venerdì 12 luglio 2013

Il momento che preferisco


Il momento della giornata che preferisco, in questa stagione e in questa casa, è la mattina presto.
Quando gli uccellini sono al massimo del volume e le persone al minimo.
Quando i gatti si godono il fresco fantasticando sui voli delle loro possibili prede.
Quando la giornata è tutta ancora da vivere, piena di promesse che in maggioranza non saranno mantenute.

Sono stanca, in questo periodo.
Il lavoro è lavoro. Non è la miniera, per carità, ma sono 10 ore del mio tempo che passo fuori di casa e 8 ore in cui uso il mio cervello per cercare di non farmi dare della statale scansafatiche.
Tornata a casa, c'è la casa. Da pulire, dipingere, pulire ancora, posare il pavimento. Sono contentissima di come sta venendo, ma che fatica.
E poi ci sono i bambini. Che ci seguono alla casa nuova, all'inizio un po' recalcitranti e adesso un po' più di buon grado. Ma si annoiano in fretta, e quella casa è troppo piena di cose con cui possono fare casino. Tipo sparpagliare le cose da buttare che Luca aveva così coscienziosamente radunato sotto un telo, e giocare alla casetta. Così tocca rimettere a posto e fare lavoro superfluo dopo quello necessario.
La sera, faccio qualche riga a maglia. Ho iniziato questo pattern qui con due gomitoli tinti di viola col papavero. È vero che fa caldo, ma, quando si alza un po' di vento, il contatto con la lana è ancora piacevole e confortante.
E poi non rinuncio alle mie follie. Per esempio, domenica sono andata da un'amica a prendere della lana di tosa e soprattutto a festeggiare i sette anni del suo bambino.


E domani faccio un giro al gattile dove fa volontariato un'altra mia amica, che adora Amelia e che mi ha invitata per vederla un po' prima delle vacanze.
Lo so, dovrei lavorare alla casa. Ma non voglio che i miei bambini arrivino a odiarla perché gli porta via mamma e papà.
A volte temo di arrivare a odiarla anch'io. Ma poi, alle sette di sera, mentre bestemmio contro gli inganni dei mobilieri svedesi, si leva il vento e gli alberi tutti intorno cominciano a frusciare.
Sembra che lo facciano apposta per rabbonirmi, e forse è proprio così. E io mi arrendo al loro fascino: con quella casa potrò litigare, anche di brutto, ma odiarla mai.

6 commenti:

  1. Io la mattina presto ho sempre mille cose da fare, raramente me la prendo con calma. Ma è decisamente uno dei momenti in cui sono più produttiva.
    A volte arrivo al lavoro, appoggio la borsa e penso a quante cose sono riuscita a fare in quel così poco tempo, sorrido e 'inizio' la giornata.

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    1. Di solito anche a me capita così: sveglia, doccia, svegliare i bambini, vestirsi, truccarsi, colazione, check degli zaini, eccetera. Però alcune mattine mi sveglio insieme a Luca, quindi prima, e mi piace prendermela comoda, molto di più che in altri momenti della giornata.

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  2. io la mattina mi alzo, POI mi sveglio, treno, biscotti sul treno... decisamente no :-)

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  3. io son più per la sera tardi. a volte tardissimo. quando tutti riposano e le chiacchiere si fanno in un soffio di voce.
    mi fa strano leggere che sei stanca, ma così mi sembri anche più umana, perchè io faccio un terzo delle cose che fai tu e certi giorni son sfinita, che stanca è troppo poco !
    buon fine settimana.

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    1. Ero così da ragazzina, mi piaceva così tanto tirare l'alba a leggere o a chiacchierare!
      No beh, ora non pensare che io sia bionica: sono stanca anche quando non lo dico, ma mi immergo in un meccanismo perverso per cui le cose le devo fare ugualmente, sia quelle piacevoli sia quelle no. E spesso tiro via su quelle no :-)

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