giorno di scuola.
    @silvietta: grazie :-)

    RispondiElimina