giovedì 18 marzo 2010

Il buffo evento

Giunge un giorno, nella vita di una donna, che è difficile da dimenticare. Anzi, di solito è una notte.
Tipicamente, una notte che segue una sera in cui hai cenato con una pizza al gorgonzola e meringata al cioccolato. Innaffiandole con una birra media.
Ti sei lavata e messa la camicia da notte: non vedi l'ora di farti una bella dormita tra le lenzuola profumate di bucato. E ti parte la prima contrazione.
Tuo marito, che è in piedi dalle 6 del mattino e non desidera altro che chiudere gli occhi, accenna a girarsi dall'altra parte fingendo che sia un crampo. E invece, 5 minuti dopo, un'altra contrazione. Vacca.
Le contrazioni continuano mentre ti fai la doccia e ti asciughi. Anzi, nel tempo che ci metti per essere pronta, gli intervalli si accorciano a 2 minuti.
E tu pensi: che figata, se sono così ravvicinate vorrà dire che mi dilaterò in fretta.
Invece, appena arrivata in ospedale, scopri di essere dilatata di 1 cm. Un pulcioso centimetro.
Ci metterai 10 ore a dilatarti completamente. Nel frattempo tu e tuo marito avrete un sonno atroce, tu farai in tempo ad invocare tutti i metodi di analgesia compresa la morte e l'ostetrico gentile smonterà dal turno.
Lo sostituisce un'ostetrica tosta ed energica, che si presenta dicendoti che i suoi 2 figli sono nati di 4,5 e 4,3 kg e li ha partoriti con parto naturale. E tu, che ormai hai perso da un pezzo ogni ritegno, esclami: sono in mano a una pazza!
Quella pazza ti guida nelle spinte finché non vede la testa di tua figlia e a quel punto andate in sala parto: tu a piedi nudi, lei tenendoti una pezza tra le gambe per evitare che Amelia si perda per la strada.
Quella pazza fa nascere la tua prima figlia presto e bene, conquistandosi la tua eterna gratitudine e il diritto di ricamarti la patata.

All'uscita dalla sala parto, trovi 3 persone ad aspettarti:
- la tua ginecologa, che si complimenta con te per il parto da manuale (dell'Inquisizione?)
- tuo marito, che si addormenta all'istante sulla sedia
- tua figlia, che ti rapisce il cuore a tradimento.

E da quel giorno capisci che la tua vita non sarà più la stessa. E che per un po' sarà meglio evitare la pizza al gorgonzola.

1 commento:

  1. Ahahahahaha, che bel racconto.
    A proposito di lauti pranzetti prenatalizi (nel senso che precedono le nascite), conosco una che, giunta al nono mese di gravidanza, anzi al giorno calcolato come quello giusto, al palesarsi dei primi dolori commmentò: "Non devo più abboffarmi di frittelle di mele, mi rimangono indigeste!". Se la prozia buonanima non l'avesse convinta ad andare in sopedale sarei ancora lì a cercare la via di uscita tra i dolcini carnevaleschi :-D
    Giuliana

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