mercoledì 23 marzo 2011

Vampiri che ne valgono la pena

Ho recentemente avuto una conversazione con una persona che insospettabilmente si è presa una cotta per Twilight. Io credo di essere vaccinata, dal momento che ho religiosamente letto i commenti di questo blog, ma me ne tengo ugualmente lontana perché non sopporterei l'onta di innamorarmi di Edduccio. Teniamo presente comunque che scrivere di vampiri senza farli sembrare degli idioti (o facendolo, ma volutamente) è ancora possibile. Per esempio, Dampyr lo fa da almeno 10 anni, con una competenza in materia di folklore degna di un antropologo. La storia comincia in modo relativamente semplice, ma subito o quasi appare chiaro che non ci troviamo di fronte alla solita replica di Van Helsing: Boselli (rimasto ormai l'unico responsabile della serie) porta avanti una serie di sottotrame estremamente complesse. Per intenderci, di una complessità che non viene ritenuta "popolare", come se il popolo dei lettori fosse tutto composto da decerebrati. Eppure Dampyr vende e non poco. Certo, gli altri vampiri "italiani" sono tutti prodotti di nicchia, spesso editi da piccole case editrici specializzate come Gargoyle Books. Ma, per gli appassionati, ne vale sicuramente la pena: non ci troverete i drammoni adolescenziali di Twilight, ma sicuramente molto horror di qualità. Ma, anche negli USA, non è che vampiro sia sinonimo di stronzata. Aveva cominciato Anne Rice, dandoci personaggi indimenticabili come Lestat e Marius, Claudia e Maharet (io adoravo Maharet e Mael, preoccupati come genitori dell'incolumità della loro protetta umana). Bellissimo e innovativo il primo romanzo (Intervista col vampiro, da cui è stato tratto il film con Tom Cruise e una serie di altri figoni), interessanti gli sviluppi successivi. Peccato che poi nell'editoria americana (ma un po' anche nella nostra) succeda questa cosa per cui, se diventi un fenomento letterario, vai avanti a scrivere finché i fan non ti tirano i pomodori marci, con rabbia e disgusto. Questo pare valga anche per i romanzi di Anita Blake di Laurell K. Hamilton. I primissimi sono veramente divertenti e ben fatti (ne avevo già parlato qui). Funziona molto bene il rapporto di Anita con il vampiro Jean-Claude, che la attrae ma non la convince del tutto: lei lo desidera ma lo considera un mostro. Funziona anche il confronto tra Richard, il lupo mannaro buonino, e lo stesso Jean-Claude: l'uno che cerca disperatamente di non perdersi nella propria mostruosità e l'altro che ci sguazza. Mi piace anche che Anita alzi la posta, facendosi scudo della propria fede religiosa per non cedere alla avances di nessuno dei due (e mi stupisco della sua resistenza, io a 24 anni con due superfighi come pretendenti non ce l'avrei fatta, in nome di nessun principio). Mi piace il rapporto di Anita con Edward, cosa su cui è basato l'ultimo romanzo della serie che ho letto (Obsidian Butterfly). Purtroppo, sono anche andata a leggere i riassunti dei romanzi non ancora pubblicati in Italia e mi sono un po' cadute le braccia. Come dice giustamente un fan deluso, Anita è scivolata nel porno soft ed è probabile che, dopo un paio di delusioni, smetterò di leggere le sue avventure. Ciò non toglie comunque nulla ai meriti dei primi 8-9 romanzi. Sono molto contenta che la storia di Anita Blake sia diventata sia un fumetto (non un capolavoro, ma carino e rispettoso dello spirito dei romanzi) sia una serie TV (che sarei proprio curiosa di vedere). In campo cinema/televisione, i miei gusti oscillano tra i classici (dal Dracula di Christopher Lee a Intervista col vampiro passando dal Dracula di Francis Ford Coppola) e il linguaggio ultramoderno di True Blood, passando per scivoloni come Buffy. Ho sentito parlare dei Vampire Diaries, ma non mi attirano più di tanto. Qualcuno mi ha chiesto perché la serie televisiva e non i romanzi di Charlaine Harris. La risposta è che i romanzi li ho leggiucchiati in libreria e li ho trovati dimenticabili, mentre la serie TV è fatta veramente bene: attori che sanno recitare (la protagonista ha vinto un Oscar per Lezioni di Piano), un montaggio spettacolare, una gestione impressionante delle complessità della trama (soprattutto nella seconda e terza serie, dove sono presenti sempre almeno due filoni - sempre alla faccia dello stereotipo del popolo bue), nessuna pietà nel trattare temi "scottanti" (omosessualità, droga, connivenze di poteri vengono trattati sia apertamente sia a livello di metafora). Insomma, una vera goduria non solo per gli appassionati di vampiri, ma per tutti quelli che apprezzano un lavoro ben fatto.

Aggiornamento: sto leggendo Narcissus. Oltre ad essere pieno di sesso in modo imbarazzante (Anita Blake: da pulzella a puttana?), è scritto proprio male. I dialoghi sono urendi, sembrano scritti da uno sceneggiatore di Sentieri. Arriverò alla fine, ma meno male che l'ho preso in biblioteca!

17 commenti:

  1. non ho nulla contro i vampiri, anzi ci sono tanti film nella storia del cinema, e tanti romanzi nella storia della letteratura, come quelli che citi anche tu, che sono di tutto rispetto. Twilight non l'ho visto e sinceramente non mi interessa. non voglio stare qui a criticare film che sono destinati a un target di cui io non faccio parte, ma l'impressione che ho è che sia un film molto triste, con personaggi molto tristi. insomma mi risulta difficile capire come mai le ragazzine di oggi vadano dietro a un ragazzino magrolino e palliduccio invece che a un gran figone muscoloso ed abbronzato. per carità, non tutte le adolescenti vanno dietro a lui e di certo non è l'unico personaggio 'alla moda'... però davvero tutta questa passione per l'orrido, per i vampiri e la morte di un certo tipo di ragazzi un pò mi preoccupa. lo so sono mode passeggere e io sono vecchia, cosa posso capire? sicuramente non ci ho capito niente nè del senso del film nè delle mode giovanili di oggi... meglio che sto zitta và :-D

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  2. faccio outing: quest'estate mi sono divorata twilight, in inglese per procurarmi un alibi intellettuale. e, innegabilmente, mi ha preso un sacco, pur con la consapevolezza di tutti i suoi limiti.
    grazie della carrellata, che inizio a mettere da parte vampiri per l'estate prossima :)

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  3. Quando leggo certi tuoi post come questo sorrido sempre, perché abbiamo dei gusti narrativi quasi totalmente opposti :) Per me, la presenza di un vampiro esclude automaticamente l'opera dalla mia sfera di interesse! E' che ho dei problemi di compatibilità con certi generi di inverosimile...
    Comunque, ho sbirciato per caso uno dei film di Twilight sullo schermo di un vicino d'aereo mesi fa e spero vivamente che i libri non siano orrendi e fatti male (a prescindere da vampiri e lupi mannari) come il film che ho intravisto...

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  4. lanterna, ho scoperto che la prossima serie di true blood non inizia fino a giugno inoltrato! che si guarda intanto? suggerimenti? ho la sensazione che tu possa consigliare qualcosa che mi piacerebbe

    (no film, solo serie - la mia deprivazione di sonno ormai cronica non mi permette di vedere un film senza crollare a metà :(((

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  5. @elle (le altre mi perdonino, ma l'astinenza da true blood ha la precedenza): è una serie completamente diversa, ma mi è piaciuta un sacco The Good Wife. Oppure Dexter, appena finisco TGW ci ritorno.

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  6. @cosmic: la passione adolescenziale per i vampiri (Dracula del 1993 e i vampiri di Anne Rice) l'ho avuta anch'io, e te la posso spiegare. È un'attrazione verso l'immortalità e l'eterna giovinezza, verso la potenza. Pulsioni secondo me normali in ogni essere umano, e che non c'entrano niente con il macabro. Anche il fatto che uno debba morire per rinascere a nuova vita è una potente metafora del passaggio dall'infanza all'età adulta.
    Poi non ti so dire perché, ma io da due anni vado a un convegno sul folklore e il fantastico in cui si è parlato di modi per evitare che i morti ritornino, lupi mannari, mutaforma, vampiri in tutte le loro declinazioni... e mi sono divertita moltissimo!

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  7. @giul: secondo me con Anita Blake ti divertiresti un sacco. E anche True Blood, guardato in inglese in pausa pranzo, mi ha dato soddisfazioni linguistiche :-)
    @pianoB: come diceva il buon Diegozilla (non so dove, mi sembra di ritorno da NY), vedere i film di Twilight senza audio te li fa scambiare per dei pornosoft :-D

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  8. Ne sai veramente troppo per me!
    Cmq uno dei libri che ho letto di recente e mi è veramente piaciuto è su un ragazzino e un vampira pari età. Si intitola "Lasciami entrare", di John Ajvide Lindqvist. Prima ho visto il film e poi ho voluto leggere il libro.
    Parla di una Svezia fuori dagli stereotipi, di preadolescenza e di una strana forma di amore. Te lo consiglio.

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  9. Thanks! "The good wife" mi ispira un sacco, temo solo che scateni crisi nostalgiche per ER...(come Dexter per six feet under, d'altra parte)

    volevo anche spezzare una lancia pcola piccola per twilight: secondo me il primo film si salva, se non altro per la regia e la colonna sonora - il resto invece è proprio pessimo

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  10. @elle: sono con te, la colonna sonora dei Muse è l'unica cosa che apprezzo di Twilight. Per TGW non temere l'effetto nostalgia: è un personaggio talmente differente da Carole (e in un contesto completamente diverso), e poi il personaggio secondario di Kalinda ne vale proprio la pena! Io l'ho scoperto da qui:
    http://stefano-piani.blogspot.com/2010/09/dettagli.html
    e qui:
    http://stefano-piani.blogspot.com/2010/09/kalinda.html
    @MdiMS: grazie! Lo cerco in biblioteca!

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  11. Io fino a poco fa la pensavo come pianoB. Poi può succedere che di colpo, sbadabàm, capisci che se svolta bene, anche una trama con dei vampiri può non essere così inverosimile... e, soprattutto, che può essere il tramite ideale per collegare epoche e luoghi diversi, in una miscela che potrebbe non annoiare mai (il condizionale è d'obbligo in quanto neofita). Sono parecchi anni che non affogo in una ops, volevo dire, non seguo una serie tv ;-) Parli bene di True Blood; anni fa avevo beccato l'inizio di 6 feet under ma, nonostante l'originalità (per me) dell'idea di base, gli sviluppi non mi avevano presa affatto, dopo le prime puntate. Virata un po' soap. In generale le serie da pugno nello stomaco, che affrontano temi duri (ma realissimi) devo dire che sono anche quelle che, a distanza di anni, ricordo meglio, che mi hanno lasciato delle sensazioni, inquietudini comprese. Qualcosa vorrà dire. Non parliamo invece della deriva di certi fenomeni letterari! Che delusioni. Saranno consigli sbagliati dei vari agenti, editori..? Come fai, scrittore, a non accorgerti che un personaggio, una storia è esaurita, a non trovare la lucidità per concluderla in modo degno, invece di lasciarla agonizzare, spremendo l'impossibile da quella trama? Ansia da prestazione per paura che queste non raggiungano il successo della precedente? Mah... in alcuni casi forse sì, ci possono essere autori fertili e autori che producono una Storia con la esse maiuscola e poi non riescono ad arrendersi all'evidenza di non avere altre ispirazioni altrettanto valide...

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  12. @mammalisa: sì, questa degli autori che fanno agonizzare i personaggi mi è oscura, anche perché in America ci sono un sacco di bravissimi ghost writer.
    6 feet under mi ha sempre attirata ma per una serie di motivi non l'ho mai visto (anche se so a grandi linee di cosa parla).
    Secondo me a te Dexter piacerebbe un casino. True Blood non lo so: chiedi magari tra un po' alla nostra amica.

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  13. Mi hai drogato di true blood.
    Ma ancora mi domando come tu riesca a vederlo in pausa pranzo :)

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  14. @m@w: all'inizio mi faceva un po' strano, anche se resto da sola in pausa pranzo e quindi nessuno può commentare quello che guardo. Poi ci ho fatto l'abitudine. Altrimenti mi fa tristezza mangiare la schiscietta davanti al PC, mentre le mie colleghe tornano a casa!

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  15. Devo corrompere (senza nemmeno lambiccarmi troppo... :-) il consorte perchè procuri qualche puntata test. Ri-procuri, perchè lui aveva guardato praticamente tutta la prima stagione (infatti mi ricordo qualche spezzone) concludendo che fosse una, come dire... che non gli piaceva mica tanto. Vista la nostra pressochè totale incompatibilità in fatto di gusti televisivi/cinematografici/letterari (fantascienza, fantasy, Star Trek, Star Wars, Galactica, a suo avviso una delle poche serie decenti in circolazione negli ultimi anni), potrebbe essere un buon segnale :-)) Dexter lo procura senz'altro perchè gli è già stato consigliato anche da altri. É che io dalla lettura della trama ho una piccola perplessità, da rompina che sono (a proposito della presa imitativa ^...^). Ma posso fugarla solo guardandolo :-D

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  16. Io True Blood lo vedo in streaming su Megavideo. Ti mando il link che usavo io. In alternativa, forse l'ha scaricato una mia allieva e me lo passa, se ce l'ha.
    Dexter idem, in streaming.

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  17. Oddio, Galactica... una sonora martellata della mia infanzia...

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