lunedì 11 gennaio 2010

Il pudore e la privacy

Stranamente, mi sono accorta in tempi abbastanza brevi dell'argomento di attualità più dibattuto: i bodyscanner.
E la prima cosa che mi è venuta in mente è: ma un aereo deve saltare in aria perché qualcuno non si vuol far vedere nudo? Ma chissenefrega!
La seconda cosa che ho pensato è: ma uno deve rischiare di prendersi delle radiazioni gratis perché qualche idiota vuole far saltare in aria un aereo? Se ci si pensa un attimo, è follia pura.
Più in generale, questi e altri fatti hanno suscitato delle considerazioni in una blogger che leggo assiduamente.
Partiamo da un presupposto: io non ho paura. O meglio, ne ho, ma ne ho molta di più di un incidente stradale o di un tumore. E cerco di far mio il motto di Isabella d'Este: Avere paura non serve. Serve essere prudenti e vigili, serve essere coscienti del pericolo e contrastarlo. Ma, se si mettono di mezzo le emozioni, si rischia sempre di deragliare.
Per esempio, io posso capire che a una con un sacco di ciccia e le tette cascanti possa dar fastidio che un signor Nessuno se la possa guardare su un monitor. Ma, se questo serve a prevenire un pericolo, non deve essere né più né meno che un esame salvavita, come una mammografia o una TAC. Stia ben tranquilla, la persona infastidita, che anche al signor Nessuno non fa piacere veder sfilare centinaia o migliaia di persone al giorno, di cui un buon 90% non certo piacevole da guardare.
È un po' come quando gli uomini fantasticano sulla professione di ginecologo: di primo acchito pare la più fantastica del mondo, ma, se penso alle pazienti che incontro di solito in sala d'aspetto, non mi sembra che ci sia da esserne entusiasti (di solito sono o incinte o in prossimità della menopausa).
Quindi, mettiamoci il cuore in pace: qualsiasi sia il nostro grado di pudore e di fastidio nel mostrarci, credo che chi ci guarda non provi maggiore piacere.
Detto questo, penso anche alla paura di chi non si espone sui propri blog, cercando di risultare il più anonimo possibile. Io non vedo il blog come una mia vetrina, ma neppure come un burqa sotto cui celarmi.
OK, ho un nickname e addirittura due blog. Ma, scavando proprio poco poco, si può arrivare tranquillamente non solo al mio nome, ma anche al posto in cui vivo.
OK, non pubblico volentieri foto mie. Ma, credetemi, è soprattutto perché ne ho pochissime in cui sono decente e quasi nessuna in cui sto bene. E poi, a che pro pubblicare foto della sottoscritta? Lavorate un po' di fantasia, dai!
OK, non pubblico quasi mai le foto dei miei figli, né qui né su FB. È perché penso che la loro immagine sia solo loro, e che saranno loro a eventualmente dirmi se vogliono comparire in rete, quando potranno comprenderne il significato. Ciò non toglie che ogni tanto me ne scappi una, magari d'annata.
E quindi? Quindi scrivo i miei pensieri come li comunicherei in una conversazione con uno qualsiasi di voi. Non svelo segreti e non faccio confidenze. Questo non è un diario segreto: è una specie di raccoglitore di editoriali e rubriche che nessun giornale serio pubblicherebbe. Mentre Il Mignolo col Prof è la pagina umoristico-culinaria.
Qualcuno mi ha messo in guardia rispetto al pericolo che qualcuno rubi le mie idee su Viola. Non crediate che non ci abbia pensato, quando ho pubblicato i soggetti. Il fatto, però, è questo: o me le ruba uno bravo, che le sviluppa bene e fa successo, o me le ruba un cretino, che le sviluppa male e magari pubblica solo perché è il cugino di. Nel primo caso, sono solo contenta che qualcuno prenda spunto da me per confezionare un prodotto bello e ben fatto. Nel secondo caso, è come se non mi avesse rubato niente, perché quella schifezza che lui è riuscito a farsi pubblicare non c'entra niente con quello che ho concepito io. La faccio un po' facile, è vero, ma questo è il pensiero che mi ha fatto scegliere di condividere con voi quello che scrivo, nella speranza non solo di farvi piacere, ma anche di trovare un aiuto nella ricerca del disegnatore e dell'editore.
Qualcun altro mi ha fatto presente che sul web ci sono persone che, di fronte a foto innocenti come quelle di bambini o di mamme in allattamento, si arrapano perché sono dei pervertiti. Io penso che i pervertiti lo siano anche fuori dalla rete, ma che non ce ne accorgiamo perché non lasciano traccia del loro passaggio. Personalmente, anche se non ci trovo niente di male, non pubblicherei mai una foto di me a seno nudo, così come difficilmente mi farei vedere da un estraneo. Ciò non toglie che, se mi devo spogliare in spiaggia per indossare il costume e non c'è una cabina, non ho particolari problemi a farmi vedere nuda per quei pochi attimi, ma nemmeno pratico il nudismo integrale su una spiaggia non nudista.
[Apro una parentesi: non ho niente contro il nudismo integrale, ma non potrei mai praticarlo. Se non c'è il sole, sono freddolosa. Se c'è il sole, ho paura di scottarmi le parti mai esposte. Chiusa la parentesi.]
Per gli stessi motivi non lascio volentieri che i miei figli si aggirino nudi, se ci può essere qualche estraneo. Lo so che le spiagge sono sempre state strapiene di bambini nudi, ma a me non va. Preferisco che i miei figli sappiano che c'è una differenza tra quello che si può mostrare in casa e quello che si può mostrare "fuori". Senza ridursi a cose ridicole come il bikini per bambine di 2-4 anni, per carità. E senza giudicare male chi fa diversamente, lungi da me.
La verità è che sul web non dico e non mostro più di quello che mostrerei nella mia vita reale, quindi non mi sento di tutelarmi molto di più di quanto faccio nella vita reale.

3 commenti:

  1. io non ho granche pudore. forse adiritura meno di te, visto che mie foto ce ne stanno a iosa , pure in bikini :P anche se non è un "bel vedere" :P
    ves

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  2. @ves: in realtà il pudore per me è una cosa strana. Nel senso che in casa e nei posti "adatti" sono quella che hai visto all'hammam: me ne frego altamente del mio corpo e di mostrarlo. Anche in spiaggia, ripeto, per me il bikini è per non scottarmi le tette e le chiappe più che altro.
    Però mi rendo anche conto che ci sono delle persone che (per loro cultura o attitudine) fraintenderebbero questo mio modo di essere e lo prenderebbero come un invito, credendo che si tratti di esibizionismo e non di indifferenza.
    Quindi, se non sono sicura del posto in cui sono (es. il cortile di casa mia, in cui ci sono almeno 2 persone che potrebbero fraintendere), evito di mostrare anche solo minimamente me o i miei figli.

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  3. beh quello piu che pudore è buonsenso.
    pure io in spiaggia sono in bikini nonostante la ciccia ma mi vesto prima di andare via, perche ritengo che sul lungomare/strada verso casa è meglio essere vestiti.

    io parlavo del tuo pudore nel mostrare le tue foto qui :D o su fb. le foto dei figli capisco e aprovo, le foto tue o delle gatte invece le gradirei tanto :D
    ves

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