mercoledì 19 marzo 2014

Ti conosco mascherina


Quest'anno "sentivo" molto il Carnevale. Venivamo da un inverno non freddo, ma tetrissimo e umidissimo, in cui non si è potuto fare neanche una passeggiata nel bosco perché era perennemente allagato. Un inverno che, pur caldo, io avevo vissuto come "brutta stagione", rintanata in casa con la mia maglia, i miei libri e le mie serie TV.
Avevo voglia di stare in mezzo alla gente, di ridere, di vedere colori. Anche la mia amica Euforilla condivideva questa mia esigenza e, approfittando della scusa dei bambini, ci siamo preparate a un Carnevale coi fiocchi.
I suoi preparativi li potete vedere qui, così come i risultati di una domenica insieme.
Siccome il Carnevale romano di Pavia era saltato per la pioggia battente, la mia famiglia ha deciso di andare a Milano per celebrare il Carnevale ambrosiano (ho sempre pensato che il Patrono ci vedesse troppo bene).


Io e i bambini avevamo già provveduto a dipingere le nostre maschere e tagliare (e cucire, a mano!) i nostri mantelli, ma Luca, preso dal demone dei travasi, non aveva pensato a nulla.
Allora, presa da pietà coniugale, un pomeriggio ho fatto un blitz in un negozio di Pavia e per soli 32 euro (! - ma non crediate che le stoffe e le maschere bianche siano costati tanto meno) gli ho preso un mantello nero e una bellissima maschera di piume (che poi mi sono riciclata la domenica, tanto per cambiare).


La giornata era stupenda. Ci siamo fatti un giro in Sempione, dove abbiamo trovato la gradita sorpresa delle giostre, e all'acquario, dove il nostro amico polpo ci ha snobbati. Ettore ha voluto controllare se le mummie dei musei Civici erano sempre al loro posto o se, come gli avevo prospettato, si erano mischiate alla folla di gente mascherata.


E infine abbiamo fatto merenda al bar della Triennale, per poi prendere la metro e tornare alla macchina e quindi a casa.


In una farmacia ci hanno fatto i complimenti, anzi MI hanno fatto i complimenti per i costumi. Che in sé sarebbero stati una cazzata, se non avessi dovuto cucirli a mano (la macchina da cucire della nonna è allergica alla maglina).

Insomma, avrei potuto prendere due costumi alla LIDL, lo so. E invece ho preferito fare la Soulemama. Ma che soddisfazione.


1 commento:

  1. Va beh ma io che commento a fare? Bellissimo, e mi sono divertita un sacco :D

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