venerdì 17 dicembre 2010

Di che cosa sono fatta io

Leggo sul blog di my un elenco stilato dagli allievi della scuola d'arte, che elenca alcune cose di cui siamo fatti. Mi trovo, ahimè, a non condividerlo: lo trovo un concentrato di banalità, di stereotipi che sì, derivano da fatti veri che ci hanno segnati, ma non fanno "parte" di me. Tanto meno dei giovani allievi di una scuola d'arte, che avranno 20-25 anni.
Mi sembrano elementi troppo politicamente corretti, troppo "giusti". Sarà che mi trovo in sintonia con lasimo (che leggo ma commento poco). Sarà che vengo da una famiglia che votava DC e da genitori che sono stati troppo giovani per il '68 e che nel '77 erano troppo impegnati a fare le notti con una neonata rompicoglioni e a lavorare per mantenerla.
Ma insomma, per farla breve, ecco le cose di cui sono fatta io:

10 commenti:

  1. Quoto Asterik, Senna,11 settembre, l'alluvione che ricordo benissimo, il G8 di Genova e la Lewinsky e Rabin:di tutti questi ho un chiarissimo ricordo.Ad esempio diedero la notizia di Rabin interrompendo la trasmissione "Ultimo MInuto" con un'edizione straordinaria del tg.Io stavo guardando la tele e mi ricordo che mi alzai e andai fuori in terrazzo a dire a mia madre "hanno ucciso Rabin".Mi ricordo che lei e mio padre entrarono in casa a guardare il tg, ammutoliti e tristi.
    Di Senna mi ricordo il telo alzato per coprire la scena così che le telecamere non inquadrassero, e mi ricordo che il giorno prima nelle prove del sabato era morto un altro pilota,Ratzemberger, e che io ero andata in camera a piangere quando era morto Ratzemberger.
    Dell'elenco di My devo ammettere che molte (!) persone non so nemmeno chi siano...cioè conosco i loro nomi, certo, ma non saprei dire cosa hanno fatto o detto di tanto importante.

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  2. dunque.
    forse non è necessario ma mi permetto di specificare a Daniela B. che l'elenco non è mio.

    (se non fosse chiaro è uno degli elenchi del programma vieniviaconme trasmesso in novembre da raitre).

    Detto questo hai fatto bene a scrivere IL TUO elenco. Ciascuno ha il suo vissuto e sarebbe un bell'esercizio, gioco, aggregatore da lanciare sui blog quello che ciascuno scrivesse il suo, sarebbe molto arricchente.

    Dissento però sul commento, per me, troppo forte sull'elenco riportato in trasmissione per diversi motivi:
    1) era un elenco volto a tutti gli italiani, non a te o a quelli come te. E, generalizzando, si può incorrere in qualcosa che a te può sembrare troppo banale o altro. Però riferendosi a 55.000.000 di persone occorre generalizzare. Gli italiani non sono tutti colti/attenti/con alto senso critico come te(e questo purtroppo mi sembra evidente, sic)

    2) anche io, come la tua amica, non conoscevi
    o molti di quei nomi. Me li sono cercati, ho letto qualcosa di loro. Forse sarebbe già tanto se nell'attuale italia molti altri facessero altrettanto

    3) mi riferisco al commento di daniela b., non è necessario che queste persone abbiano fatto "qualcosa d'importante". Han solo fatto un pezzo di strada con gli italiani, nel bene o nel male.

    4) insomma: cerchiamo di metterci nei panni dell'italiano ignorante che da 14 anni guarda il grande fratello e cerchiamo di ripartire da lì. Non credo che serva a molto arroccarsi sul fatto che nemmeno Saviano, nemmeno questi elenchi banali, nemmeno chissà cosa e abbastanza per noi dotti e sapienti.
    Dobbiamo risollevare un'italia da grande fratello, puttane e denaro.
    Accontentiamoci anche di meno e non critichiamo anche i modesti tentativi di rialzare la testa.

    Altrimenti stiamo bene solo all'opposizione.

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  3. Lo so che questo è il tuo punto di vista, my, e lo rispetto. Ma prima di tutto mi sono offesa e stupita (non con te, eh, sia chiaro) perché, a meno che non me lo sia perso, in quell'elenco non c'erano Falcone e Borsellino, la cui foto famosa è un manifesto contro la mafia dal 1992, anno in cui sono morti.
    Secondo, da sempre (ma ultimamente di più) mi dà fastidio questo manierismo di sinistra, questo andare ad attribuire importanza e significato a eventi e personaggi di una ipotetica età dell'oro che non c'è più. Le coscienze che vanno scosse sono quelle della nostra generazione, che il sorriso di Berlinguer di certo non se lo ricorda o lo tiene tra i suoi ricordi di bambino. Sono assolutamente favorevole a continuare a ricordare le stragi degli anni '70 così come la Shoà così come i crimini dell'Inquisizione. Ma per molti di coloro che devono essere scossi gli anni '70 non sono meno lontani del Rinascimento. Bisogna che la sinistra ricominci a parlare con la contemporaneità, a smettere di vivere nel passato. Purtroppo Fazio, che è stato forse il primo a sfruttare l'effetto nostalgia con "Anima mia", non è la persona più adatta a favorire questo processo di svecchiamento.

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  4. @daniela: io invece molti di quei nomi li conoscevo già e so benissimo cosa significano, ma non fanno presa sul mio essere. Se l'elenco può essere una spinta a documentarsi, ben venga. Ma io non credo che l'Italia di oggi, quella a cui parlare, si emozioni veramente davanti a queste immagini. Per dire: io la conosco la foto della borraccia di Bartali e Coppi, ma per me l'etica dello sport ha il volto di Dan Peterson, Mike D'Antoni e Dino Meneghin.

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  5. Sono d'accordo con Lanterna quando dice che per molti gli anni '70 sono lontani come il rinascimento:come ho scritto, molti di quei nomi li consoco e li ho studiati ma non mi emozionano, ecco.Certo poi io sono forse troppo giovane (del 1985) quindi storicamnete non mi appartengono quei nomi e quei personaggi.Il problema della sinistra é secondo me l'essere troppo colta:non si può pensae che per 55 milioni di italiani il sorriso di Berlinguer sia un fatto importante.Non perché siamo tutti stupidi, altro:io ho studiato scienze politiche, mi occupo di politica, eppure sento molti personaggi della lista di Fazio "lontani", troppo colti e perbenisti, lontanissimi secoli e secoli da me.Eppure ripeto, sono cresciuta e cresco a pane e politica, e non ho mai guardato il Grande Fratello in vita mia.Semplicemente i miei momenti storici, anche vista la mia età, sono altri.Quelli delle lista di Fazio mi toccano poco!

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  6. Allora...i miei sono sempre stati di sinistra, tanto che io, ad un certo punto, ne avevo le palle piene e me ne sono andata a destra per non essere assorbita anche io dal tunnel...:-) (mi sono redenta subito...)
    Pero' non e' tanto quello. Secondo me qui non si tratta solo di sinistra, di politica. A me di quell' elenco piace anche il fatto che ci sia la coppa del mondo, i macaroni, la loren, non solo QUELLA bicicletta, non solo QUEL cestino...per dire che l' Italia era diversa, cavoli. Quanto era diversa l' Italia???
    Davvero tu riesci a non provare malinconia per quegli anni? Ti invidio.
    E' ovvio che anche io, nei miei ricordi, ho Falcone e Borsellino...come ho le mie piccole cose come la mia musica, i miei scrittori...ma se devo pensare all' Italia come era - e come mi piaceva, nonostante gli anni di piombo, nonostante tutto - ecco, io penso alla musica, ai libri che hanno rappresentato l' Italia negli ultimi decenni. Di questi alcuni sono anche miei, altri no, sono "solo" grandi nomi.

    Forse hai ragione, non si va avanti guardando indietro, ma io sono figlia della malinconia...e poi, guardando lo schifo che mi offre il presente, non riesco a non pensare che prima eravamo un popolo che se la poteva menare di brutto in quanto a cultura. Ora facciamo pena.
    Non e' solo destra e sinistra.
    E mi fa paura questo: se mio figlio si trovera' a stilare un elenco tra qualche anno, raccogliere l' Italia in un pugno di nomi, forse tra questi nomi ci saranno calciatori, personaggi prezzemolo da comparsa in tv e magari un nome di rilievo. O forse no. Pero' per ora e' cosi'.
    Per ora preferisco sperare che l' Italia torni indietro. Ma spero vivamente di essere contraddetta dal futuro.

    @daniela: perche' vedi la sinistra troppo colta? Hai detto che conosci molti di quei nomi. Capisco lanterna quando dice che dovrebbe svecchiarsi - perche' non tutti possono vivere nel passato come me o Fazio! - ma perche' si dovrebbero "dimenticare" certi volti? Per te il sorriso di Berlinguer non ha significato, ma lo conosci. Ingenerale, sono ben pochi i ragazzi che sanno chi sia - come Moro, eh? E quindi secondo te e' giusto che vengano dimenticati? Senza guardare destra o sinistra...

    Paola

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  7. Paola, secondo me non è questione di pensare che quell'Italia fosse bella o brutta. Quell'Italia non c'è più, nel bene o nel male. Ci sono cose di quell'Italia che sento mie, vere, ma mi sembra che tante cose ci siano state imposte da un'intellighenzia di sinistra che non mi rappresenta. Mi sembra che per quella sinistra il passato sia bello a prescindere e questo non mi piace.
    Per esempio, perché è bella la coppa del mondo dell'82 ma non quella del 2006? Perché in quell'elenco c'era il sorriso di Berlinguer e non quello di Falcone e Borsellino? Erano troppo poco vintage?
    Al di là della politica, che pulita non è mai stata (ci siamo tenuti Andreotti per 60 anni, non so se mi spiego...), io penso che i miei figli tra 30 anni avranno dei valori e dei volti simbolo che varranno quanto i miei ora. Magari per loro la lotta alla mafia non avrà il volto di Falcone, ma l'immagine della pasta di Libera. E li capirò: non voglio che i miei figli abbiano le mie stesse icone, mi interessa che abbiano i miei stessi valori.

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  8. Hai ragione, quell' Italia non c'e' piu', ma insieme a quell' Italia se ne sono andate tante cose. Il nostro era un paese di grande cultura. A 360 gradi. Parlo di musica, di arte, di letteratura.
    Anche io non voglio che mio figlio abbia le mie stesse icone, ma vorrei che sapesse ANCHE chi sono certi nomi, certi volti.
    Sinceramente nell' elenco avrei messo Falcone e Borsellino che magari per mio figlio non saranno delle icone. Ma vorrei davvero che sapesse cos' hanno fatto. Allo stesso modo, vorrei che sapesse cos' e' successo a Bologna, ma anche in Via Caetani. Vorrei che non dimenticasse quello che le brigate rosse hanno fatto, ma cerchero' anche di spiegargli (non di infondergli, come vorrebbe mia madre) i valori della sinistra. Che adesso hanno un significato totalmente diverso.
    Pero', per trasmettere a mio figlio certi valori (certi, non tutti, ovviamente), devo ricorrere a QUELLA storia dell' Italia. Includendo anche Falcone e Borsellino, certo. Ma alla fine. Prima c'e' tutto il resto, perche' l' Italia della mafia non e' solo quella del maxi-processo (hai citato Andreotti...)

    Comunque, quali sono le cose che secondo te ha imposto l' intellighenzia di sinistra?
    Scusa, ma so se l' hai capito ... a me questo dibattito interessa molto! Vorrei davvero capire.

    Paola

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  9. Paola, nemmeno io voglio che i miei figli sappiano e non dimentichino. Così come non voglio che dimentichino cosa siamo stati nel Rinascimento. Quello che non mi piace è che si viva nel ricordo di un'era dorata, perché spesso è un condizionamento che non fa progredire.
    Secondo me il primo demerito di una certa intellighenzia di sinistra è stata proprio questa laudatio temporis acti fine a se stessa. Questa esaltazione dei morti per il solo fatto che sono morti. E questa... boh, come dire, quasi un'ostentazione di alcuni tratti fisici di persone che non lavoravano col loro corpo, quasi a voler sottolineare che "noi li conoscevamo di persona".
    Mi spiego: io, se vedo in una foto Calvino o Pirandello, non son proprio sicura di riconoscerli. Per me Calvino non è dato dalle sue rughe, ma dalle sue pagine. Non ero al mondo quando lui era vivo e non me ne frega niente di com'era fatto. Non so perché, ma mi dà fastidio.
    Poi, Paola, prendi le mie sensazioni con le pinze: ho passato l'adolescenza in un liceo classico dove essere di sinistra era una moda e ho sviluppato un'allergia pazzesca allo snobismo di sinistra. Questo magari mi porta a vederlo anche dove non c'è.

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  10. Ho capito cosa intendi e capisco anche che quello che abbiamo vissuto in anni fondamentali come quelli del liceo ci segna in modo indiscutibile (io andavo in una scuola dove tutti erano di destra e, come ti dicevo, in un primo momento mi sono fatta influenzare...poi sono ritornata da dove ero partita ma in modo molto più "agguerrito"...).
    Detto questo, lo so...forse questo e' un forte punto debole della sinistra, ma io continuo a vederlo non come un ostacolo al progresso delle idee ma come un bagagaglio culturale dal quale e' impossibile separarsi. Ma mi rendo conto, allo stesso tempo, che e' anche un mio limite. Nel senso che capisco che non aiuti ad andare avanti, ma non riesco a non sognare - per esempio - di vivere i miei vent'anni non negli anni '90 ma quando c' era un' Italia diversa...
    Che dici? Devo farmene una ragione, eh???
    Anche perche' ormai i 20 li ho superati da un bel pezzo...
    Un abbraccio, Paola

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