venerdì 5 luglio 2013

L'erba dai mille volti



Amo l'iperico.
Ne ho scoperto l'unguento sei anni fa, in occasione di una scottatura, e da allora non faccio altro che stupirmi delle proprietà incredibili di questa pianta.
Prima di tutto, non avrei mai creduto che un rimedio fitoterapico potesse essere tanto efficace in così poco tempo, mi è sempre bastata una sola applicazione per eliminare il dolore delle scottature (solari, da forno, persino le temute scottature da caramello).
Secondariamente, trovo bellissimo che una pianta che fiorisce al solstizio doni tutto ciò che solitamente colleghiamo al sole: luce, allegria, buonumore. Non l'ho ancora provato in tisana o nell'insalata, come fa una mia collega, ma solo perché finora l'ho trovato solo a bordo strada e non mi pareva il caso di usarlo a scopi alimentari.
In terzo luogo, tinge. Per dare il meglio di sé, richiede un bagno colore alcolico (che può essere tranquillamente fatto con l'alcol denaturato al 50% che si trova al supermercato, il risultato non cambia e voi risparmiate quei 15 euro): i fiori devono essere lasciati macerare per diversi giorni, anche se l'alcol si colora subito di un rosso entusiasmante.


Al momento di tingere, si scioglie un po' di allume in acqua, vi si immerge la lana e si porta lentamente a ebollizione.
Quando l'acqua bolle, si spegne il fuoco (mi raccomando!) e si versa il bagno colore filtrato nella pentola. Il rosso, a contatto con la lana, diventa verde come per magia.


Quando, dopo una giornata o una notte, si decide di sciacquare, bisogna mettere in conto un vero e proprio lavaggio: se ci si limita a sciacquare, la lana asciugando rimane appiccicosa come se fosse stata immersa in acqua e zucchero.
Purtroppo col lavaggio se ne va un sacco di colore, e il verde che rimane attaccato alla lana è di una tonalità spettacolare, ma piuttosto tenue rispetto all'illusione che ci aveva dato.
La ricerca del verde perfetto continua.

8 commenti:

  1. Che tonalità meravigliosa!!!!
    Ti seguo sempre, sono anche io appassionata di tinture (anche naturali) e resto sempre estasiata dai risultati, persino da quelli meno riusciti...

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    1. Hm, quelli meno riusciti di solito non li fotografo e li ritingo... ;-)
      (Di solito sono giallini/beigiolini cagosi, veramente inguardabili)

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  2. Chiara ma tipo se e quando vengo possiamo tingere assieme? :)
    Sono in brodo di giuggiole all'idea di tingere, ma per fortuna mia non ho lo spazio all'aperto per farlo e così limito le mie idee strane che mi porterebbero a riempire una casa troppo piccola e già piena.

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    1. Ma volentierissimo, quando vuoi!!!!
      Penso che a me il trip sia esploso proprio perché so di poter usare la cucina del gazebo: quando ho fatto esperimenti in casa, eravamo davvero un po' allo stretto (contando che magari la famiglia voleva anche un po' di spazio per la cena).
      Domenica vado a prendere la lana di tosa!

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  3. Beh è un bellissimo verde!!!
    E quel rosa è l'esatta punta dei numeri da tavolo che devo fare o_O (sorry, ho scritto capitoli e capitoli oggi, vedo roba "da matrimonio" ovunque XD)

    L'iperico in tisana interferisce con le pillole anticoncezionali, occhio! :D

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    1. Allora niente tisana :-)

      Il rosa è quello dei papaveri, mordenzato con aceto.
      Nella foto non si vede, ma quello in primo piano è più scuro (primo bagno).

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  4. anche io lo trovo un bel verde.
    ma la lana quante volte può essere tinta in questo modo ? mi spiego meglio...se un colore non ti è venuto come volevi puoi sovrapporgliene un altro oppure ti devi tenere quel che è venuto e ritentare con una nuova matassa ?

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    1. Sovrapponi finché ha senso.
      Per esempio, adesso con l'achillea mi è venuto un giallino molto molto carino, ma poco usabile. O trovo il modo di abbinarlo ad altri colori portabili (che ne so? magari delle strisce o un po' di colorwork con marrone o verde scuro) oppure lo tingerò di nuovo.
      Potrei o volerlo coprire del tutto (tipo con un marrone) o usarlo per la sovratintura (tipo se lo tingo in rosso e mi viene un arancione).

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