sabato 10 aprile 2010

Ogni volta

Qualcuno potrebbe dire: ma accidenti, ci devi raccontare proprio tutte le volte che ti incontri con le altre blogger? Non te lo puoi tenere un po' per te?
Anche no. Per due motivi:
1 - è stato un pomeriggio bello e divertente, in cui ho imparato un sacco di cose
2 - quando si incontrano persone in gamba, dedicate a un progetto intelligente, vale sempre la pena di segnarselo.
Ora vi svelo l'arcano: le blogger del progetto Mammacheridere Lab hanno finalmente incontrato di persona gli altri attori coinvolti nel progetto, ovvero lo staff dell'agenzia di comunicazione, lo sponsor e il team creativo che trasformerà i nostri post in uno spettacolo.
OK, lo confesso: a me incontrare le aziende piace. Forse perché mi ricorda la mia vita precedente, o forse perché nella mia vita precedente non potevo rapportarmi con tanta libertà (fosse mai che perdi il cliente). O forse semplicemente perché mi piace molto andare a vedere come lavorano gli "altri", nel senso di tutti quelli che fanno lavori diversi da quelli che ho fatto io.
Quindi, già essere lì per me era una goduria. Se poi contiamo che gli interlocutori erano simpatici e brillanti, potete immaginare.
Non pretendo di fare una cronistoria della giornata, non penso spetti a me. Mi piacerebbe però fissare alcuni particolari che mi hanno colpita.
Per esempio, mai mi sarei immaginata che il giovane creativo seduto accanto a me fosse un papà. Con la mia solita delicatezza, mi sarebbe venuto da dirgli: ma se sei appena diventato maggiorenne! E invece...
Oppure, mi sarei aspettata un approccio più formale da parte del rappresentante di Huggies, che invece si è presentato in modo simpatico e disinvolto, disponibile al dialogo ma forse più in veste di ascoltatore.
Oltretutto, la mia esperienza (quella breve di blogger e quella antica di content manager) mi aveva insegnato che in incontri del genere si spende qualche parola sull'azienda e sul prodotto. Invece ieri Huggies è stata nominata solo in relazione con la sua immagine e con le precedenti campagne pubblicitarie basate sull'ironia (io lo spot del bambino-geyser me lo ricordavo, ma non lo collegavo ormai più ad Huggies). Anzi, si è parlato più di spannolinamento (a che età, con quali modalità, ecc.) che non di pannolini!
L'ultima cosa che mi è piaciuta moltissimo è stata imparare come funziona la creazione di uno spettacolo di cabaret e vedere l'autrice in azione.
Per mia natura, sono appassionata di ogni forma di scrittura, anche se non penso di praticarla. Il teatro, in particolare, mi è proprio estraneo, non ci ho mai pensato neanche lontanamente. È stato interessante capire come il comico interagisce con gli autori, a cosa servono gli autori se già il comico scrive le proprie battute, come vengono testati i pezzi (guardate qui, voi che potete uscire durante la settimana senza crollare di sonno), come si arriva sul palco di un teatro. Sono tutte cose che non sapevo, così come non avevo neppure idea che esistesse una tecnica ben precisa di scrittura (OK, me lo potevo immaginare ma non me lo ero mai chiesto).
Ad un certo punto, poi, l'autrice (che, da quello che ho capito, è più una specie di editor dei testi del comico che non un autore ex novo) ha preso in mano la situazione e ha cominciato a elencare i temi (quelli ufficiali e altri), chiedendoci se pensavamo che funzionassero e se credevamo ci fosse materiale sufficiente. Ha saputo tenere testa al nostro brainstorming (più storming che brain), senza essere sopraffatta dalle nostre voci. Ha preso appunti, ha fatto domande, ha tratto conclusioni. Con un polso e una professionalità sorprendenti, soprattutto dal momento che il suo atteggiamento e il suo aspetto non erano certo quelli di una donna di potere (e anche per questo l'ho apprezzata).
Poi, per carità, ci sono anche i momenti informali legati alle chiacchiere tra persone che non si vedono spesso o non si erano mai viste prima, e che ogni volta confermano l'impressione avuta tramite web.
Mi ha fatto molto piacere incontrare Yeni Belqis, che avevo visto incinta quindi potete immaginare quanto tempo era passato dall'ultima volta. Ho rivisto con molto piacere le blogger milanesi, a cui avevo recentemente dato buca in un'altra occasione. Ho reincontrato Wonder, sfiorata nel primo MaMCamp milanese. Ho conosciuto Paola di Margherita e il Lappio, Silvia di Genitori Crescono e Paola di Erounabravamamma. Mi è dispiaciuto che BStevens non abbia fatto la magnifica follia di portarsi dietro Puk.
Poi suonano i rintocchi dell'ora di cena e tutte noi via, verso le nostre case. Senza sentirci delle Cenerentole: piuttosto rientrando nei panni delle nostre identità quotidiane, come nei fumetti DC e Marvel. Con una differenza: Superman e l'Uomo Ragno non si divertivano tanto come noi.

6 commenti:

  1. Concordo sulle ultime righe, e sorrido compiaciuta di dolce invidia quando sento che le mamme blogger si incontrano. E' sempre bello condividere un momento in carne ed ossa dopo vari momenti di intimità quotidiana condivisi via etere. Perché in fondo è questo che facciamo, no?

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  2. si', cara ... e' stato bello incontrarci.
    ma ci sei anche domani al mom-mix? io non so ...

    paola ( la margherita e il lappio )

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  3. @Paola: no, al mommix non credo di esserci, mi dispiace!

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