martedì 11 giugno 2013

Da rosa nasce cosa


Lo so, sarebbe maggio il mese delle rose. Ma questa primavera non è come dovrebbe essere, quindi le prime rose decenti ho cominciato a vederle una settimana fa. Erano le rose di mio nonno, che le ama e le coltiva da sempre.
Venerdì scorso ho fatto un piccolo blitz da lui e ho raccolto circa 3 etti di petali dalle rose ormai sfiorite. Ho scelto i fiori più rossi, anche se purtroppo la rosa rosso scuro quest'anno è fiorita poco, è un po' malaticcia.
A casa, li ho messi in una pentola con il minimo di acqua possibile e ho portato a ebollizione il bagno colore. Poi ho lasciato riposare tutta la notte.


Il giorno dopo, ho filtrato il bagno colore, che si presentava di un rosso piuttosto acceso. Vi ho sciolto un po' di allume, vi ho immerso la lana ben bagnata (dettaglio imparato al corso) e ho portato a ebollizione pian piano.
Poi ho lasciato riposare tutto il giorno e tutta la notte. Poi ho sciacquato e steso ad asciugare (non al sole, ma del resto domenica non ce n'era).
Il risultato? Non mi aspettavo il rosso, no, sapevo che il colore avrebbe virato al verde. Quel che non mi aspettavo era un colore così bello, purtroppo non valorizzato dalle foto (sembra più giallo).
Si tratta in realtà di un verde chiaro intenso e deciso, con una nota acida che si sposa benissimo con tutta la gamma dal viola al lilla al grigio.
Non vedo l'ora di usarlo in uno dei miei prossimi maglioni.


PS: a onor del vero, devo confessare che questo non è stato il mio unico esperimento del weekend.
La celidonia (principalmente radici), che mi faceva ben sperare per il colore del suo lattice, ha dato un giallino su lino e cotone e un marroncino chiaro ignorante sulla lana.
La betulla (rametti, quindi corteccia) non ha colorato niente.
L'equiseto, per raccogliere il quale mi sono bagnata fino alla vita, ha prodotto un giallino insulso.
Probabilmente entro la settimana proverò le more di gelso, anche se mi scoccia un po' raccoglierle a scopi non (solo) alimentari. Vedremo.

14 commenti:

  1. Prova a fotografare il verde tinto in casa, vicino a una finestra (ma non sotto luce diretta) vicino ad altre cose viola... Sotto il sole pieno e con intorno l'erba il verde si spegne :P

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    1. Le mie finestre sono buissime in questo periodo, infatti non vedo l'ora di andare dal polacco anche per avere una casa più luminosa.
      Cmq lo rivedrete in abbinamento con le lane tinte con i papaveri, quindi farà la sua porca figura :-)

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  2. Bellissimo! ADORO questi esperimenti! Pnesa che bello indossare un capo tinto con le rose... peccato che le mie siano già tutte sfiorite... ma me lo segno per il prossimo anno.

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    1. Uh, hai tutte varietà non rifiorenti? Beh dai, così l'anno prossimo avrai un motivo in più per aspettare con ansia la primavera!

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  3. Che bello! anche io sto facendo esperimenti adoperando le piante, non per tingere la lana ma per produrre creme, mi hai dato una bellissima idea! grazie

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    1. Uh, che bello! La cosmesi naturale non mi attira ancora, però non si sa mai...

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  4. Ti faccio un domandone... ma con le erbe secche si può tingere?

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    1. Sì, anzi, la maggior parte delle persone tinge con erbe essiccate.
      Per esempio, al corso abbiamo usato tutte erbe secche, come la camomilla o la radice di robbia.
      L'esperimento con l'ortica fresca è stato un fail, come era già successo per me.

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  5. Era tanto tempo che non passavo di qua e sono a bocca aperta: in che posto meraviglioso andrai ad abitare, congratulazioni! E quanti nuovi interessi hai, o forse erano vecchi e a me erano sfuggiti.

    Probabilmente sai già tutto sulle piante tintorie, ma ti passo comunque questo link: http://www.retecivica.trieste.it/triestecultura/new/musei_scientifici/orto_botanico/default.asp?pagina=bookshop
    Scorri la pagina fino a trovare un quadernetto giallo "Le piante tintorie", è gratis e ben fatto. Buon lavoro!

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    1. Grazie mille!
      La tintura è un vecchio tarlo, così come le arti tessili: l'amore mi è stato tramandato da mia nonna, che era acquirente compulsiva di scampoli.
      Però se ne stava lì in un angolo, finché non è stato scatenato dagli eventi :-)

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    2. PS: sulle piante tintorie non si sa mai abbastanza!

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  6. del gelso uso le foglie (risultato giallo oro sulla lana) e per il viola non le more di gelso (assai meglio mangiate a manciate direttamente sotto la pianta) , ma il sambuco.
    ora: il sambuco crudo fa vomitare (letteralmente, è noto per tale proprietà e l'ho anche sperimentata sulla mia figliola più piccola...) con il sambuco cotto e zuccherato fai una buona marmellata...
    se proprio sei di quelle che vogliono togliere i semini da tale marmellata allora tutto quello che scarti lo usi per tingere.... (risultato su lana:viola, blu intenso... )
    poi ho usato le fecce del vino, con e senza mordenzante. un rosa antico, cipria, beige rosato... proprio bello.

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  7. Ciao !! Che coincidenza !! Anche io ho fatto un esperimento di tintura con le rose rosse però con una maglietta di cotone e con la tecnica dello shibori !! E ho ottenuto un colore marroncino giallo tendente al viola...un colore molto particolare. Se lo vuoi vedere è qui http://podereargo.wordpress.com/2013/06/03/tinture-naturali-e-shibori-una-rosa-rossa/

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  8. @lavinia: il sambuco lo attendo con ansia! Grazie per le dritte. Anch'io ero curiosa di provare a tingere col vino, col fatto che contiene tannino dovrebbe essere già automordenzante, proverò :-)
    @beatrice: ho visto che usi questa tecnica, grazie per la segnalazione, è interessante!

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