giovedì 4 aprile 2013

Salviamo San Salvatore


Nonostante viva nella provincia adiacente, ho scoperto la Valtrebbia tardi: era il 2003. Ero con un'amica che si è poi scottata come un'aragosta e siamo scese a San Salvatore, tra Bobbio e Marsaglia.
Mi ricordo l'acqua fredda e limpidissima, una quantità incredibile di farfalle e un biologo bagnante che ci spiegava che quell'acqua avremmo potuto anche berla, tanto era pulita.


Quell'estate ci sono tornata mille volte, da sola e con altre amiche. Sono scesa in vari punti del fiume e mi sono innamorata di ciascuno.
L'anno dopo, ci ho portato anche Luca. In quelli successivi, i miei figli, fin da piccolissimi.
Col passare del tempo e grazie alla settimana di vacanza in cui abbiamo conosciuto il "nostro" agriturismo,  abbiamo esplorato paesini, sentieri e altri tratti di fiume, anche in Val d'Aveto (l'Aveto è un affluente del Trebbia).
Abbiamo scoperto che la valle è bellissima anche quando non si può fare il bagno, in tutte le stagioni. E che la cucina locale, insieme alla cordialità della gente, completa il quadro.
Quando penso a un luogo in cui rifugiarmi e leccarmi le ferite, penso al Trebbia. E per questo, a luglio, ci ho portato una mia amica, che aveva bisogno di guarire. E anche lei ne ha subito la magia.


Un tempo, gli elementi naturali erano sacri. I Liguri, miei antenati per parte di madre, veneravano le vette. Quasi tutte le culture venerano i fiumi. Quasi tutti i santuari sono in posti naturalisticamente splendidi, e spesso sono collegati a fonti e montagne.
Io non credo che esista una magia al di fuori della nostra testa. Ma, se un luogo è in grado di farmi star bene, per me è magico, sacro, da venerare esattamente come l'ostia consacrata per un cristiano.
San Salvatore è un posto che mi ha fatta star bene, anche quando ero in un pozzo nero e puzzolente. Non solo: ha fatto star bene tutte le persone che ci ho portato, dalla mia famiglia agli amici.
Il fatto che si pensi a cancellare quel tratto di fiume è per me inaccettabile.
Tralasciamo il discorso razionale per cui, con la costruzione di quella centrale, il turismo della Valtrebbia verrebbe annullato e la valle si svuoterebbe, morendo. Tralasciamo il fatto che, poco più a monte, la diga di una centrale analoga è stata abbassata per evitare il costo del custode e quindi ci si chiede che senso ha fare un'altra centralina pochi chilometri più in là. Tralasciamo il fatto che questa non è una TAV, di cui vengono prospettati benefici su scala nazionale, ma una speculazione che non darebbe beneficio a nessuno se non alla ditta proprietaria della diga  e a chi, immagino profumatamente premiato, autorizzerà tale scempio. E tralasciamo pure il fatto che Bobbio sta per diventare patrimonio dell'umanità, e vorrei vedere.
Non penso che il sacro si possa svendere. Tantomeno per un tozzo di pane e un calcio nel sedere.
Per questo vi invito a firmare la petizione che, spero, salverà San Salvatore.


14 commenti:

  1. Fatto. Ma sai che ho già detto al maschio che quest' anno ci volevo venire? E poi mio cugino ha lavorato (e forse ci lavora ancora) al castello di Bobbio.

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    1. Grazie mille. Dai dai, plaudo alla trasferta piacentino-pavese!

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  2. Petizione firmata già qualche giorno fa.
    Questo tuo post deve diventare virale, altro che!

    Da piccola andavo spessissimo al Trebbia (estati infinite al Brallo) ed è bello come dici, quindi uccidere un posto (sì, i posti si possono uccidere) del genere è una cosa che non deve succedere, c'è ancora un sacco di gente che lo deve conoscere!

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    1. Ma soprattutto: capirei se lo si danneggiasse per un bene comune veramente superiore. Ma qui c'è proprio l'aggravante dei futili motivi!

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  3. ... e la firmo perché (come si può anche vedere nel mio ultimo post) la ValTrebbia sta mooolto a cuore anche a me ;)

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    1. Wow, ho visto!
      Che bello, hai una casa in Valtrebbia! Io finora mi limito a sognare ruderi da ristrutturare ;-)

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  4. oltre alla firma ho cecato il gruppo facebook e l'ho linkato su alcuni gruppi facebook Valtrebbini ;)

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  5. Come ti ho già detto per mail, non riesco a crederci... un posto così "incantato" non si può distruggere per una cosa del genere. Non si può non lasciarci un pezzo di se stessi... Quando ripenso al rumore dell'acqua sui ciottoli mi viene da sorridere :)

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    1. E tu hai visto solo uno dei mille posti incantati di quella valle!
      Quando torni su, ti porto a Brugnello, sopra e sotto. Intanto pregustatelo qui: https://www.google.it/search?q=brugnello+val+trebbia&hl=it&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=PGVgUeuxCeHB7Aap34CQDg&ved=0CDIQsAQ&biw=1366&bih=667

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