giovedì 18 febbraio 2010

Dita e le altre

Ieri pomeriggio, prima di cena, dopo una lunga maratona di Shaun the Sheep su YouTube, sono riuscita a ricavarmi 5 minuti per guardare l'esibizione di Dita von Teese a Sanremo.

Premessa: non sono un'appassionata di spogliarello, ma il burlesque fa parte di quella costellazione di discipline coreutiche che in qualche maniera entrano in contatto con il tribal e la danza orientale in genere. Penso che, anche se non ho ancora provato, fare uno stage di burlesque serva a scoprire e controllare una certa parte della nostra espressività, ovvero quella parte scopertamente sensuale e seduttiva che quasi nessuna danzatrice italiana "seria" mette nella propria danza (onde non rafforzare lo stereotipo della danzatrice del ventre = zoccola).
Oltretutto tendo a sottolineare che, anche se Dita von Teese e molte danzatrici del burlesque si spogliano in scena, il burlesque non deve essere per forza associato allo spogliarello. È più corretto invece associarlo a un'immagine di sensualità rétro (che può andare dalla vedette Belle Epoque alla pin up del Dopoguerra).
Fine della premessa.

L'idea iniziale era di guardare l'esibizione di straforo, mentre i bambini aiutavano Luca ad apparecchiare la tavola. Invece me li sono ritrovati in braccio dal decimo secondo.
Non ho spento, non mi sono imbarazzata, non ho spiegato niente. Mi sono limitata a fare le stesse osservazioni che avrei fatto se fossi stata sola o se avessimo guardato insieme un video di danza orientale: quelle tecniche.
Per esempio, Dita incontra qualche difficoltà nel togliersi la gonna (la prima parte). Forse voi non lo notate, ma io che mi sono tolta tanti veli dalla cintura sì.
Poi: dopo essersi tolta le scarpe, Dita rimane in una mezzapunta da perfetta pin up, come se fosse una barbie. Ciò riscuote la mia ammirazione.
Oppure: dopo essersi tolta il reggiseno, fa un piccolo shimmy (vibrazione) di spalle. Ci vuole del coraggio, perché l'effetto, a tetta libera, può essere ridicolo o molto brutto anche per chi se le è fatte attaccare con il mastice.
Ah, e per chi fosse rimasta depressa dal fatto che Dita ha fondoschiena e cosce non piccoli ma molto sodi: sotto le calze di seta, aveva una calzamaglia trasparente contenitiva, è un vecchio trucco di scena.

Come hanno reagito i miei figli? Ettore guardava, senza particolare interesse. Probabilmente preferisce Shaun, per ora. Amelia invece era incantata e non ho capito se imbarazzata o divertita, forse entrambe le cose.
Luca invece era un po' scettico sulle scelte Rai: possibile che una cosa del genere sia stata trasmessa durante il Festival? Il Moige dov'era?

Ecco, adesso qualcuno mi chiederà perché non mi è sembrato sbagliato far vedere questo video ai miei figli, mentre mi dà fastidio l'esibizione gratuita di corpi e abitudini sessuali in TV.
Io credo che la moralità non sia questione di centimetri di pelle più o meno scoperti. Io credo che tutto dipenda dal motivo per cui quei centimetri di pelle vengono scoperti.
Nella danza orientale, per esempio, mi danno un po' fastidio i costumi scosciati: gonne con uno o più spacchi fino alla cintura, che mostrano ciò che non serve. Ma il fatto che la parte superiore del corpo sia coperta solo da un reggiseno (possibilmente non ai minimi termini, se no mi mette ansia) non mi turba per niente, perché è funzionale ai movimenti della danza (mentre mostrare le gambe rischia di essere persino controproducente - provate la differenza tra ballare con la gonna o senza, poi mi direte - e non parliamo poi delle possibili flaccidità o celluliti).
Stesso discorso per il burlesque. Dita von Teese e le sue emule non sono carne da macello in bella mostra: sono artiste che sgobbano tot ore al giorno per ottenere un risultato, esattamente come Eleonora Abbagnano o Carolina Kostner. Che poi si spoglino (e non lo fanno né sempre né per forza) è un dettaglio. Oltretutto, nel burlesque, non vince la volgarità da lap dancer: vincono lo stile, l'ironia, l'originalità, la ricerca quasi filologica di elementi del passato da reintegrare nel presente.
Certo, se sei un'artista del burlesque, devi sposarti Marilyn Manson per avere una visibilità più ampia. Altrimenti una qualsiasi valletta televisiva ha più soldi e più successo di te, a fronte di non saper fare nulla di artistico. Questa è la parte triste e immorale.

10 commenti:

  1. Non l'avevo vista e... non so. Non mi dispiace affatto, ha davvero una sua eleganza. Tutti i balletti di amici sono gestualmente molto più volgari. Lei è molto bella, sembra uscita da una cartolina d'epoca. Ma non direi affatto che sia adatto a quel contesto. Insomma, c'entrava come i cavoli a merenda a San Remo, mi pare.

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  2. Sì, anch'io l'ho trovata fuori luogo, ma non più di tanti altri ospiti che sono stati a Sanremo. Lei almeno è un'artista ed ha avuto un'occasione in più per far conoscere la sua arte.

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  3. Io premetto di non conoscere quest'artista ma mi perplime molto il paragone tra burlesque e danza orientale! Mi spiegheresti cosa intendi? :o)

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  4. @biò: premetto che con la danza orientale intesa come classica + folklore il burlesque c'entra poco. Ha invece intersezioni con il tribal e il tribal fusion (Rachel Brice e Kami Liddle nei loro ultimi spettacoli hanno usato musiche vintage e si sono vestite in stile burlesque: stivaletti stringati e pizzi). Fai conto che, anche se Dita è diventata famosa spogliandosi, il burlesque non è per forza spogliarello: è un insieme di gesti e passi che derivano dalla tradizione dello spettacolo tipo rivista, dalla Belle Epoque fino agli anni '40 (per esempio, puoi vedere gli spezzoni degli spettacoli Deco degli anni '30 o le esibizioni di Josephine Baker). Il primo spettacolo di burlesque che ho visto, per esempio, era più casto delle esibizioni di Randa, per intenderci.
    Il paragone mi viene prima di tutto perché, così come la danzatrice orientale spesso viene vista più come una sensualona che si contorce, anche l'artista burlesque alla fin fine viene considerata una spogliarellista e nient'altro.
    E poi perché anche nel burlesque ci sono quelle a cui interessa fare spettacoli belli e di qualità e quelle, che rovinano la categoria, che son capaci di farti uno shimmy di schiena a chiappa nuda e non troppo soda.

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  5. sono perfattamente d'accordo con te.
    non ho seguito sanremo ma ho visto lo spettacolo su youtube.
    mi associo sul concetto di danza e spettacolo.
    nulla è stato volgare, si trattava di pura arte.
    molto bella anche l'atmosfera retrò.
    sul fatto che i bambini abbiano visto lo spettacolo con voi, lo appoggio in pieno.
    non c'era nulla da proibire e il fatto che tu abbia guardato con loro, non caricando di pathos inutile ha dato un apporto significativo!

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  6. Se penso che ho visto Sanremo ieri sera e mi sono vista infliggere quella cosa scandalosa del principie dei miei..., vabbé.
    Allora: da tempo desideravo vedere una performance di Dita vonn Teese, finora solo ammirata in fotografia. Rende MOLTO di più così, è davvero bella e brava. Trovo ridicolo il fatto di aver dovuto registrarmi su Youtube perché la visione è vietata ai minori di anni 18, allora chiedimi il codice fiscale che tanti non sano come si compone, perché sennò mi calcolo una data di nascita che va bene o ti metto direttamente quella di mia madre...
    Ripeto, bellisismo spettacolo. Temo però che l'utente medio di Sanremo non l'abbia apprezzato per le sue qualità coreutiche, quanto per il greve fatto che alla fine lei rimanga praticamente nuda, calzamaglia contenivita e paillettes a parte. Insomma, perdonate la potente sintesi: perle ai porci, mi sa.
    Giuliana

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  7. in effetti trovo che la Rai abbia fatto una scelta sensata - una delle poche. Lo spettacolo è andato in onda tardi, era contestualizzato e presentato. Possiamo dire che sia lo stesso per la volgarità gratuita e l'ostentazione dei corpi femminili nelle varie esibizioni preserali (fino a striscia la notizia?)

    E poi a me Dita Von Teese è piaciuta molto

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  8. Al di là di tutto... sono profondamente invidiosa della sua calzamaglia!!!

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  9. C'è un pezzo sul "burlesque" sul Venerdì!
    Giuliana

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  10. Io ho visto un pezzo di questa performance a blob. In effetti anch'io l'ho trovato decisamente ammaliante e non volgare.
    Per quel poco (nulla) che ne posso capire io, si notava la padronanza di una tecnica, ecco.
    E la distanza tra un'esibizione competente e uno sculettamento fatto a casaccio si coglie.

    Però anche io sono rimasta sorpresa dalla scelta di Sanremo e mi ha stupito non poco che non ci sia stata la solita levata di scudi del già-citato Moige, pronto ad insorgere per i motivi più bislacchi.

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