mercoledì 10 febbraio 2010

Calma piatta

Non sul lavoro, dove le scadenze ministeriali si accavallano e il quoziente di assurdità cresce. A volte mi sembra di essere in una delle "12 fatiche di Asterix". Poi mi guardo intorno, vedo quanto c'è da fare e non posso fare per colpa della burocrazia, e non mi sembra più tanto divertente.
Per assurdo, i momenti in cui mi sento più utile sono quelli in cui non faccio il mio "vero" lavoro: quando rispondo al telefono e posso aiutare le persone indirizzandole o anche solo ascoltando i loro sfoghi (contro la burocrazia, ça va sans dire).

Calma piatta dentro di me, come se il grande sollievo di lunedì mi avesse lasciata un po' svuotata. O forse è solo una serie di coincidenze: è passato il compleanno di Ettore, ho finito la bozza di stesura per la miniserie di Viola, ho appena finito una serie di libri che mi sono proprio piaciuti e non ne ho altri all'orizzonte, l'ultimo Dampyr non mi ha soddisfatta e non vedo l'ora di andare domani in edicola a comprare Greystorm, sono un po' incazzata per aver ceduto di nuovo alla curiosità ed aver comprato Caravan anche questo mese.
La verità è che sono in fregola da shopping librario, e mi devo dare una calmata.

Però c'è una cosa che mi fa sorridere e mi inorgoglisce un po': ve la racconto. Nel weekend ho letto "Il gatto del rabbino" di Joann Sfar (ed. Rizzoli, anche se il formato non è quello originario) e mi è piaciuto proprio tanto. Più che un fumetto come quelli a cui siamo abituati, sembra uno di quelli degli anni '30, con le didascalie al posto dei balloon e una voce narrante più che veri dialoghi. Detto così, pare una palla. Invece è meraviglioso, godibile, profondo e divertente.
Luca, incuriosito dal fatto che mi fosse piaciuto tanto, l'ha messo vicino al letto con l'intenzione di leggerlo. L'hanno intercettato i bambini, incuriositi dalla figura del gatto in copertina. Amelia ha voluto che glielo leggessi. E adesso, anche se ci sono punti per lei incomprensibili (si parla anche di Talmud e Cabala, si citano passi della Torah, si parla della contrapposizione tra giudaismo e filosofie occidentali... il tutto per bocca di un gatto), lo stiamo leggendo sera per sera, a puntate come loro.
Se poi mia figlia scappa con un rabbino algerino, son tutti cavoli miei ;-)

3 commenti:

  1. Mi piace l'idea della calma piatta: come se fosse il giusto sfondo da cui piano piano emergerà qualche figura.
    Immaginare la vostra lettura serale ha in sé una tale gioia che mi rende difficile invece non vedere uno scenario tutt'altro che da "calma piatta", sembra così fervido ed animato! Bellissimo. Spero ci racconterai qualcos'altro di queste serate a tema fra te, Amelia, e... il gatto :)

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  2. Ciao, ti faccio una domanda magari un po' tonta, ma ecco...io non me ne intendo assolutamente di fumetti, non ne leggo, Simone invece é molto appassionato, sia di Dampyr che di Spawn e fumetti del genere (libri diabolici!!)...secondo te c'è un libro/fumetto assolutamente cult per un appassionato di questo genere di storie?vorrei regalargli un bel fumetto su questo genere, ma non me ne intendo assolutamente e non ne conosco!!grazie :-)

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  3. @Daniela: penso che veramente un bel regalo possa essere il volume "La leggenda degli straordinari gentlemen" di Alan Moore, http://it.wikipedia.org/wiki/La_Lega_degli_Straordinari_Gentlemen. Io l'ho trovato su IBS.

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