Stamattina alla radio è passato "In Italia" di Fabri Fibra (che mi è simpatico come un brufolo, ma non è un pirla) e Gianna Nannini. Il fatto è che io non sono capace di ascoltare le canzoni in italiano senza badare alle parole, e me le sorbisco tutte.
Amelia, che stava facendo colazione, mi ha chiesto se "in Italia" è una brutta parola. E io le ho spiegato che no, non lo è, anche se il signore che cantava la faceva sembrare tale.
Le ho anche spiegato che quel signore che cantava era arrabbiato perché viviamo in un paese bellissimo, ma ci comportiamo talmente male da rovinarlo.
Sarà che sono mestruata o sarà che sono reduce da un mal di testa di quelli da morire, ma mi si è rotta la voce mentre lo dicevo. Lo penso tutti i giorni ma non sono capace di dirlo senza che mi venga il magone.
Lei non ha capito, ovviamente, perché per lei il concetto di Italia (e di straniero) è ancora molto di là da venire. Ha capito solo la parola "paese" e mi ha detto che il suo paese è più bello di qui (frase presa da "Azur e Asmar", che è il cartone del momento).
Questa storia del "suo" paese è già venuta fuori altre volte, in questi giorni: nel suo paese c'è sempre il sole e ci sono le farfalle delle Winx (sic).
Beh, io spero che il suo paese sia davvero più bello del mio e che questa bellezza non sia dovuta solo al sole e alle farfalle.
Perché oggi ho letto questo e non ho pianto ancora giusto perché non mi posso rifare il trucco.
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Che bello questo post...
RispondiEliminaSono molto preoccupata sai?
RispondiEliminaL'ultima è la sversata di petrolio nel Lambro...
Igra sloggata
Il problema grosso è che in Italia la mancanza di senso civico è sinonimo di furbizia. Peccato che gli inquinatori non abbiano pensato di inquinare la propria acqua, la frutta e la verdura che mangeranno, il latte che berranno, eccetera. Se lo pigliassero solo loro il cancro!
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