mercoledì 10 marzo 2010

Intimità

OK, lo confesso: da quando i bambini hanno smesso di prendere il ciuccio (ottobre 2009 per Ettore, novembre 2009 per Amelia), le nostre notti hanno cambiato configurazione. I bambini hanno cominciato a svegliarsi spesso e noi, per non soccombere, li abbiamo messi in camera con noi. In lettini attaccati al nostro letto, ma separati dalla sponda, seppure abbassata.
Da lì abbiamo potuto riprendere a dormire senza grandi interruzioni (a parte notti di vomito, vedi ieri con Amelia).

Quando si parla di sonno dei bambini, si scatenano scuole di pensiero opposte, pronte ciascuna ad ogni bassezza pur di sopraffare l'altra. Copione già visto con l'allattamento, del resto.
Io vi confesso che ho sempre guardato con tanto d'occhi sia chi predica Estivill sia chi pratica il cosleeping integrale. Penso che sia innaturale abbracciare pienamente un metodo, mi sa di integralismo. Invece, quando vedo una via di mezzo, mi viene di più da pensare che quella famiglia abbia trovato la via giusta per sé e per quel momento. Come noi ora.

La principale obiezione che viene mossa al cosleeping (o più in generale a chi dorme con i figli in camera) è che l'intimità della coppia va a farsi benedire. Ma, facendo due conti, quante volte credete che, stremati e assonnati per aver fatto addormentare i figli nei loro lettini, ci siamo dati al sesso sfrenato? Tipo quasi mai.
Anzi, succedeva questo: uno di noi andava in camera con i bambini, stava lì per mezz'ora o più a farli addormentare e si addormentava lui stesso. L'altro si faceva i fatti suoi per un po', poi guardava l'orologio, si spazientiva, capiva che l'altro si era addormentato e andava a svegliarlo. Capirai che voglia di far sesso, in quelle condizioni.
Invece adesso almeno condividiamo il momento dell'addormentamento. Se loro si addormentano senza problemi e a noi avanzano ancora energie, bene, c'è spazio altrove. Se no, ci sono tanti altri momenti nella settimana o nel finesettimana. Ché poi siamo pieni di storie di coniugi la cui sessualità si è ringalluzzita quando si sono ritrovati a doversi vedere di nascosto e far finta di essere amanti.
Quello che invece mi darebbe parecchio fastidio del cosleeping è l'imposizione di un contatto fisico totale. Non a caso la maggior parte dei cosleeper va avanti ad allattare per un tempo che a me parrebbe eccessivo, se le tette fossero le mie. Non mi è mai andato il principio per cui il pupo può servirsi da solo, senza il mio consenso, e non mi va che abbia libero accesso a qualsiasi parte del mio corpo. Oltretutto, i bambini hanno in comune una cosa con i gatti: pur essendo piccoli, occupano un sacco di spazio. Solo che i gatti posso chiuderli al piano di sotto e non protestano troppo (al massimo pisciano in giro), i bambini me li toglierebbe l'assistenza sociale.
Ecco, l'intimità che a me interessa è quella di poter abbracciare mio marito e addormentarmi vicino a lui. Di svegliarmi nel cuore della notte per un brutto sogno e sentirlo vicino.
Dopotutto capisco i bambini: è così bello dormire con qualcuno. Spero che loro, quando cresceranno un pochino, possano darsi a vicenda quello che io cercavo nel dormire a casa delle amiche o nelle camerate quando si andava in gita. Quello che ho trovato nel condividere una camera con P. nel periodo in cui vivevo a Genova e ci addormentavamo morte dal ridere. Non dubito che quel momento arriverà: non vorranno dormire con noi per sempre, e per fortuna.
Un giorno, spero, chiuderanno la porta della loro camera ogni sera, per evitare che li sentiamo parlare mentre si confidano i loro segreti.

6 commenti:

  1. anche io sono per una via di mezzo, ma il principio base è che ognuno dorme nel suo letto. sono stata fortunata perchè entrambi i pargoli hanno sempre dormito abbastanza, con i loro momenti di difficoltà e regressioni varie, tuttavia nel lettone non sono mai venuti, sono 2 trottole umane e dormire con loro significa non dormire e svegliarsi pieni di lividi. e arriva il giorno in cui è come dici tu, porta della camera chiusa e "cose da fare" (il grande ha 14 anni) tranne poi chiamare la mamma per il bacio della buonanotte. il piccolo, + prosaicamente, chiama per l'acqua:0)

    alchemylla

    RispondiElimina
  2. Si, anch'io credo che ogni famiglia debba trovare il "proprio equilibrio", certo se ad esempio mi chiedi se fanno bene quelle mie amiche che hanno buttato fuori dal letto il marito per metterci dentro i figli io personalmente penso che sbagliano, ma rispetto comunque la loro scelta e non mi permetto di criticare, semplicemente io non potrei farlo. Io adoro addormentarmi tra le Sue braccia (a prescindere dal sesso). Personalmente non amo nemmeno dover aspettare che loro si addormentino e poi alzarmi per trovare altri giacigli (ma forse dipende dal fatto che io non ho molti altri spazi).
    Io con i miei piccoli sono stata fortunata, loro hanno accettato di buon grado il loro lettino nella loro cameretta, capita anche che la piccola durante la notte si svegli e corra da noi, in quel caso è anche bello farle posto al centro tra le coccole e gli abbracci di mamma e papà.

    RispondiElimina
  3. A noi è successo esattamente così con Leonardo e Gloria. Potrebbero avere una camera ciascuno ma vogliono dormire insieme. Quando, dopo aver dato loro la buonanotte, chiudo la porta della loro camera, adoro sentirli chiacchierare sottovoce prima di addormentarsi...

    RispondiElimina
  4. Nel caso tu trovassi un elisir che porti alle notti sfrenate di sesso fatti sentire!!!!

    Scherzi a parte, noi, senza bimbi, siamo così stremati che il più delle volte ci si accontenta e si è felici di dormire vicini. Direi come due koala...

    Quindi condivido, è bellissimo.

    Elena dei formaggi XD

    RispondiElimina
  5. Devo dire, senza essere talebana, che sul sonno, per pura sopravvivenza, a parte le poppate necessarie (ma mai random), sono stata abbastanza rigida. Non dico che il mio sia il metodo giusto, ma ho pur sempre la convinzione che il sonno, come ogni altra abitudine, si impara, si insegna, e l'insegnamento serva prima di tutto al bambino, per potersi riposare bene nel suo lettino e affrontare bene la giornata. Ho la mia convinzione che lettoni o altre strane abitudini portino il bambino, durante il giorno, a risentire in parte di un sonno interrotto, meno comodo, più a singhiozzi, e mi è stato confermato da esperienze di amiche stremate, con bambini nervosi e piagnucolosi a fine giornata perché esausti. In parte sono stata fortunata, con il grande, che ha dormito subito, nel suo lettino, da solo. Con gli altri due mi ci sono messa d'impegno, qualche pianto ma non strazi o tragedie, e ora sono felici di andare a dormire tutti e tre nella loro camera.

    RispondiElimina
  6. Vale, penso che ciascuno conosca i suoi polli e che alla fine, teorie a parte, faccia ciò che ritiene giusto in quel momento. I miei figli hanno sempre avuto una buona qualità del sonno, fino a quando non hanno smesso di usare il ciuccio (in modo abbastanza naturale, anche se noi non vedevamo l'ora). Da allora, hanno cominciato a svegliarsi spesso di notte e a chiedere la nostra presenza: eravamo stanchi tutti e 4. Ora dormono bene, tutta la notte, nei loro lettini. Solo che lo fanno in camera con noi. E sono prontissima a cambiare configurazione appena ci accorgeremo che sono pronti per dormire da soli

    RispondiElimina