mercoledì 1 aprile 2009

Al femminile

In queste ultime settimane, ho fatto spese folli in libreria. Tra i miei ultimi acquisti, c'è una versione illustrata della Turandot di Puccini, con brani scelti dall'opera. Amelia ne ha ascoltato un pezzo con interesse, ma poi si è stufata: la vicenda è un po' troppo complessa per lei, si è arresa appena dopo gli indovinelli.
Io invece, che ho sempre amato più di tutte la figura di Liù e ho sempre considerato Calaf uno stronzo, ci ho rimuginato sopra. Mi sono chiesta: ma le cose sarebbero andate così se i generi fossero stati invertiti?
Immaginiamoci.
A Pechino c'è questo principe Turandot, bellissimo ma irraggiungibile, che non si vuole sposare. A tutte le principesse che si propongono come spose, lui propone tre enigmi. Chi fallisce, dica addio alla sua testa.
Arriva la squattrinata principessa Calaf, che per caso nella folla incontra la propria vecchia madre detronizzata, accompagnata da un fedele servitore, Liu. Calaf scopre la storia dei tre enigmi, vede il principe Turandot e pensa che valga la pena di tentare la sorte.
Indovina la soluzione di tutti e 3 gli enigmi, rivelandosi bella e intelligente, e conquista così il diritto di sposare il principe, che nonostante tutto si oppone alle nozze.
Allora Calaf lancia una sfida: se Turandot riuscirà a scoprire il suo nome prima dell'alba, rinuncerà a sposarlo.
Turandot scopre il legame tra Calaf e gli altri due stranieri. Fa torturare Liu per scoprire il nome della principessa, ma Liu, innamorato, non parla.
Ecco, a questo punto, nella versione di Puccini, Liu si uccide per paura di non resistere alla tortura (cantando uno dei pezzi per soprano più belli del mondo) e Calaf convola a giuste nozze con Turandot.
Io immagino che, se Calaf fosse stato una donna, le cose sarebbero andate diversamente: si sarebbe commossa per l'amore di Liu e si sarebbe fatta avanti dicendo "Lasciamo perdere, va', facciamo che io rinuncio a sposare Turandot e Liu viene lasciato libero".
Se ne sarebbe andata via con Liu e la vecchia madre e sarebbero tutti tornati nelle steppe dell'Asia Centrale ad allevare yak o quello che si alleva da quelle parti lì.
Perché a volte è meglio essere innamorati di una bella persona in una yurta piuttosto che stare con una stronza in un palazzo di giada.

3 commenti:

  1. Sono in assoluta sintonia !!
    Hai tradotto in parole il mio pensiero...
    Concordo sia per il cambiamento di trama, sia per le ultime due righe profondamente vere, anzi, se mi posso permettere, toglierei "a volte"...
    Anch'io amo moltissimo questa musica, o meglio la musica in toto o quasi, anche se in primis metto Traviata e Verdi (retaggio di mio nonno melomane )
    Baci. Silvana

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  2. O.T. ma no che non lo sapevo che eri anche qui!
    che bello! ti leggero' senz'altro!

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  3. non parliamo di spese folli in libreria, per pietà... se fossi Turandot, mi sarei impegnata pure la corona per tutti i libri che comprerei...
    lordbyron

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