giovedì 11 febbraio 2010

Per assurdo

Sto correndo, sul lavoro. Ho 3 scadenze: una il 15, una il 20 e una il 23. Per fortuna quella del 20 è prorogabile.
Perdipiù, oggi credevo di aver finito il lavoro per il 15 (salvo revisioni) e invece viene fuori che il programma mi costringe a fare ancora uno sforzo non da poco.
Sono fisicamente stanca: oggi ho lavorato come una macchina, facendo "pause" solo per interpellare il mio docente di riferimento e le mie colleghe quando mi serviva un'informazione.
Domani mattina lavorerò così tutta la mattina, e posso solo sperare che il tempo e i miei figli non facciano scherzetti.
Eppure, lo volete sapere? Sono contenta. Anche se non c'è granché senso in questo lavoro, se non alimentare le paranoie della burocrazia.
Sono contenta di vincere una gara contro il tempo, di dimostrare che sono brava a imparare in pochissimo tempo e in condizioni non ideali. Sono contenta di avere a che fare con una mia collega, amica di una mia amica, con cui ho passato momenti piacevoli nel tempo libero (indimenticabili la bourguignonne e le fajitas a casa della nostra comune amica) e con cui mi trovo proprio bene a lavorare. Sono contenta di avere ritmi da privato, pur essendo nel pubblico.
Se durasse sempre sempre, ne sarei felice? Credo di no, viste anche le mie aspirazioni al part-time.
Però, quando succede ogni tanto, mi dà una sferzata di energia, conferma la mia autostima. È come se mi si dicesse: guarda che sei ancora quella là, quella che ha progettato il sito del Casinò di Sanremo e vinto 2 bandi europei.

Aggiornamento: il "bello" delle scadenze ministeriali, rispetto a quelle dei privati o dei bandi, è che quasi sempre vengono prorogate. All'ultimo, quando tu ormai tutto il lavoro l'hai già fatto.

2 commenti:

  1. Brava! Non sai quanto mi fa piacere vederti così carica. Anche per me oggi è stato così. Non è che siamo dello stesso segno?

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  2. Io sono della Vergine, ma mooooolto atipica (es. per niente ordinata, tipo) :-)

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