domenica 19 aprile 2009

Dio li fa e poi...

Ho incontrato il mito di Lilith da ragazzina, tipo a 12-13 anni. Devo averne letto sull'aggiornamento annuale che ricevevamo da un'enciclopedia comprata tempo prima. Tipo che il Papa quell'anno aveva riconfermato che il diavolo esiste e si era deciso di dedicare un articolo alla demonologia, argomento che in realtà tira sempre.
La versione riportata da quell'articolo di 20 anni fa era quella più in voga ai giorni nostri: Lilith venne creata pari ad Adamo, si rifiutò di sottomettersi al potere maschile e quindi, invocando il nome ineffabile del Signore, acquistò il potere di volare fuori dall'Eden, dove si unì agli angeli ribelli. Da allora, Lilith si vendica dei discendenti di Adamo, seducendoli col suo aspetto di maliarda e portandoli alla perdizione.
Nella mia ingenuità di preadolescente non certo precoce, scrissi una storia che si serviva di questo mito, e meno male che, nei miei molti traslochi, ho avuto modo di cestinarla.
Nella mia storia, Lilith era una creatura pura, etica, civilizzata. All'epoca l'aspetto della feroce assassina di neonati disturbava la mia visione, e quindi lo accantonavo.

Crescendo, ho immaginato Lilith come la prima vampira (non sono l'unica, lo so bene), in un breve ciclo di racconti che mi tengo ben stretti, in questo tempo in cui i vampiri sono troppo di moda.
Peraltro, apro una parentesi: anche questi vampiri degli ultimi tempi, da Twilight a Marked, sono come la mia Lilith dell'adolescenza. Buoni o cattivi, sono creature civili, anche quando sono malvagi. Sono come gli adolescenti vorrebbero essere, senza aspetti poco "cool" come l'abitudine di mangiare bambini o quella di partorire demoni generati dal seme disperso con la masturbazione. Chiusa la parentesi.

Oggi, che sono più colta, più vecchia e soprattutto più in contatto con la mia natura animalesca grazie alla maternità e al luogo dove vivo, forse ho capito il senso di questo mito.
La società, da sempre, vorrebbe che tutti noi (non solo le donne) fossimo Eva: sottomessa, pronta a prendersi tutte le colpe (se Adamo non avesse voluto mangiare il frutto dell'albero del bene e del male, non avrebbe dovuto fare altro che rifiutare, mica è stato ingannato!), rassegnata alla condanna divina e alla collera di chi ha più potere di lei. Se fossimo tutti così, quanto saremmo facili da manipolare!
Lilith invece è ingestibile: infrange tutte le leggi e tutti i tabù, anche in modo contraddittorio (uccide i neonati umani ma lei stessa genera demoni dal seme di Adamo e dai suoi discendenti, per esempio). Inoltre, sfugge alla collera divina: non avendo mangiato il frutto proibito ed essendo uscita dall'Eden prima del peccato originale, è immortale. Quando Dio si arrabbia perché lei e Samael (uno dei nomi con cui viene indicato il suo sposo demoniaco) stanno mettendo al mondo troppi figli, è Samael ad essere castrato, non Lilith.
Sembra insomma che l'autorità non abbia nessun potere su di lei.

Negli anni '60-'70, Lilith venne presa come simbolo dalle femministe. Oggi penso che potrebbe essere l'emblema di tutte quelle persone che vogliono pensare con la propria testa.

3 commenti:

  1. Pur avendo sbattuto il naso ripetutamente su questo mito, io per le immagini di donna che evochi non sono riuscita ad affrancarmi dalle tragedie greche: Antigone e Medea, il civilizzato irriducibile e il selvatico materno in tutta la sua terribile oscura natura...

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  2. uh, lilith è anche una mia vecchia conoscenza! e io ci sono arrivata proprio "via" vampirismo, oltre che via storia delle religioni. è una figura divina assai interessante, anche se l'uso che ne hanno fatto le femministe, e anche un certo filone di wicca dianica, non tanto mi sconfinfera. ma che vuoi fare?
    comunque se il non morto non ha qualcosa di perturbante, non può dare soddisfazione, a mio parere. o forse è solo che sono troppo vecchia oramai per twilight. (quanto a marked non ne parliamo! ho letto le prime pagine e mi è venuto il voltastomaco).
    scusa il commento chilometrico ma davanti a certi argomenti la logorrea ha una recrudescenza. :)
    byronofrochdale

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  3. lilith, mi è sempre piaciuto questo mito.
    ci sono arrivata pian piano leggendo su wikipedia cos'era la wicca, poi ho cercato ogni lato nascosto della bibbia ed ho trovato che, nella genesi, hanno tolto la parte in cui lilith era la prima vera donna.
    in effetti sì, molti la vedono come la prima vampira, o come la prostituta demoniaca o come l'impura (credo che questi nomignoli glieli abbia affibbiati la chiesa, sopratutto perchè come al solito la chiesa crede di più nel potere maschile in qualche modo, infatti se ci fate caso ogni donna che gesù nella bibbia incontra è una prostituta.), ma si dice anche che sia la prima strega infatti si nomina molto spesso nei riti o la prima sirena per il suo corpo che affascina chiunque.

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