martedì 16 febbraio 2010

Festa!

Credevo di essere fuori dal giro dei matrimoni, e invece quest'anno ci sono ben due colpi di coda: giovedì si sposa un'amica di Luca e a fine maggio mio suocero. In più, una blogamica convola il prossimo ottobre.
Ecco, spesso le persone che si sposano mi chiedono come ho fatto per il mio matrimonio: quanto ho speso, che tipo di rinfresco ho fatto, dove ho preso l'abito, eccetera. Questo a volte mi imbarazza, perché per me sposarmi è stato economicamente vantaggioso: facendo il saldo tra ciò che ho speso e ciò che ho ricevuto, ci ho vergognosamente guadagnato.

La nostra idea di partenza è stata: vogliamo fare una festa, in cui tutti (noi per primi) si divertano.

Prima di tutto, volevamo essere semplici e comodi: ci siamo sposati nel Comune dove già eravamo residenti, festa in una cascina a 1 km da casa nostra, pranzo a buffet ma con tanti tavoli dove sedersi, vestiti leggeri e comodi.

Il modello del vestito è stata la prima cosa che ho scelto: nonostante non sapessi ancora che sarei stata incinta di Amelia, volevo un bell'abito stile impero, in sangallo azzurro. Alla fine il sangallo azzurro non l'ho trovato (il sangallo colorato sarebbe tornato di moda 6 mesi dopo) e ho optato per un sangallo bianco con fodera azzurra.
Ho avuto l'onore di un abito cucito da una costumista eccezionale, che lavorava per la scuola di danza che frequentavo. Siccome era anche invitata al matrimonio con tutta la scuola, me l'ha praticamente regalato.
Il vestito di Luca, invece, è stata una delle ultime cose che abbiamo comprato: preso in una stock house a 2-3 settimane dal matrimonio, un completo di lino blu semplice e riutilizzabile, con una camicia azzurra e senza cravatta. Sono stata io a volerlo senza cravatta, perché vederlo con la cravatta mi avrebbe fatto pensare a una mascherata: lui non l'ha mai messa, non sa neanche farsi il nodo.
Mi pareva assurdo che io potessi scegliere l'abito che mi andava più comodo e lui no.

Per il rinfresco, abbiamo chiesto ai nostri amici che gestiscono un Punto Macrobiotico a Mezzana Bigli. Al loro matrimonio, il cibo ci era sembrato leggero e sfizioso, quindi abbiamo deciso di buttarci su questa scelta un po' alternativa, che rischiava di essere impopolare e invece è piaciuta molto.
Però la torta macrobiotica no: abbiamo lasciato fare a quella gran golosa di mia madre e ci siamo ritrovati con diversi piani di torta mimosa al cioccolato. Una cosa che ce la sogniamo ancora.

Per i fiori, ho sfruttato le doti d'artista del papà di una cara amica, fioraio in pensione. Come sempre, ha fatto un lavoro spettacolare: ha assemblato le composizioni e il bouquet basandosi sui colori dei fiori dei campi (c'è un campo di fronte al caseificio che a giugno ha gli stessi colori identici).
Per la distribuzione confetti, ci siamo affidati al fai-da-te: presa una stoffa di mia nonna, ne abbiamo ricavato dei sacchettini molto semplici, li abbiamo riempiti con i confetti equi e solidali e li abbiamo chiusi con nastri di raso di vari colori (sempre eredità della nonna) e con una spiga di grano (raccolte da Luca e messe a seccare). Il tutto ci è costato una settantina di euro (i confetti) e un paio di giornate uomo.
Per l'animazione, abbiamo chiesto alla compagnia di giocoleria con cui lavoravamo quando ci siamo conosciuti (io cartomante, lui suonatore). E poi, le mie compagne di danza si sono esibite con me in un baladi.

Il risultato è stato una festa molto poco convenzionale, dove tutti si sono divertiti, hanno mangiato ma senza sfondarsi, si è ballato, si è riso e ci si è commossi.

Il viaggio di nozze? In Turchia, messo in lista nozze. A Istanbul, ho sentito muoversi Amelia per la prima volta. E lì è cominciata la vera festa.

12 commenti:

  1. Con mio sommo stupore noto che come il solito non c'è parola che non condivida, tralasciando il dettaglio che la giornata in questione la devo ancora affrontare, anzi organizzare, anzi farla trangugiare al co-protagonista. ma quando leggerà: "Sono stata io a volerlo senza cravatta, perché vederlo con la cravatta mi avrebbe fatto pensare a una mascherata: lui non l'ha mai messa, non sa neanche farsi il nodo" accetterà subito più volentieri, il nodo se lo sa fare, ma non lo tollera...il nodo...sarà per quello che pure la giornata???
    Giuliana :-))))))))

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  2. Se ti può aiutare a convincerlo, ti mando un estratto dell'album di nozze ;-)

    PS: lì a Torino, se volessi un buffet come il mio, potresti rivolgerti al Punto Macrobiotico di Chieri (che è un po' il "papà" di quello di Mezzana Bigli a cui ci siamo rivolti noi).

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  3. Ma chi sarà mai questa tua blogamica?! ;-)
    Scherzi a parte, mi ha fatto piacere sentire il racconto delle tue nozze, sia qui che nel commento che mi avevi lasciato. Anche noi partiamo dai vostri stessi presupposti: semplicità, comodità e... che sia una festa, per noi e per gli invitati. Sposandoci dopo due anni di convivenza, infatti, il matrimonio per noi non è il lasciare le rispettive famiglie, non è il giorno che segna un cambiamento e una scelta di vita. Quella l'abbiamo già fatta quando siamo andati a vivere insieme (non l'abbiamo mai preso come un tentativo della serie "vediamo se funziona"). Adesso, che ci siamo stabilizzati, siamo sereni e ne abbiamo il tempo, vogliamo festeggiare con le persone care e rendere ufficiale anche socialmente questa nostra scelta. A modo nostro e con il nostro stile, ma cercando di fare anche qualcosa di piacevole per gli invitati.
    Purtroppo, tra amici e conoscenti non abbiamo tutte le risorse che voi avete avuto la fortuna di avere (che culo, veramente! ^^), però stiamo cercando di servirci il più possibile da gente fuori dal tradizionale "wedding business" da me detto anche "matrimonificio".

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  4. Manda manda, riceverò più che volentieri :-)
    Il Punto Macrobiotico lo conosco ed è un'idea, altrimenti c'è vicino a casa mia un ristorantino bio (ho creato un gruppo su FB e devo avertici invitata, anzi la volta che finalmente ci si conosce magari vi porto) che farebbe giusto al caso...
    Pianobi: quello tra me e Lanterna è un preclaro caso di affinità elettiva, io leggo il suo blog e peso: magnifico, c'è qualcuno che scrive per me :-DDDDDDDDDDDDDDDD
    Giuliana

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  5. Sì, pianobi, anche per noi non c'è stata nessuna sensazione che fosse un rito di passaggio: solo una festa per condividere una bella cosa.
    Un po' come quando entri in una casa nuova, magari acquistata con tanta fatica, e inviti tutti per inaugurarla.
    Noi ci siamo sposati principalmente per motivi burocratici, ma il nostro vero "grande passo" è stato decidere di concepire Amelia: quello ti lega per la vita.

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  6. giuliana: ti dico sottovoce (ma ultimamente la sfiga prende la mira per colpirmi ogni volta che ci provo) che vorremmo venire a Torino il weekend del 6-7. Ci siete?

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  7. A proposito di album di nozze. Venerdì ceniamo da un mio compagno di scuola che non vedevo da 15 anni: lui ha messo a frutto l'ingente lasso di tempo, tra l'altro, per costruirsi una splendida famiglia che attualmente consta di 3 pargoletti e una bella mogliettina di cui è ancora teneramente inamorato (davvero, era commovente). Insomma a un certo punto tira fuori le foto e comincia a mostrarle, io intanto cerco di dividermi tra il guardare il loro giorno più bello e continuare la conversazione con la moglie...a quel punto sento il mio amico che dice a Max: "Dài, gira due pagine per volta, lo so che a noi uomini delle foto di nozze non importa nulla!" :-DDDDD
    Giuliana

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  8. Quel we per ora abbiamo in programma solo una cena da amici la sera del 6, per il resto dovremmo essere in città (ti spiego via mail perché).
    Baci
    Giul

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  9. Giusto, avevo dimenticato l'album!
    Noi abbiamo chiesto a uno zio di Luca, appassionato di fotografia, di farci le foto (durante la cerimonia e il pranzo, non siamo andati a metterci in posa). Il fatto è che poi sono venuti un sacco di appassionati di foto, che gentilmente ci hanno mandato tutto ciò che avevano scattato. Abbiamo avuto 800 scatti tra cui scegliere: ne abbiamo stampati 200 e li abbiamo messi in un grazioso album Esselunga che ti porterò direttamente a Torino ;-)

    PS: va da sé che le foto prevalenti sono quelle dei momenti più divertenti, scordatevi quelle cose solenni e romantiche: siamo pur sempre gli stessi del Mignolocolprof!

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  10. Nel caso abbiamo già la risorsa: un amico di Bolzano, italiano di lingua tedesca, dall'affascinante look da folletto dei boschi, fotografo abile e compulsivo (al matrimonio del fratello ne scattò 2.000). Penso che ne potrei stampare un paio, il resto rimane nel PC e viene inviato via mail ai presenti desiderosi di avere un ricordo. E' abbastanza decrescente?
    Giul

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  11. Perfetto! Magari presentalo anche a pianobi, sono delle stesse parti ;-)

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  12. Sì, ho letto. Però temo che lui operi proprio solo per amicizia (nel senso che il suo è un hobby, anche se portato a magnifiche conseguenze).
    Giuliana

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