giovedì 15 maggio 2014

La bellezza non è un lusso


Non so se sia il retaggio cristiano o semplicemente pigrizia, ma nella nostra società sembra quasi che non valga la pena di fare qualcosa di bello solo nel proprio ambito privato.
Ci si depila per andare al mare, ma in inverno vabbe' se cresce la foresta nera.
Si mette a posto la casa quando viene gente (o la si tiene sempre in ordine per non fare figure in caso di visite improvvise).
Ci si trucca per uscire.
C'è la tavola di tutti i giorni e la tavola dei giorni di festa: con il servizio bello, i fiori, la tovaglia ricamata.
Si taglia il prato perché se no chissà cosa penseranno i vicini.


Da sempre, a questo gioco non ci voglio stare.
So di non essere una gran casalinga, anche se adesso mi posso nascondere dietro la scusa del trasloco. E so anche che il mio prato è parecchio più lungo di quello che ci si aspetterebbe (anche perché al momento lo taglio a mano).
Però uso tutti i giorni il servizio bello e l'argenteria, dal momento che mia nonna me li ha lasciati. E ci tengo ad avere fiori freschi in casa, ogni volta che posso.


Certo, i fiori recisi costano. Ma io mica li compro. E neanche li rubo, come faceva una certa vecchiaccia di mia conoscenza.
Da quando sono dal polacco, ho potuto tagliare alcuni fiori che erano stati piantati da lui e da sua moglie: i narcisi, la kerria, l'hypericum.
Però devo sempre prenderli dalla periferia, perché non voglio spogliare il mio giardino della sua bellezza (anche se mi rendo conto che si tratta di un giardino ancora fortemente in fieri).
Poi, qualche tempo fa, l'illuminazione: nel numero di aprile di The Simple Things (rivista che ho conosciuto a casa di PianoBi e di cui mi sono subito innamorata), si suggerisce di adibire un'area del giardino (o dell'orto o uno spazio che non può essere goduto diversamente) alla coltivazione di fiori da recidere.
Io ho tutto l'orto del polacco. Luca ed io abbiamo concluso che difficilmente lo terremo ad orto, ma sarebbe un peccato lasciarlo incolto.
Ecco dunque l'idea di trasformarlo in un giardino.
Non un giardino dove stare: abbiamo già quello di fronte a casa e perdipiù l'orto del polacco è un po' troppo frequentato dalle api delle arnie vicine.
La nostra idea è di trasformarlo prevalentemente in un roseto, con cespugli di altri fiori tra una rosa e l'altra.
Per far contente le api e avere sempre una scorta di fiori per la casa.







3 commenti:

  1. E' vero, ci si lascia andare per pigrizia e abitudine, ma non ci faccio una malattia... D'altronde se per avere la forestina depilata sempre alla perfezione, i capelli sempre tinti, la casa sempre pulita, il giardino sempre rasato non mi resta tempo per vivere :-)

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    1. Sono d'accordo con te: per vivere bisogna lasciare andare qualcosa.
      Però ci sono cose su cui "risparmiarsi" non ha senso: come il servizio bello, come l'essere comoda ma presentabile in casa (almeno che i colori non facciano a botte!), come il non volere in casa cose brutte (esempio: tra il plaid con i cagnolini e quello tinta unita, scelgo almeno quello tinta unita!).

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  2. Assolutamente ci sono limiti da non oltrepassare... Aspetta ad incontrarmi per strada dopo il parrucchiere, pero' :-)

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