sabato 12 dicembre 2009

Leggerezza

Nei giorni scorsi ho pensato che avrei potuto parlare di tante cose: del freddo che stringe il cuore a sentire i fatti di Pistoia, della lettera di Celli a suo figlio, del fatto che adesso sembra che tutti gli uomini desiderino i trans (non ci credo, altrimenti ci saremmo già estinti da un pezzo). Ma me ne mancava la voglia. In questi giorni, è come se tutto mi scivolasse addosso. Istinto di sopravvivenza? Indifferenza? Egoismo? Non lo so.
So che sto passando dei bei giorni con la mia famiglia, che la serie di Viola sta prendendo forma definitiva (anche se so benissimo che, prima, bisognerà realizzare la storia del G8), che ho sentito diverse mie amiche e ci siamo viste e/o accordate per vederci a breve. E non mi interessa di molto altro, a parte cercare di risolvere il fastidioso problema di marcature che le mie gatte continuano a trascinarsi da quando abbiamo cambiato cucina.
Nel senso: ho seguito, per esempio, la vicenda di Pistoia, mi sono arrabbiata e sono stata (molto) turbata dalla descrizione del video famoso che molti invece si sono visti propinare a tradimento dal TG della sera (benedetta la nuova cucina, in cui non si può guardare la TV mentre si è a tavola). Ma non mi sembra di avere nulla da aggiungere, se non quello che ho scritto nei commenti di chi ne è stato forse più colpito di me, al punto di scrivere un post in merito.
E poi, Celli: ma come si fa a scandalizzarsi? Qui in Italia, e lo dico da un punto di vista interno all'università, facciamo fatica a finanziare ricerche utili, mentre negli USA studiano i motivi per cui, se aspetti un autobus per mezz'ora, poi ne passano 5 tutti insieme: è ovvio che un bravo laureato, seppur figlio di un potente, avrà ogni interesse ad andare in un luogo dove viene pagato e valorizzato di più. Io conosco personalmente un medico che è figlio di un primario del S. Matteo di Pavia, ma vive negli Stati Uniti perché lì sono più all'avanguardia, soprattutto nella ricerca: infatti può permettersi di non esercitare come medico e vivere solo di ricerca, cosa impensabile in Italia.
Insomma, non mi sembra che valga la pena di spenderci più parole di quelle che ho appena scritto.
Invece mi sembra che valga moltissimo la pena, in questo periodo, di investire nella mia intimità e nel mio piacere personale. Che non significa: adesso mi chiudo in una stanza e faccio tutto quello che mi pare, fregandomene degli altri.
Significa che in questi giorni, sì, siamo andati all'Artigiano in Fiera a fare shopping e ci siamo trattati fin troppo bene, ma alla fine, a guardar bene, gli acquisti sono stati ben equilibrati tra tutti i membri della famiglia. Ho passato il ponte dell'Immacolata a casa con la mia famiglia, divertendomi a fare biscotti e a guardare Ettore innamorato dei palloncini. Ieri ho girato come una pazza per tutta Pavia alla ricerca (vana, purtroppo) dell'ultima uscita di Greystom e dei libri di Irene Bettini, su segnalazione di una strega. Mercoledì mi sono dedicata a un po' di shopping con mia mamma, cosa che non mi capitava da un secolo, e le ho anche parlato finalmente del progetto di Viola. Domani, se nessuno si ammala all'ultimo, vado a un brunch jazz con una mia amica e famiglia, e poi al Trottoir a festeggiare Diabolik, su segnalazione del mio maestro di sceneggiatura.
E ora mi aspetta una settimana che, per carità, prevede una visita dal dentista (devo rifare un'otturazione) e un giro dall'allergologo, ma anche una recita di Amelia (e pazienza se io mi divertirò meno che dal dentista, l'importante è che lei si diverta), un giro a Genova e un pranzo con i miei cognati. Oltre allo scandaloso fatto che, da venerdì prossimo fino all'Epifania, sarò a casa (e non) con i miei bambini e la mia famiglia.
Non vedo l'ora che venga Natale per vedere la faccia che faranno davanti ai loro regali, non vedo l'ora di partire per la settimana che ci siamo regalati a Levanto. Spero che nessun virus bastardo si intrometta a guastare la festa, perché dovremmo aver già dato nelle settimane scorse (la settimana prima del ponte mi hanno chiamata dall'asilo ben 2 volte perché Amelia stava male, per cause diverse, e la settimana prima ancora è stata all'insegna della suina) e perché spero che il mare ci rinforzi un po'.
Sono questi i soli argomenti a cui sono sensibile, e mi dispiace che il resto del mondo abbia ben altri problemi. Ma lasciatemi nel mio nido caldo e felice ancora per un po', ne ho tanto bisogno.

6 commenti:

  1. ...e goditela alla grande:) , smack, smack e ancora smack!

    RispondiElimina
  2. fai benissimo cara Lanterna , ma mi piacerebbe comunque che appena ne avrai voglia leggessi il mio post a proposito del caso di Pistoia e di come ce l'hanno propinato , dicendomi cosa ne pensi..grazie.goditi le vacanze , la famiglia , la casa, il Natale e tutto quello che c'e' intorno...è quello che faro' anche io ! baci

    RispondiElimina
  3. Ci vogliono i momenti leggeri, ci vogliono. Sono come l'aria. Mi dispiace solo che anche stavolta non riusciamo a vederci... Magari però possiamo sentirci! :oDD

    RispondiElimina
  4. tesoro prima che della Storia tocca occuparsi della storia. sara' anche piccola e importante solo per noi ma senza individui felici non si puo contribuire nel fare un mondo migliore :D
    ves

    RispondiElimina
  5. Le piccole cose sono la benzina fondamentale di tutti i giorni ,non sempre ci si puo' occupare dei massimi sistemi...Fammi sapere quando sei dalle nostre parti chissa' che stavolta non ci scappi un the!

    RispondiElimina
  6. @tutte: grazie mille delle vostre parole. Sappiate che i miei momenti leggeri (come quelli pesanti) non sarebbero gli stessi, senza di voi.
    @farmaciaserrage: io e Luca saremo in giro nelle ore centrali della giornata, tipo dalle 10 alle 16-17, e penso che andremo principalmente a Piccapietra (Brignole, se c'è ancora, non so se apre prima delle cinque) e in zona centro. Mi farebbe piacere vedervi, anche se incontrarci con tutti i bambini sarebbe stato più divertente.

    RispondiElimina