venerdì 17 giugno 2011

Se lo ami, raccontalo

Immaginiamo che una mamma vada a prendere i suoi bambini alla scuola materna. È tardi, la mamma ha avuto una dura giornata di lavoro ed ha dovuto fare in fretta e furia alcune commissioni prima di andare a prendere i suoi figli sul limitare delle cinque.
Appena in macchina, i bambini protestano: non vogliono legarsi le cinture. La mamma, presa per sfinimento, cede, come ogni sera: tanto la strada è una provinciale, deve fare pochi km.
Nel momento di immettersi sulla provinciale, la mamma non vede una macchina che sta arrivando a una certa velocità (diciamo 70 all'ora ma la strada prevede il limite dei 50): le erbe sul ciglio sono troppo alte e folte. Le due auto si urtano, finiscono entrambe in un fosso. Uno dei bambini viene sbalzato e muore. Il guidatore dell'altra macchina, un operaio agricolo rumeno che tornava dal lavoro, resta ferito.

Ecco, vediamo come il giornale locale darebbe la notizia:
"Incidente sulla provinciale, morto un bambino. Un rumeno, guidando ad alta velocità sulla provinciale, ha urtato un'auto che si stava immettendo sulla strada. Sull'altra auto c'erano una mamma e i suoi due bambini, di cui uno è morto. Sono in corso accertamenti per capire se l'extracomunitario fosse in stato di ebbrezza."

Invece vediamo come secondo me sarebbe giusto dare la notizia:
"Niente seggiolino: bambino morto in un incidente. Un operaio agricolo, guidando a una velocità superiore al limite dei 50km/h, ha urtato un'auto che si stava immettendo sulla provinciale ed entrambi i veicoli sono caduti nei fossi che costeggiano la strada. L'altra auto conteneva una mamma e i suoi due bambini, nessuno dei quali era legato all'apposito seggiolino. Le vittime sono uno dei bambini, sbalzato dall'urto, e l'operaio agricolo, ferito. Sono in corso accertamenti per verificare la presenza di ulteriori concause."

Non solo e non tanto perché mi dà fastidio veder sottolineare sempre la nazionalità di eventuali extracomunitari coinvolti in fatti di cronaca.
Ma soprattutto perché, invece della solita psicosi da batterio killer o da albanese stupratore, mi piacerebbe che i giornalisti suscitassero la psicosi da seggiolino: una psicosi utile, finalmente.

Per ulteriori informazioni sull'iniziativa "Se lo ami legalo", potete vedere qui, qui, qui e qui.

11 commenti:

  1. sono d'accordo con te. le notizie sui bambini poi vanno a periodi, c'è stato un periodo in cui sembrava che il più grande pericolo fosse il morso dei cani, un altro in cui sembrava che sarebbero morti tutti per l'influenza suina. invece non si fa mai cenno a quella che è la prima causa di morte nei bambini: gli incidenti stradali. o meglio non lo si fa nel modo giusto. i giornalisti che riportano le notizie dovrebbero sentirsi in dovere di dire quando un bambino coinvolto in un brutto incidente non era legato correttamente.
    la storia che racconti poi è molto realistica: io non parto mai dall'asilo se mio figlio non è legato. è capitato che a volte non volesse tornare a casa, non volesse entrare in macchina ma continuare a scorrazzare per il cortile dell'asilo, ed è chiaro che un bambino che fa capricci non siederà sul seggiolino e non lascerà che tu gli allacci la cintura. sarebbe molto più facile chiuderlo dentro e partire lo stesso. invece no, io aspetto pazientemente che la crisi passi, che si sieda e che si lasci allacciare la cintura. a volte passa anche più di mezz'ora e tutto questo dopo una giornata di lavoro, la stanchezza e la voglia di tornare a casa non è piacevole. ma la sicurezza di mio figlio è più importante. fra l'altro ho potuto constatare come proprio quella stanchezza unita alla gravidanza e appunto alla fretta mi porta ad essere più distratta... proprio in quella fase della giornata mi rendo conto di esserlo di più, tanto che una volta ho tamponato un'auto davanti a me, proprio uscendo dall'asilo, per una banalissima distrazione. per fortuna mio figlio era legato. e per fortuna era solo un banale tamponamento...

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  2. Sono contenta di incontrare qulcuno che la pensa come me! in questi gg io e mio marito abbiamo acquistato il seggiolino per auto per il nostro piccolo...è stata un'odissea, prima di trovarne uno che si fissasse saldamente al sedile sia verso la spalliera del sedile che fronte strada siamo letterlamente impazziti, considetato che abbiamo una macchina del 2002 dunque non potevamo scegliere un modello con base isofix...e dicevamo questo appunto...quando muore un bambino in un incidente non si dice mai la vera causa, non si dice mai se fosse adeguatamente preservato dai rischi, non capisco perchè però si parla sempre di incidenti con decessi avvenuti per cinture non allacciate o, nel caso dei motori per caschi inesistenti o non allacciati...grazie per il post, spero presto di dire la mia...ciao! :)

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  3. Concordo pienamente. È importante che passi il messaggio che allacciare le cinture ai propri figli non è un'imposizione, ma un gesto d'amore e di protezione!

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  4. Lo penso SEMPRE! Tutte le volte che muoiono bambini in incidente e i genitori restano illesi, mi incavolo pazzescamente perché nessuno ha mai il coraggio di dire: i bambini non erano sul seggiolino. Questo sarebbe servizio pubblico!

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  5. Nella provincia dove "tanto per quella strada non passa mai nessuno" a volte si sentono e si vedono, ahimè, cose che vanno addirittura oltre la mancata cintura. Un esempio: la titolare del panificio che racconta divertita a mia madre di quanto al nipotino di 4 anni piaccia stare in braccio allo zio quando guida il furgone e tenere il volante. E no, non per finta con il furgone fermo, intendeva andando per strada, scena poi vista da mia mamma con i suoi occhi. Incoscienza pura.

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  6. @cosmic: ho raccontato questa storia proprio perché rispecchia quello che vedo tutti i giorni all'uscita di scuola. I miei figli per fortuna sono talmente abituati che mi segnalano se mi dimentico di chiuderli, si sentono più sicuri
    @unangoloinblu: un mio amico è andato in coma 3 settimane per un casco non allacciato. Non oso immaginare le pene di sua madre!
    @silviaB: diceva giustamente una commentatrice su GC che la cintura è l'abbraccio della macchina.
    @mammafelice: secondo te chi possiamo contattare per sensibilizzare i cronisti su questo punto? Conosci qualcuno?
    @pianobi: fai conto che noi le cinture le mettiamo anche per andare in caseificio (che significa attraversare un cortile deserto)!

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  7. Spero che il tuo racconto faccia riflettere chi trasporta i bimbi in auto non allacciati al loro seggiolino. Purtroppo è così, vogliamo trovare scuse? Vogliamo raccontarci bugie? La realtà però è che alcune brutte situazioni le possiamo evitare con un semplicissimo gesto! Allacciare le cinture..

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  8. E poi, posso dirlo? Proprio quando sei esausta e i bambini iniziano a rognare, meglio legarli così li si contiene.

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  9. Brava! Non solo per il tentativo di aprire gli occhi ai genitori, ma anche per il tentativo di spostare l'accento sulle vere cose importanti.
    E i rumeni non sono extracomunitari. Dal 2007!

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  10. @Selene, hai ragione, ricordiamolo: la Romania è Comunità Europea. Ma nell'immaginario collettivo i rumeni (soprattutto quando sono rumeni e zingari) non sono certo "affidabili" come gli austriaci o i francesi. Quindi spesso i giornali li mettono insieme agli extracomunitari (ché poi vabbe', anche un canadese o un australiano sono extracomunitari) nello stesso calderone di delinquenti. Insomma, perdono un sacco di tempo per farci temere o odiare una categoria di persone, quando potrebbero lanciarsi in campagne ben più importanti.

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