sabato 27 luglio 2013

Shabby chic for dummies

Prendi una donna con scarsissime inclinazioni artistiche ma con un'enorme passione per l'arredamento. Mettile in mano le chiavi di una casa tutta da reinventare, nel bene e nel male. E dalle libero accesso ai vecchi mobili di famiglia.
Ecco, ti sei messo nei guai. L'unica consolazione è che anche lei lo è. Perché, non essendo abbastanza ricca da poter commissionare il restauro di casa e mobili, ci mette mano in prima persona.
E allora via con pennelli, martelli e seghetto alternativo. 
Muri dipinti, pavimento posato. Cosa resta? Ah sì, i mobili. Così, mentre l'uomo assolve al proprio compito di smontatore/trasportatore/rimontatore, la donna rispolvera il suo coté Geppetto, dedicandosi ai mobili da sistemare.
Epperò tagliare lungo linee dritte è un conto, rendere bello un mobile brutto tutt'altro paio di maniche. Soprattutto se sei un'anticapace come me.
Pensa che ti ripensa, ecco la soluzione. Sono bei mobili, di colori deprimenti e diversi fra loro. Facciamoli tutti shabby chic, così non si vede neanche che sono stati fatti da una che ha due mani sinistre (anzi, sembra fatto apposta).
Beh sì, OK, perfetto. Ma, nella pratica, come si fa?
Per prima cosa, prendere un mobile e passarlo con la carta vetrata più grossolana (sul retro della mia c'è scritto 150).


Se, nonostante la grattata, vi sembra ancora troppo liscio, passatelo tutto con la cementite. Altrimenti lasciate perdere, l'effetto sarà ancora più shabby.
A questo punto, sarete già andati dal vostro colorificio di fiducia (se non ne avete uno, fatevi consigliare dall'amica crafter) a scegliere due smalti di due colori differenti. Si può fare tono su tono o di toni contrastanti. Io per la mia prima esperienza ho preferito non osare troppo.
Date una mano del colore di fondo, stando attenti a non pasticciare troppo con la direzione delle pennellate e senza coprire troppo il fondo (a meno che non sia di un colore inguardabile anche solo per un mm quadro).
Lasciate asciugare e lavate i pennelli in acqua.


Poi date la seconda mano, col colore superficiale. Valgono ancora di più le indicazioni date sopra: attenzione alla direzione delle pennellate e cercate di non coprire troppo il fondo.
Lasciate asciugare e lavate i pennelli, con cura ancora maggiore perché li metterete via e magari prima o poi vi serviranno di nuovo.


Con la carta vetrata fine (sul retro c'è scritto 220), passate le parti che volete far sembrare più rovinate (di solito spigoli e dettagli sporgenti, ma non mettete freni alla fantasia).
Fine del lavoro. Collocate il vostro mobile e godetevelo.

7 commenti:

  1. Ma come, niente passata di cera finale per proteggere il capolavoro?

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    1. Al negozio il commesso esperto di decapé (si scriverà così?) mi chiede "E come lo finisce?"
      L'ho guardato come la mucca guarda il treno. E lui: "OK, lo lasciamo così, fa più shabby".

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    2. Per il commesso esperto di decapé propongo l'Oscar!!! :)

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    3. Ci sta: è anche discretamente bellino ;-)

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  2. Dai te lo dissi che più lo fai a cazzo, senza preoccuparti di cere e flatting, più rende! (san Youtube sempre lodato sia).
    Non vedo l'ora di vederli dal vivo *_*

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    1. Adesso che li hai visti, che ne pensi????

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    2. Ne penso che sono molto fighi, che stanno da dio col verde del muro e il tono del pavimento e che i buchini dei tarli danno quel non-so-che in più :D
      E già m'immagino tutta la stanza col lampadario a goccia, le candele in giro e qualche gatto appollaiato qua e là U_U

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