Premetto che per me, in questo periodo, parlare di salute è un po' difficile: niente di mortale, OK, ma l'ultima volta che sono stata sana penso risalga all'estate scorsa. Idem per gli altri membri della mia famiglia: l'inverno ci ha devastati, nel fisico e pian piano anche nel morale.
Per quanto riguarda la salute mentale, invece, credo di essere stata sull'orlo di una leggera depressione. Che non ha niente a che fare col post partum, quanto col post congedum parentalem. Ma per ora posso tranquillamente archiviarla per qualche mese, perché fino a settembre sono a casa a godermi l'essere immondo (Ettore, who else?) e i lavori per la nuova cucina.
Nei mesi passati, però, ho (abbiamo) fatto l'errore di prendere troppi impegni, nell'erronea convinzione che le forze fossero infinite, anche se il tempo non lo è. Soprattutto, abbiamo perso di vista ciò che ci interessava davvero per fare ciò che era più alla portata.
Beh, poco male: il mio tracollo (fisico, tipo che una sera mi sono dovuta mettere a letto piena di dolori) ci ha portati a ripensare le nostre priorità, famiglia a parte.
Per quanto riguarda Luca, so che rinunciare alle arti marziali gli è dispiaciuto, ma è stato lui per primo ad ammettere che si trattava di un'attività accessoria.
Per quanto riguarda me, ho potuto guardarmi dentro e vedere che avevo messo da parte la scrittura perché in qualche misura la consideravo inutile. In effetti, lo è: non tonifica, non dà da mangiare, non porta nulla di concreto. Anzi, rischia di causare danni alla vista e alle spalle che tanto faticosamente ho rinforzato con la danza.
In più, essendo un'attività da fare in casa, è anche difficile riuscire a delimitarla: c'è sempre il rischio di "invasioni di campo" non solo da parte dei bambini, ma anche da parte dell'amica che ti telefona (graditissima, per carità) o della montagna di panni da lavare che cerca di muoverti a pietà.
E qui si torna su un annoso dilemma: fino a che punto è sano l'egoismo di una persona che dedica due ore della propria giornata alla scrittura (o a una propria passione qualsiasi) invece di fare qualcosa per rendere decente la casa? Beh, diciamo che pulito non lo è di sicuro ;-)
D'altro canto, mi piace il concetto di Montessori Hour e lo applico anche ad altri aspetti della mia vita, come dire: Viola Hour.
So che Viola è un personaggio immaginario e che i miei figli sono infinitamente più importanti. Ma nello stesso tempo mi rendo conto che, se non mi impunto per avere un po' di tempo da dedicarci, finirei come dice momatwork: darei la priorità a cose più urgenti ma meno importanti e non scriverei mai. Poteva andare bene per un blog, ma per un progetto di più ampio respiro no di certo.
Il che non significa che, quando Ettore e Amelia sono svegli e attivi, io li lasci a giocare da soli e mi chiuda in camera a scrivere. Significa però che, se non sono riuscita a scrivere durante il loro sonnellino, lascerò a Luca il compito di metterli a letto e lavorerò in quel momento lì. Più dura è nei giorni lavorativi, perché torno a casa alle 17.30-18 e quindi loro vorrebbero che stessi con loro il più possibile. In quei casi, dipende da che giorno è (per esempio, il mercoledì è d'obbligo che stia con loro, perché lunedì e martedì sono stata a danza) e dall'umore generale.
E' vero anche che il mio lavoro, ora che la segreteria è a regime, è fatto in modo tale che ci sono giorni interi in cui non si ha nulla da fare neanche a inventarselo (per esempio oggi), e quindi in quei giorni potrei fare un po' di revisione (peccato che mi sia dimenticata a casa le stampe).
In tutto questo, vedete anche voi che il tempo da dedicare alla casa non risulta. In parte, ci sono cose che potrebbero essere fatte con una maggiore meccanizzazione (es. nella nuova cucina ci sarà la lavastoviglie, gaudio e giubilo) o con l'acquisto di un elettrodomestico aggiuntivo (es. spesso il pavimento del primo piano è più sporco di quello del piano terra perché l'aspirapolvere è nel sottoscala; se comprassi una scopa elettrica da tenere di sopra, penso che la pulizia del bagno ne guadagnerebbe) o con lo spostamento dell'elettrodomestico attuale (es. ora la lavatrice è in fondo allo stanzino delle lettiere e caricarla è scomodo e complicato se c'è Ettore che vuole starmi sempre appresso; con la nuova cucina, guadagnerò anche un angolo lavanderia ben più agevole). In altra parte, bisognerebbe attuare delle routine però minimamente invasive, altrimenti siamo daccapo. In altra parte ancora, bisognerebbe riorganizzare l'ordine della casa e facilitare al massimo il processo per cui ogni cosa va al suo posto.
Insomma, ci sarebbe una gran mole di lavoro iniziale, che al momento non ho tempo né voglia di affrontare. Intanto la casa va un po' a rotoli. Ma intanto Viola diventa sempre più forte e più bella.
martedì 19 maggio 2009
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Io la sera dopo cena, e dopo addormentato il Mostro (che haimè x la nanna del Traspamarito non ne vuol sapere) la mia Montessori hour me la faccio. E nel weekend pure durante il sonnellino pomeridiano! Perchè se no sbarello. Letteralmente.
RispondiEliminaIo l'investimento di ottimizzazione iniziale lo farei. A noi c'ha aiutato un trasloco lo scorso anno, ma con l'occasione abbiamo allestito una casa a "manutenzione minima" e questo aiuta molto :-)
da parte mia non puoi avere che il massimo sostegno psicologico ed emotivo. è dura, perché è dura. ma quando arriva il momento di scrivere non si può aspettare
RispondiElimina@trasparelena: anche noi prenderemo spunto dal semitrasloco della cucina. Speriamo in bene! :-)
RispondiElimina@piattins: sapevo di poter contare su di te ;-))))
Il titolo del post contiene già la soluzione. la sanità dello scrivere per il quale si lasciano da parte altre cose. Ma vuoi mettere quanto fa bene all'anima?
RispondiEliminaSul sano egoismo rimando al secondo post, che lì ho tanto da dire.
RispondiEliminaSulla cucina che non ho da 6 mesi, ma arriverà per l'estate, spero, si, anche manutenzione minima.
Sullo scrivere non transigere. So come diventa a un certo punto un bisogno quasi fisico esattamente come quello che prende a certe donne il momento che sentono di dover fare un figlio adesso, alla faccia delle circostanze e delle considerazioni logiche.
E la casa pulita francamente non è quasi mai una priorità. Mina il sistema immunitario e gli anticorpi e serve solo per gente nevrotica, io ho sempre diffidato delle donne che nn riescono a concentrarsi prima di aver passato lo straccio o caricato la lavatrice. Poi le invidio per l'accoglienza delle loro case, ma è una sensazione teorica.
Scrivi, scrivi scrivi: è una pulizia dell'anima e come tale molto più utile ed urgente per chi ti è accanto e ti vuole bene. E si, appena sono grandi abbastanza da giocare da soli, puoi anche scrivere mentre giocano.
Ai bambini fa solo bene vedere che anche i bgrandi possono perdersi in qualcosa che amano, al punto di dimenticare quello che hanno intorno. È il miglior modo per motivarli nelle loro attività extrascolastiche.