domenica 10 gennaio 2010

La peggio

Flashback sulla me stessa del lontano 1996: eravamo in traghetto greco, io e la mia amica N. che poi è diventata la mia testimone di nozze. Andavamo a Mykonos con un gruppo di ragazze modenesi conosciute a Rodi l'anno prima. Le ragazze modenesi, che erano brave e buone (proprio di loro, non per posa), erano probabilmente sottocoperta. Io e la N. invece stavamo all'ultimo ponte a conoscere due bei ragazzi, uno di Bologna e uno di Empoli, uno biondo e uno moro. Anche se giorni dopo io sono quasi finita a letto con quello moro e la N. ha limonato duro con quello biondo, tra noi 4 non c'è mai stato nient'altro che un bel rapporto di amicizia, scherzi e goliardia.
Tra me e la N., era la N. ad essere la pià appariscente: esplosiva, sboccata, rumorosa. Però il moro mi addocchiò subito e mi disse, con cadenza toscana: Anche se non sembra, sei tu la peggio.
Fine del flashback.

Oggi, 13 anni e mezzo dopo. Spediti i bambini dai nonni e assente giustificato il marito per un giretto da Viridea, potrei approfittarne per mettere un po' a posto, pulire o almeno disfare l'albero di Natale. Ma dalla finestra filtra un bel sole, dopo due giorni di piogge monsoniche. Le mie gatte sono tranquille, dopotutto la casa è ancora in un disordine controllato. Ho messo su una lavatrice, tanto per mettermi a posto la coscienza. E allora a malapena mi lavo e mi vesto, tra un giro e l'altro su Internet.
Capito su un blog di alimentazione vegetariana e penso sconsolata al mio peso. Penso che già raggiungere il peso che ero quando sono andata dalla dietologa un anno e mezzo fa sarebbe un successo. Mi consolo pensando che questo è l'effetto dell'aver abbandonato la danza, se riprendessi perderei tutto in un attimo. Ma chi voglio ingannare? Non ho più voglia di sbattermi ad andare a Milano, ho voglia di restare imbozzolita in casa mia. Ho voglia di scrivere Viola, di rivedere quello che ho scritto e immaginare un futuro per lei. Ho voglia di rileggere pigramente le cose del passato, e accorgermi che, con un ritocco qua e un puntello là, hanno ancora un valore: non mi capita più di vergognarmi di ciò che ho scritto tipo 10 anni fa, mentre invece da adolescente mi vergognavo di ciò che avevo scritto 6 mesi prima. Credo di essere diventata vecchia, accidenti: infatti stamattina le pieghe del cuscino mi sono rimaste parecchio tempo dopo essermi alzata.
Vecchia, sì, ma con l'appetito e la gola di una bambina. Penso alle rinunce culinarie che mi aspettano nei prossimi mesi. Lo so che con una dieta vegana e integrale ci metterei un attimo a perdere gli infiniti chili che mi si sono affezionati. Ma, diciamocelo, la vita è già dura così com'è: perché togliersi la consolazione (badate che non ho detto gratificazione) del cibo? Io non riesco a coccolarmi con un'insalata. Per me coccolarmi significa concedermi una colazione tè al limone e focaccia (ehi, però questo sarebbe vegano!). Oppure (si chiudano le orecchie gli amici vegetariani all'ascolto) mangiarmi un etto di trita cruda di cavallo mentre faccio le svizzere da surgelare. Oppure spalmare un buon pane morbido e bianco di gorgonzola cremoso. Non lo faccio tutti i giorni, ma l'idea di non poterlo fare mi spiazza. Una vita senza gorgonzola non mi pare degna di essere vissuta.
Certo, quando ero a casa in maternità con Ettore sono riuscita a seguire una dieta senza che mi pesasse e a perdere qualche chilo. Ma, a parte che penso che il più l'abbia fatto il soggiorno a Chiavari, con i quotidiani km a piedi, non posso ignorare che ero a casa con i miei bambini, ignara dello schifo che avrei trovato di ritorno al lavoro, senza ritmi né obblighi se non quello di godermi un po' di mare.
Oggi mi sveglio alle 5.30 e sono sempre di corsa per riuscire a fare tutto, fino alle 16.15 quando esco dall'ufficio, corro a prendere i bambini e, una volta a casa, mi dedico a loro e/o alla cena e/o a quello che mi interessa fare. Non riesco proprio, come facevo allora, a dedicare al cibo gran parte del mio tempo libero: mi sembra uno spreco.
Comunque sappiate che sono le undici, i bambini sono usciti di casa da un'ora e mezza, Luca è tornato da circa mezz'ora e nessuno dei due ha ancora mosso un dito per fare il nostro dovere.
A 13 anni di distanza, sono ancora la peggio. E mi sono pure accompagnata a uno che se la gioca con me.

2 commenti:

  1. La dieta è contro la mia religione. Resisti!

    RispondiElimina
  2. Il fatto di svegliarti tutti i giorni alle 5.30 ti giustifica di qualsiasi cosa, comprese le coccole di cibo!
    E comunque, se ti può consolare, anche qui non vige quasi mai il principio "prima il dovere poi il piacere" e l'albero di Natale infatti è sopravvissuto al weekend... ;-)

    RispondiElimina